Incongruenze di "stile"

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Sto studiando per imparare a scrivere “meglio”. Ho acquistato qualche “manuale” e persino un corso on line. Tutto bene? Sì, a parte le differenze tra un docente e l’altro, sto cominciando a “capire” dove e perché vanno le varie mode. Mode? Definisco così per comodità, non fraintendete.
Alterno lo “studio” alla lettura e mi sparo un paio di recenti romanzi storici di un noto scrittore italiano.
Sorpresa! Il nostro se ne fotte, e con lui il suo editor, di tutte le pappardelle che ho imparato: punti di vista che saltano, tell senza ritegno e spiegoni infilati malamente nei dialoghi. E allora?
I romanzi filano e appassionano, anche se le trame non sono entusiasmanti. Quindi piacerà perché scritto bene… Ma così non sarebbe secondo i miei nuovi apprendimenti.
Quindi? Come la mettiamo?

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: Sto studiando per imparare a scrivere “meglio”. Ho acquistato qualche “manuale” e persino un corso on line. Tutto bene? Sì, a parte le differenze tra un docente e l’altro, sto cominciando a “capire” dove e perché vanno le varie mode. Mode? Definisco così per comodità, non fraintendete.
Alterno lo “studio” alla lettura e mi sparo un paio di recenti romanzi storici di un noto scrittore italiano.
Sorpresa! Il nostro se ne fotte, e con lui il suo editor, di tutte le pappardelle che ho imparato: punti di vista che saltano, tell senza ritegno e spiegoni infilati malamente nei dialoghi. E allora?
I romanzi filano e appassionano, anche se le trame non sono entusiasmanti. Quindi piacerà perché scritto bene… Ma così non sarebbe secondo i miei nuovi apprendimenti.
Quindi? Come la mettiamo?
Il mio parere è quello di sempre: mode, scuole di scrittura e manuali servono a poco. Purché vengano rispettate norme elementari quali grammatica, sintassi e consecutio temporum, la lettura è piacevole se scorre e se l'autore ha costruito una buona storia, con personaggi ben caratterizzati, in grado di suscitare emozioni. Mancando queste premesse, alla faccia delle mode, è bene, per sé e per gli altri, che l'autore si astenga dall'insistere nel voler affliggere il prossimo a tutti i costi.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Incongruenze di "stile"

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Caro @Cheguevara ,
prova a immaginare, come insegnano i docenti, la stessa vicenda da punti di vista diversi, o con atmosfere diverse (tralascio il raccontato e il mostrato per non complicare ulteriormente). Non è più la stessa vicenda. Talvolta non sai neppure quale sia la versione migliore.
E poi, migliore per chi? Per lo scrittore o per il lettore? Chi giudica? Esiste un giudizio oggettivo?
Se poi mescoli le carte amalgamando, la faccenda si complica: nel caso dei romanzi che ho appena letto, il risultato è un successo commerciale.
Per di più, i docenti seguono “regole” diverse. Questione di sfumature rilevanti.
Se vuoi pubblicare con una CE, il giudizio di cui tenere conto è quello della maggior parte dei lettori del tuo genere. Se vuoi essere letto da molti, copia da chi scrive best seller.
Oppure, scrivi come vuoi, e come ti pare che venga meglio, ma corri il rischio di farlo per pochi.
Indipendentemente dalla qualità del risultato.
Cheguevara ha scritto: mode, scuole di scrittura e manuali servono a poco. 
Se non hai il dono, non servono a nulla. 

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: Quindi? Come la mettiamo?
Io la metto così, che un paio di maniche è la teoria, un altro paio è la pratica. Per me, la teoria va bene, ma la pratica conta di più. La teoria è per principianti, non certo per te, che conosci il mestiere; che sei un addetto ai lavori. A mio parere uno scrittore deve impegnarsi a scrivere bene, senza pensare al resto. Certo, li vedo anch'io certi best-seller scritti con i piedi. Magari vanno bene per certo pubblico, che con i piedi ci ragiona e che magari è pure numeroso, ma la strada dello scrittore non dovrebbe essere quella di scopiazzare le pedate altrui. Insomma, leggi e studia ma poi, secondo una nota filosofia italica, da patrimonio dell'UNESCO, futtitinni  ;)
Il Sommo Misantropo

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: Sto studiando per imparare a scrivere “meglio”. Ho acquistato qualche “manuale” e persino un corso on line. Tutto bene? Sì, a parte le differenze tra un docente e l’altro, sto cominciando a “capire” dove e perché vanno le varie mode. Mode? Definisco così per comodità, non fraintendete.
Alterno lo “studio” alla lettura e mi sparo un paio di recenti romanzi storici di un noto scrittore italiano.
Sorpresa! Il nostro se ne fotte, e con lui il suo editor, di tutte le pappardelle che ho imparato: punti di vista che saltano, tell senza ritegno e spiegoni infilati malamente nei dialoghi. E allora?
I romanzi filano e appassionano, anche se le trame non sono entusiasmanti. Quindi piacerà perché scritto bene… Ma così non sarebbe secondo i miei nuovi apprendimenti.
Quindi? Come la mettiamo?
Non so quale sia il tuo rapporto con il fentesi, ma ultimamente, rileggendo qualche autore famoso del genere che mi garbonni più che d'altri, ho notato anche io questa incongruenza.
Mi spiego.
Ci sono due autori: 
- uno polacco, molto famoso, che scrive in maniera totalmente anticonvenzionale - lasciando perdere scrivesse ciò che ha scritto nel '70, visto che i suoi libri stanno conoscendo fama or ora. Io lo adoro, ha costruito un mondo di temi e personaggi che - di nuovo - io adoro. E non ti sto a dire i pov ballerini, il mettere temi in bocca attraverso i suoi personaggi, dialoghi lunghi pagine, esposizionissime di cinque pagine. Ma, i suoi personaggi li adoro, certi dialoghi sono meravigliosi, è riuscito a fare una riflessione tematica sociale sui rapporti di potere interessantissima.
- uno americano, ancor più famoso, preso a esempio per chiunque voglia cimentarsi a scrivere nel genere, dà pure lezioni all'università su come scrivere e i suoi libri sono best-sellers ancor prima che escano. Scrive in maniera totalmente convenzionale: pov giusti giusti, dialoghi centellinati, tutto perfettamente logico nella logica editoriale. Lui è un pacioccone simpaticissimo... ma volevo volare i suoi libri dalla finestra, letteralmente. Un po' perché alle volte mi fanno arrabbiare nella loro prevedibilità, un po' per la prosa scialbissima (a me piace il bello, diavolo!) e poi perché lo trovo tremendamente noioso. Anche personaggi che ho adorato e situazioni interessantissime mi hanno stancato dopo un po'.
(che uno sia polacco e l'altro americano non c'entra, è solo per non dire i loro nomi e far partire un simpaticissimo indovina chi)

Quindi, chi ha ragione? Quanto le buone norme - nate anche da certe logiche editoriali e di consumo, oggidì - travalicano il nostro senso estetico? Quanto le prime sopravvivranno alle seconde? 
Perché poi penso alla storia della letteratura, dell'arte in generale e nulla mi scuote dal pensiero che in genere la gente che segue le convenzioni tende ad essere adombrata degli artisti che le superano - vedasi Baudelaire, per dire un nome famoso. Però al contempo questa gente conosceva benissimo le convenzioni che andava a scardinare: i quadri naturalisti che Duschamps dipingeva da giovane sono tecnicamente perfetti, eppure la maggior parte della gente lo ricorda per l'orinatoio firmato. Perché possiamo pure seguire il miglior corso di scrittura creativa in questo mondo, essere apprendisti del migliore professore di essa al mondo, ma fare successo in vita o in morte, essere l'autore del secolo, ma nel secolo immediatamente dopo quello in cui hai vissuto, non credo dipenda da noi.
L'idea del genio romantico è una superna cavolata.
Purtroppo. Mannaggia. Perché ci sono cresciuto con la letteratura romantica.
Forse con l'aspettativa di vita più alta, possiamo conoscere il successo sul letto di morte e la gente farà pellegrinaggio al nostro capezzale mentre noi non capiamo nulla e annuiamo pensando al nostro pannolone firmando autografi con la X perché non possiamo più neanche scrivere il nostro nome.
Però, dai poteva andare peggio.

E ho completamente trascurato il fattore "fortuna".
https://www.alkalina.net/

http://maxbarberio.com/

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: Quindi? Come la mettiamo?
La verità che la vera regola madre è una, e una soltanto: se funziona, funziona.

Nel senso che se il testo coinvolge e si legge senza inciampi, allora chi se ne frega se c'è un avverbio in -mente di troppo.
Le regole di scrittura sono un mezzo, non un fine.
Lo scopo non è scrivere un romanzo con meno avverbi possibili o senza infodump. Lo scopo è scrivere un bel romanzo.

Vero è che seguire le famose regole aiuta ad avere un testo finale quantomeno leggibile. Perché il problema non è l'infodump in sé (per esempio) ma la noia che ne deriva. L'autore sputa troppe informazioni, spesso non necessarie, e spezza la narrazione. Io mi annoio e chiudo il libro.
E quindi ecco la regola "niente infodump".
Ma ci sono autori che riescono a essere interessanti pur divagando in informazioni inutili.
Zafòn, per esempio, è un autore molto apprezzato che ha questo vizio. Ne "L'ombra del vento" (e un po' in tutta la tetralogia) inserisce interi paragrafi di aneddoti superflui, cose che la voce narrante non potrebbe nemmeno conoscere (doppio errore, quindi). Eppure è così bravo nel raccontarli che non compromette la lettura del romanzo. Anzi, diventa un tratto caratteristico della sua scrittura.

Quindi va bene partire dalle regole, ma non perdiamo di vista l'obiettivo: scrivere un bel testo.
E se a un certo punto ti scappa una frase di Tell anziché di Show, anche StiCavoli. Anzi, se ci sta bene, lasciala lì.
Tanto poi l'editor te la fa cambiare. ;)
"Ubaldo Quattrocchi - Maestro per sbaglio" - Il Battello a Vapore (Piemme)
"Crea la tua Divina Commedia - L'Inferno" - Gallucci Editore

Re: Incongruenze di "stile"

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GiD ha scritto: La verità che la vera regola madre è una, e una soltanto: se funziona, funziona.

Nel senso che se il testo coinvolge e si legge senza inciampi, allora chi se ne frega se c'è un avverbio in -mente di troppo.
Le regole di scrittura sono un mezzo, non un fine.
Lo scopo non è scrivere un romanzo con meno avverbi possibili o senza infodump. Lo scopo è scrivere un bel romanzo.

Vero è che seguire le famose regole aiuta ad avere un testo finale quantomeno leggibile. Perché il problema non è l'infodump in sé (per esempio) ma la noia che ne deriva. L'autore sputa troppe informazioni, spesso non necessarie, e spezza la narrazione. Io mi annoio e chiudo il libro.
E quindi ecco la regola "niente infodump".
Ma ci sono autori che riescono a essere interessanti pur divagando in informazioni inutili.
Zafòn, per esempio, è un autore molto apprezzato che ha questo vizio. Ne "L'ombra del vento" (e un po' in tutta la tetralogia) inserisce interi paragrafi di aneddoti superflui, cose che la voce narrante non potrebbe nemmeno conoscere (doppio errore, quindi). Eppure è così bravo nel raccontarli che non compromette la lettura del romanzo. Anzi, diventa un tratto caratteristico della sua scrittura.

Quindi va bene partire dalle regole, ma non perdiamo di vista l'obiettivo: scrivere un bel testo.
E se a un certo punto ti scappa una frase di Tell anziché di Show, anche StiCavoli. Anzi, se ci sta bene, lasciala lì.
Tanto poi l'editor te la fa cambiare. ;)
Quoto GiD. Gli errori sono tali perché indeboliscono un testo, vale a dire la lettura dello stesso. L'esistenza stessa delle regole dipende da questo semplice dato: funzionano; rendono cioè un testo più fruibile a differenza di uno scritto a cazzo di cane. Scrivere bene significa riuscire a veicolare la storia con maggiore efficienza ed efficacia in termini retorici. Più la prosa aiuta il lettore a calarsi nella storia, cioè a viverla, migliore è la resa della storia stessa. Più la prosa persuade il lettore della verità di quanto legge, più egli sarà coinvolto e crederà nella storia.

Va da sé che, seguendo le regole, mascherare una brutta storia risulta ancora più difficile. È il contenuto che ti fa apprezzare un'opera nonostante lo stile ostico, fuorviante o ampolloso. Detto ciò, bisognerebbe smettere di credere nella semplice e riduttiva equazione "successo = merito" una volta superata l'adolescenza...
https://www.immersivita.it/

Re: Incongruenze di "stile"

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Sto ancora studicchiando e leggendo. L'intenzione sarebbe quella di ricominciare con un nuovo romanzo, che preparo con calma e fatica.
Navigo e incappo in alcuni corsi di sedicenti nobili e/o professori che deliziano i papabili corsisti con volgari pseudoflautolenze su You Tube.
Neppure mancano velate allusioni sulla differenza tra la penetrazione profonda e quella leggera riguardo ai punti di vista.
Che senso ha tutto questo? Che pensa il mio magister @Marcello  in merito a codesti suoi "concorrenti"?
Nota bene: il "concorrenti" è in corsivo e tra virgolette.

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: Che pensa il mio magister @Marcello  in merito a codesti suoi "concorrenti"?
essendo ancora l'anno dantesco potrei risponderti:
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa
ma in realtà non ho proprio tempo per seguirli  :D . Di sicuro ci sarà chi dice cose giuste e chi soltanto stupidaggini, come in tutti i campi.
E comunque in genere non ho molta fiducia nei corsi di scrittura propagandati in rete...
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: Neppure mancano velate allusioni sulla differenza tra la penetrazione profonda e quella leggera riguardo ai punti di vista.
Che senso ha tutto questo? Che pensa il mio magister @Marcello  in merito a codesti suoi "concorrenti"?

Che ne pensa il magister non lo so, ma so che sono d'accordo con lui (incredibile ;) ). Infatti c'è chi dice cose giuste e chi soltanto stupidaggini. Io però mi concentrerei sulla prima parte (c'è chi dice cose giuste :) ), quindi starei attento a bollare negativamente le cose che trovi su YouTube. Ci sono anche molte cose utili. Per dire, quella che citi, cioè la penetrazione ecc…, è un concetto utile. Certo, è buono anche per qualche battuta d'osteria ;) ;) però non lo trascurerei a priori, solo perché lo dicono in Rete, visto che la stessissima cosa la trovi pure nei libri più tecnici. E allora se la trovi su un libro osannato, va bene, però, se la trovi in Rete, misteriosamente diventa una cretinata? Non può essere.
Comunque penso che i vari consigli di scrittura siano pensati per i principianti, non per te che sei un esperto. :) Tu, al contrario, potresti darli quei consigli. Magari ti apri un canale su YouTube e lo chiami "Le regole di Fraudolente", che poi magari diventi famoso e tiri su qualche soldino :)
Un bel sito potrebbe andare anche bene. Una cosa tipo: fraudolente.eu/bella-scrittura . :)
Il Sommo Misantropo

Re: Incongruenze di "stile"

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@Fraudolente  :)

Qui su Costruttori di Mondi c'è un Contest: - Mezzogiorno d'Inchiostro - che t'insegna a migliorare il tuo stile di scrittura gratis e meglio di altri siti appositi, che sono propagandati e costosi.
Infatti, tu scrivi - su traccia - da casa - un racconto con le ore contate (dodici, e anche la necessità aguzza l'ingegno!) e in cambio ricevi un feed-back di una dozzina e più di pareri e suggerimenti che ti fanno capire dove sei andato a parare e dove sono le falle del tuo testo. I commenti non sono quasi mai di professionisti ma di lettori seriali, capaci e schietti, già provvisti di un valido stile (e che cercano il riscontro di lettori che stimano) o in cerca di migliorarsi come me.

Stupisce (me e altri) che in tanti, qui in CdM, non cogliate questa grande opportunità che avete in casa!  :aka:

Come si dice, @Marcello? Nemo profeta in patria?  :D
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Incongruenze di "stile"

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dyskolos ha scritto: Che ne pensa il magister non lo so, ma so che sono d'accordo con lui (incredibile ;) ). Infatti c'è chi dice cose giuste e chi soltanto stupidaggini. Io però mi concentrerei sulla prima parte (c'è chi dice cose giuste :) ), quindi starei attento a bollare negativamente le cose che trovi su YouTube. Ci sono anche molte cose utili. Per dire, quella che citi, cioè la penetrazione ecc…, è un concetto utile. Certo, è buono anche per qualche battuta d'osteria ;) ;) però non lo trascurerei a priori, solo perché lo dicono in Rete, visto che la stessissima cosa la trovi pure nei libri più tecnici. E allora se la trovi su un libro osannato, va bene, però, se la trovi in Rete, misteriosamente diventa una cretinata? Non può essere.
Ho imparato a non essere timido. Per le mie ricerche rompo a fior di professoroni, persino a quelli noti che vanno in tv. Il difficile è cercare le loro email, ma non è impossibile trovarle. Per farmi indicare qualche testo si scrittura creativa, ho contattato di recente su WhatsApp un editor e scrittore famoso di una casa editrice tra le più importanti. Mi ha risposto dopo pochi minuti indicandomi tre libri da studiare. Adesso sono sulla mia scrivania e sono diventati la mia bibbia. 
Un altro tizio, uno di quelli che vanno su YouTube, mi ha consigliato il libro di un suo allievo quale esempio di eccellente penetrazione profonda: un vero schifo, almeno a mio modesto parere li lettore accanito.
Infatti l'editor suddetto è anche un noto scrittore, mentre lo youtuber non ha mai pubblicato.
Ho imparato che i professori universitari sono sempre lieti di dare una mano ai dilettanti. Esordisco con "sono uno scrittore pubblicato ma non famoso..." e tutti mi aiutano. Ho inviato a un noto storico, divulgatore in TV, una email con un busillis alle undici di sera, e lui alle nove del mattino successivo mi ha risposto.
Insomma: in rete trovi di tutto, e bisogna filtrare e stare molto attenti. Meglio appoggiarsi agli esperti, che di solito sono disponibili e gentili. Almeno con me.

Poeta Zaza ha scritto: @Fraudolente  :)

Qui su Costruttori di Mondi c'è un Contest: - Mezzogiorno d'Inchiostro - che t'insegna a migliorare il tuo stile di scrittura gratis e meglio di altri siti appositi, che sono propagandati e costosi.
Infatti, tu scrivi - su traccia - da casa - un racconto con le ore contate (dodici, e anche la necessità aguzza l'ingegno!) e in cambio ricevi un feed-back di una dozzina e più di pareri e suggerimenti che ti fanno capire dove sei andato a parare e dove sono le falle del tuo testo. I commenti non sono quasi mai di professionisti ma di lettori seriali, capaci e schietti, già provvisti di un valido stile (e che cercano il riscontro di lettori che stimano) o in cerca di migliorarsi come me.

Stupisce (me e altri) che in tanti, qui in CdM, non cogliate questa grande opportunità che avete in casa!  :aka:

Come si dice, @Marcello? Nemo profeta in patria?  :D
In tutta franchezza, e già comincio maluccio, quando scrivo mi piace ogni tanto pubblicare sul forum, ma per capire come reagiscono o reagiranno i miei lettori. 

Tuttavia, anche sul nostro amato forum, si trova un po' di tutto, e le critiche vanno filtrate con molto buonsenso. Non per nulla abbiamo tra di noi qualche magister...
A proposito di gratis, non ho mai speso nulla per corsi o per pubblicare. Per il momento mi sono avvalso solo della collaborazione utilissima di un magister, un certo @Marcello, che mi ha indicato, e a modico prezzo, la retta via.

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: Un altro tizio, uno di quelli che vanno su YouTube, mi ha consigliato il libro di un suo allievo quale esempio di eccellente penetrazione profonda: un vero schifo, almeno a mio modesto parere li lettore accanito.

Bè, il fatto è che la penetrazione profonda non fa parte del tuo genere né del tuo stile. Per un giallo è un concetto utile, però è anche vero che un giallista d'esperienza lo applica anche senza averlo mai sentito nominare. Diciamo che viene automatico.


Fraudolente ha scritto: Per il momento mi sono avvalso solo della collaborazione utilissima di un magister, un certo @Marcello, che mi ha indicato, e a modico prezzo, la retta via.

Grande! Pensavo a una cosa riguardo all'importanza di non scartare a priori le cose che trovi sulla Rete (come dicevo sopra). Immagina che il magister ti dica le stesse cose su — che ne so? — YouTube. Personalmente se il magister si aprisse un canale YouTube, mi iscriverei all'istante e diventerei un suo fan accanito. :)
Il Sommo Misantropo

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: In tutta franchezza, e già comincio maluccio, quando scrivo mi piace ogni tanto pubblicare sul forum, ma per capire come reagiscono o reagiranno i miei lettori. 
Non capisco... Io dico esattamente quello. In più, lo zoccolo duro del MI è fatto di gente in grado di dirti dove scricchioli il tuo testo. 
Quindi, perché non approfittarne, magari quando la traccia "incontra" un'idea che hai già in testa? Così, per sperimentare l'impatto...
Mi spiace che abbia frainteso il mio volere essere utile, @Fraudolente. 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Incongruenze di "stile"

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Poeta Zaza ha scritto: Mi spiace che abbia frainteso il mio volere essere utile, @Fraudolente. 
Non ho frainteso, ma sono io a essere stato poco chiaro ed equivocabile. 
Insomma, in questo forum ci sono persone di buona volontà, molte delle quali gentili e "utili" come @Poeta Zaza. Ma, come nel vecchio WD, c'è anche chi è alle prime armi o chi, come me, deve studiare per perfezionarsi. Ecco perché si devono "filtrare" i commenti. Per la maggior parte siamo dilettanti...

Re: Incongruenze di "stile"

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Fraudolente ha scritto: Non ho frainteso, ma sono io a essere stato poco chiaro ed equivocabile. 
Insomma, in questo forum ci sono persone di buona volontà, molte delle quali gentili e "utili" come @Poeta Zaza. Ma, come nel vecchio WD, c'è anche chi è alle prime armi o chi, come me, deve studiare per perfezionarsi. Ecco perché si devono "filtrare" i commenti. Per la maggior parte siamo dilettanti...
Anch'io sono una dilettante. Ne mio caso, sapessi quante cose ho imparato e migliorato grazie alle "dritte" che ho avuto dal MI! 
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi
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