combattimento... a distanza

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Ciao a tutti!

Allora, avevo in mente un racconto basandomi su una mia fantasia, ma ho alcuni dubbi e spero mi potrete aiutare.

Dunque, ci sono A e B che devono combattere. È un combattimento senza armi ma non proprio a mani nude: infatti A e B, che sono due esseri umani qualunque, sono come messi dentro un'inteialatura comandata a distanza da due altre persone: X, che comanda quella di A, e Y, che comanda quella di B. Quando A darà un pugno a B non sarà quindi proprio A a decidere di tirarlo, ma verrà tirato da un comando di X sull'inteialatura. Un po' come se fosse un combattimento nella realtà virtuale, o come se A e B fossero due robot, con la differenza che sono due persone i carne e ossa. Inoltre, anche su X e Y ci sono delle inteialature che riceveranno i colpi che A e B riceveranno a loro volta.

La domanda è: avete mai letto o visto una scena di questo tipo? Siete riusciti a visualizzarla così come l'ho descritta? Come si potrebbe chiamare questo tipo di combattimento? E l'inteialatura? Tuta da combattimento? Altri consigli da darmi? Grazie!

Re: combattimento... a distanza

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La descrizione è comprensibile anche se un po' involuta, mi ha ricordato i combattimenti del film Real Steel.

In realtà il senso di avere questo tipo di lotta immagino sia che due esseri umani normali potrebbero “telecomandare” due pesi massimi e sfogarsi sfruttando le capacità fisiche superiori di simili “campioni”; per reggere nella finzione servirebbe che i due “piloti” indossassero dei trasmettitori neurali (provano dolore se i campioni sono colpiti ma non ricevono danni fisici reali: no ossa rotte ma il dolore di un osso rotto; cfr. il cubo Bene Gesserit a inizio Dune, nella prova del Gom Jabbar). Contemporaneamente, i campioni dovrebbero indossare tute/sensori che stimolino i loro muscoli sulla base degli impulsi inviati dai piloti, inibendo intanto il sistema nervoso centrale (in senso cyberpunk potrebbe essere una specie di relais inserito nella colonna vertebrale che funzionasse da interruttore). Potrebbe essere un uso improprio di una tecnologia sviluppata per aiutare le persone tetraplegiche (in quel caso, pilota e campione sarebbero la medesima persona e la tecnologia servirebbe solo a bypassare il danno neuronale).
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