Fernando Lizzani: Le notti di Artemide_ Recensione CdM

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Titolo: Le notti di Artemide

Autore: Fernando Lizzani

Casa editrice: Bertoni Editore

ISBN: 9788855352581

Prezzo: 16,00 €





In una Roma notturna, annoiata e viziosa, un ex poliziotto e una fotografa cercano le tracce di Laura, giornalista televisiva d’assalto. Ricevono imput decisivi da un’astrologa con clienti altolocati, scoprono una setta misteriosa e, mettendo a rischio la vita, tra colpi di scena e delitti, riusciranno a risolvere il caso.

Mi consento una critica alla cosiddetta IV di copertina (risvolto del volume e sito dell’editore): troppo lunga e circostanziata, rischia di “governare” senza necessità il lettore.



La capitale ben si presta ad ambientare i noir: le vicende che vi si svolgono, letterarie o filmiche, riescono quasi sempre a interessare il lettore/spettatore.
Il romanzo in verità non concede molto alle “riprese” in esterno - qualcuna in più avrebbe giovato a chi non conosce bene Roma - ma riesce rendere con efficacia l’atmosfera dei vari interni: le stanze della chiromante, i locali notturni, le cripte esoteriche e, soprattutto, gli studi televisivi. Convincente, nell’insieme, anche l’ambientazione socio-culturale e la tipologia di vari personaggi minori.
La storia si inserisce in un filone molto praticato, tuttavia la varietà delle situazioni sostiene la narrazione e riesce a incuriosire il lettore, anche grazie a una vis comica che qua e là conferisce a misteri, riti satanici e delitti un tocco quasi farsesco.
Anche i tre protagonisti corroborano, a mio avviso, questo “taglio”. L’ex poliziotto, al servizio dell’astrologa e tutt’altro che abile nell’investigazione, sembra voler caricare il suo ruolo goffo e subordinato rispetto alle donne, intelligenti e volitive. La bella e intraprendente Esmeralda, che richiama le eroine un po’ schematiche della graphic novel, lo trascina in ricerche poco risolutive.
Il ritmo è (prevedibilmente?) “cinematografico”: ne derivano pregi e difetti. Vivacità e immediatezza di varie scene; stacchi narrativi talvolta bruschi, una certa ripetitività dei contesti e anche dei dialoghi.
Intricata e per così dire sovrabbondante la parte conclusiva che, come da norma, evito di dettagliare.
Quanto agli aspetti linguistici, alcune minime pecche avrebbero beneficiato di un editing veloce; peraltro il testo - corretto, fluido e appropriato nelle scelte lessicali - risulta di agevole lettura.
" ...con mano ferma ma lenta sollevò la celata. L'elmo era vuoto." (Calvino)
Pagina autrice fb: virginialess/21 Blog "Noi nonne": https.//virginialess.wordpress.com
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