Sergio Semerano_Buonanotte, Tristezza_ Recensione di Cdm

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    Titolo: Buonanotte, Tristezza
    Autore: Sergio Semerano
    Editore: Nero Press
    Pagine: 175
    ISBN: 9788885497573
    Genere: noir
    Formato: ebook
    Prezzo: 2,99 €

Trama

Il protagonista, soprannominato Tristezza, lavora come killer a pagamento. Nonostante le sporadiche tendenze suicide, è molto serio e abile nel suo lavoro. Non dà mai nell’occhio e porta a termine gli incarichi in modo pulito e tranquillo. Per questo il Rosso, un malavitoso al centro di traffici illeciti di ogni sorta, si rivolge sempre a lui per i lavori più delicati. L’ultimo ingaggio però non è come gli altri: si tratta di uccidere una donna, cosa che a Tristezza già non piace. Ma le cose peggiorano quando, a sorpresa, spunta fuori anche una bambina.


Recensione

Il romanzo è un noir condito con una buona dose di ironia. Risulta molto scorrevole e appassionante da leggere, grazie anche ai capitoli brevi e al buon uso dei cliffhanger alla fine di ognuno. Inoltre non mancano mai le sorprese e i colpi di scena.
L’idea in sé — un killer che non se la sente di uccidere un bambino ed è quindi costretto a stravolgere la propria vita — non è nuova (penso ad esempio al film Léon), ma a rendere unica ogni storia è il modo in cui viene raccontata.
In questo caso l’autore è stato molto abile nel presentarci il protagonista, con tutti i suoi problemi personali e le caratteristiche peculiari, già nel primo capitolo, riuscendo a farcelo stare subito simpatico.
Pian piano ci si immerge nel mondo di Tristezza, seguendo le sue frequentazioni e i suoi incarichi, e si arriva a intuire il motivo per il quale pensa spesso al suicidio: la sua è una vita del tutto vuota. Al di là del lavoro (che gli fa guadagnare soldi che nemmeno spende) pare non avere famiglia, amici né interessi o ambizioni.
Ne capiamo un po’ di più grazie ai flashback della sua infanzia, passata insieme a un padre criminale e insensibile che ha cercato in ogni modo di farlo diventare come lui. Questi approfondimenti li ho apprezzati, perché aiutano molto a capire la psicologia del protagonista, mi dispiace solo che si interrompano prima di spiegare perché non sia riuscito a sganciarsi da quel mondo violento che in fondo non gli è mai piaciuto.
Gli altri personaggi: Sara e il Rosso, così come tutti gli scagnozzi di quest’ultimo, sono meno definiti, con l’unica eccezione della bambina. Il rapporto con Sabrina, che con la forza della sua spontaneità riesce a farsi strada perfino nel cuore chiuso e rassegnato di un assassino, è forse il messaggio più bello del romanzo. L’altro è che non è mai troppo tardi per cambiare.
L’ambientazione è forse l’unico punto debole del romanzo: avrebbe potuto essere un po’ più dettagliata, aiutando il lettore a visualizzare meglio le scene. Non ci sono nomi di località né punti di riferimento paesaggistici. Quando i personaggi si spostano non si sa da dove o verso dove. Può essere una scelta dell’autore quella di non ambientare la storia in un luogo specifico, ma qualche descrizione in più, secondo me, avrebbe arricchito il tutto.
Quello che ho apprezzato maggiormente sono i dialoghi: credibili, spontanei, spesso divertenti e ironici. Alcune battute ricalcano un po’ dei film d’azione, ma a volte è l’autore stesso a sottolinearlo, in una sorta di complicità col lettore che ho trovato carina e coinvolgente.
Lo stile di scrittura è un’altra cosa che mi è piaciuta: è fatto per lo più di frasi brevi e dialoghi, e si armonizza benissimo con il genere noir, dando alla narrazione un ritmo rapido e scorrevole. Ci sono una manciata di refusi (spazi saltati, punteggiatura mancante) ma sembrano dovuti all’impaginazione e non danno fastidio.
In conclusione, è stata una lettura molto intrigante, anche per l’unione ben riuscita del genere noir con una storia di redenzione e sentimenti. Il finale mi ha piacevolmente sorpresa, ma non vi dirò perché. Se siete curiosi, vi consiglio molto di leggerlo.
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