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Morire è un mestiere difficile di Khaled Kalifa

Inviato: gio apr 08, 2021 10:34 am
da Adel J. Pellitteri
Titolo: Morire è un mestiere difficile
Autore: Khaled Kalifa
ASIN: B07QR17MDF
Editore: Bompiani (24 aprile 2019)
Genere: Narrativa contemporanea
Formato: ebook € 9,99
Formato cartaceo: € 16,15Pagine: 202 (ebook 171)



 



Trama
Bulbul, al capezzale del padre morente, raccoglie l’ultimo desiderio dell’uomo: essere sepolto ad Anabiyya, suo villaggio d’origine, accanto alla sorella Layla.
Comunicata l’intenzione al fratello Huseyn e alla sorella Fatima, i tre si mettono in viaggio su di un pulmino, con il cadavere del padre affiancato da blocchi di ghiaccio per rallentarne la decomposizione.
Dal luogo di partenza, Damasco, il villaggio di Anabiyya, nei pressi di Aleppo, dista 400 chilometri.
I tre fratelli partono all’alba contando di arrivare in serata, ma ben presto si renderanno conto di quanto sia difficile e pericoloso attraversare i territori dove, da tempo, infuria la guerra. Superare i numerosi checkpoint (posti di blocco) in mano, alternativamente, all’esercito regolare di Assan, a quello irregolare, ai ribelli moderati e agli estremisti, metterà a rischio la loro vita nonché a dura prova il loro già precario rapporto.

Recensione:
Splendido romanzo corale in cui Khaled Khalifa ci mostra, attraverso la decomposizione del corpo di un padre e la devastazione di un territorio afflitto da anni di guerra, la vita passata di un’intera famiglia.
Un narratore onnisciente, attraverso dei flashback, racconta di ogni singolo personaggio i propri rimpianti, i rimorsi, gli amori, le speranze, le paure, le rinunce, il rapporto con i luoghi dove sono vissuti, a partire dal padre stesso.
La narrazione è un addentrarsi tra le macerie di villaggi e, insieme, uno scavare nella personalità di ognuno di loro, mentre il ghiaccio, che doveva preservare il corpo dalla decomposizione fino alla sepoltura, si va sciogliendo e il cadavere comincia a emanare l’odore nauseabondo della morte.
Chilometro dopo chilometro, attraversando il territorio siriano martoriato, tra un posto di blocco e un altro, tra lo scoppio di bombe a poca distanza dal pulmino e la vista di cadaveri lungo il ciglio delle strade, il lettore scoprirà un universo di sentimenti e di storie; anche quella di Layla, morta quarant’anni prima. Perché ci sono eventi che più si vuol dimenticare più si radicano nella vita di chi resta.
Stupisce e conquista il modo in cui Khalifa riesce a intrecciare la trama, legando in modo indissolubile il dentro dei personaggi con lo scenario esterno, il paesaggio.
La guerra non spacca solo un territorio ma smembra anche famiglie, stravolge gli animi; e tra i territori in pugno al regime e quelli in mano ai ribelli, alla fine, non c’è differenza.
Il corpo del padre è il filo che tiene legata tutta la trama. La presenza dell’uomo diventa ossessiva quanto insopportabile, un fardello che i figli trascineranno per tre lunghi giorni, tra mille insidie.
Poi Anabiyya, ma…

Scopro solo dopo avere letto il libro che Khaled Khalifa è un autore già noto, con diversi libri di successo alle spalle (che leggerò). Mi sono approcciata alla lettura senza saperne nulla, attratta solo dall’intervista pubblicata su un blog.
Sono rimasta affascinata dalla scrittura asciutta nello stile ma ricca di eventi, dall’intreccio complesso ma non tortuoso. Per chi ama leggere testi dai quali si può imparare, il libro Morire è un mestiere difficile, a mio parere, è da considerarsi un manuale.