Re: Titolo del libro

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Wanderer ha scritto: Ma sbaglio o proprio tu hai pubblicato un libro con un titolo in inglese?
Il titolo della mia pubblicazione è il nome della più famosa piazza di Bristol, in quanto le vicende del romanzo o si svolgono in quella piazza o comunque ruotano attorno a un indirizzo specifico sito in quella piazza, nonché l'omicidio cardine delle vicende – un omicidio molto famoso a Bristol – è stato commesso proprio lì, e tutti i giornali riportavano il nome della piazza in primo piano. In quanto nome proprio, non è pensabile una traduzione al riguardo :asd:
Wanderer ha scritto: Potrebbe comunicare un'avversione non per la lingua, ma per un certo provincialismo nostrano, specie se l'opera è influenzata da culture straniere e vuole assumere una connotazione più internazionale.
Anche, certamente. Tutto dipende dal caso specifico. Io ho analizzato quel che è più comune che si manifesti, poi, se il titolo è adeguato e il libro è comunicato nella maniera più opportuna, allora tutto l'apparato può funzionare nell'insieme.
Wanderer ha scritto: una possibilità intermedia sarebbe di inserire un titolo in inglese e un sottotitolo in italiano
In genere questo l'ho visto fare o con libri stranieri tradotti, oppure con libri (di solito fantasy) rivolti a un pubblico giovanile, in genere dai quattordici ai diciassette anni. Non è una pratica che mi sentirei di consigliare. In generale, il sottotitolo come mezzo comunicativo è da utilizzare con parsimonia e molta attenzione, perché il rischio dello "spiegone" in copertina è in agguato, assieme anche a una possibile deviazione del target di riferimento: magari il titolo intercetta un tipo di pubblico, il sottotitolo si rivolge a un pubblico completamente diverso, il che genera confusione e porta al rischio di non vendere né all'uno, né all'altro. E no, quando è così, non c'è pericolo di riuscire a vendere a entrambi. Il target deve essere preciso. Se non è preciso e lascia dubbi, il dubbio primeggia sempre.
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Re: Titolo del libro

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ioly78 ha scritto: Consigli per come trovare il titolo giusto?
Non c'è una regola generale per il come. @dyskolos dice benissimo quando parla di "promessa al lettore". Sì, deve esserci. Il titolo deve rappresentare il romanzo e dire al suo lettore ideale: «eccomi qui, sono il libro per te!»
Come suggerimento, prova a rispondere alle domande:
  • Di che cosa parla il libro?
  • Qual è il fulcro più rappresentativo della storia (non la scena, ma il fulcro, l'elemento chiave, il nocciolo attorno al quale tutto è riconducibile, anche in maniera metaforica)?
  • Qual è il target di riferimento del libro (a chi è rivolto, chi dovrebbe comprarlo)?
Prova così. Non è la soluzione universale, ma è uno dei modi ;)
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Re: Titolo del libro

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ioly78 ha scritto: @dyskolos, stesso mio dubbio amletico! Il titolo è un incubo. Sono inchiodata, al palo, priva di idee e piena di domande a cui non riesco a dare risposta. Tradire il lettore? Indurlo a credere che stia comprando fragole, e invece poi sono patate!? (Lo so, esempio mortificante!!). Certo, sarebbe un errore imperdonabile, si finirebbe col perderebbe di credibilità.

Praticamente è quello che succede a me :)
Io mi sono dato la regola generale di non tradire mai o ingannare il lettore. Intanto vado avanti con la stesura del romanzo e spero di trovare un titolo decente prima di consegnarlo all'editore. Sono d'accordo con @julia1983 sul fatto che scrivere liste di titoli di altri alla fine non funziona, anzi rischia di peggiorare la situazione. Se alla fine di tutto non troverò il titolo giusto, forse sceglierò un titolo generico o semplicemente lo lascerò ideare all'editore (a volte lo scaricabarile è utile :) ). Tanto molti editori mettono le mani sul titolo ed è corretto che sia così.
In bocca al lupo titolatore! :P
Il Sommo Misantropo

Re: Titolo del libro

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MissRibston ha scritto:In genere questo l'ho visto fare o con libri stranieri tradotti, oppure con libri (di solito fantasy) rivolti a un pubblico giovanile, in genere dai quattordici ai diciassette anni. Non è una pratica che mi sentirei di consigliare. In generale, il sottotitolo come mezzo comunicativo è da utilizzare con parsimonia e molta attenzione, perché il rischio dello "spiegone" in copertina è in agguato, assieme anche a una possibile deviazione del target di riferimento: magari il titolo intercetta un tipo di pubblico, il sottotitolo si rivolge a un pubblico completamente diverso, il che genera confusione e porta al rischio di non vendere né all'uno, né all'altro. E no, quando è così, non c'è pericolo di riuscire a vendere a entrambi. Il target deve essere preciso. Se non è preciso e lascia dubbi, il dubbio primeggia sempre.
Sì, in generale sono d'accordo sul fatto che è una pratica insidiosa. Il sottotitolo dovrebbe solo specificare meglio qualcosa del titolo, non dare un messaggio difforme rispetto al titolo né fornire "spiegoni". Nel mio caso, trattandosi di una raccolta di racconti, il doppio titolo è comune anche in italiano (se non altro per scrivere "12 racconti", o simili), ed è per questo che ho pensato sia ammissibile, anche adottando il doppio registro linguistico. 

L'autore comunque può solo proporre, ma trattandosi di un aspetto commerciale è l'editore a dover decidere la scelta più opportuna, che sia anche quella più adeguata al progetto grafico, con cui costituisce un tutt'uno. Ciò nonostante, trovare sin dall'inizio un buon titolo è sicuramente un miglior biglietto da visita dell'opera con lo stesso editore. Quindi - e qui mi rivolgo a @dyskolos - non trascurerei l'importanza di questo aspetto. 

Re: Titolo del libro

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Wanderer ha scritto: trovare sin dall'inizio un buon titolo è sicuramente un miglior biglietto da visita dell'opera con lo stesso editore. Quindi - e qui mi rivolgo a @dyskolos - non trascurerei l'importanza di questo aspetto. 
Non la trascuro, anzi ci penso sempre. Sono fiducioso che troverò il titolo giusto. Nel mio caso, non vorrei "spoilerare" troppo nel titolo, tuttavia qualcosa vorrei dirla. È una questione di equilibrio.
Il Sommo Misantropo
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