Indaco

1
Mi piacerebbe tu ascoltassi:

End of the night - The Doors

È l'alba.
Spiaggia deserta, ombrelloni chiusi, fine di un'estate.
Mr. Mojo si guarda in giro, si siede su un vecchio Chesterfield abbandonato sulla spiaggia, la pelliccia lunga fino ai piedi si apre scoprendo un corpo nudo per metà. Sotto: pantaloni di pelle e stivali.
È lo stesso di sempre.
Mi guarda e si accorge che tremo.
«Devi stare nuda, lo sai».
Mi spoglio. Non fa freddo anche se i capezzoli dicono il contrario.
Mi siedo anch'io. La pelle del divano aderisce al mio corpo.
Sono in imbarazzo. Non so dove mettere le mani, armeggio nella borsa alla ricerca del registratore. Lo trovo, lo accendo, abbasso lo sguardo e l’appoggio sulla patta dei suoi pantaloni: è aperta.
«Non riesco a chiuderla, vuoi provarci tu?»
Mi avvicino un poco.
«Stai ferma lì Fantini! Nessuno può chiuderla. Costretto per l’eternità a viaggiare con la patta aperta, figo no?»
«Su di te non sta male. Non pensavo di vederti, non pensavo venissi».
«Perché no? Non è che abbia un gran da fare qui. E poi quando hai chiamato sono sempre venuto, no? Venuto… si fa per dire. Per quanto riguarda il vedermi invece… è tutto un altro discorso. Questione di elettricità, umidità dell’aria, luci e ombre che all’alba sono più accentuate. Diciamo che è un insieme di congiunture favorevoli. Dai, comincia con le domande, cosa vuoi sapere?».
«Vivo o morto?»
«Morto».
«Quella volta là?»
«Sì, quella volta là».
«Omicidio, suicidio, incidente…?»
«Distrazione, colpa mia».
«E adesso?»
«Adesso niente, adesso aspetto»
«Cosa aspetti?»
«Quelli come te, che mi credono ancora, che mi cercano, ma accade sempre più di rado ormai. Alla fine, sono rimasto il più giovane di tutti e questo mi fa enormemente incazzare. Ti sei innamorata di me a quanti anni? Sedici? E io ero grande per te. Poi un giorno eravamo coetanei e andava ancora bene. Poi tu sei diventata una signora, è così che si dice, no? E io sono rimasto il ragazzino di sempre, il solito testa di cazzo. Ubriaco, strafatto, che canta le stesse canzoncine. Mi citano sui social per gli aforismi. Ma ti rendi conto? Se lo avessi saputo avrei parlato di meno. Tra l’altro, tre quarti delle stronzate che si leggono non le ho neanche dette mai, e poi bisognerebbe tener conto del contesto, del momento storico. Quelli erano gli anni della protesta, aveva un senso bere, incazzarsi, le droghe ci aiutavano a uscire da trecento anni di America. A guardarla adesso sembra tutta una grande puttanata, ma quella era la mia vita.
Già, la vita…
Ora aspetto, guardo il mare, guardo te, vedo corpi che non posso avere. Piango.
Apri le gambe Fantini, fatti almeno guardare. E dai, ti ho vista un milione di volte, ti ho vista crescere. Io c’ero!»
Mi fissa e apro le cosce, lui inclina un poco la testa.
«Il tuo corpo prova ancora sensazioni?»
«Vuoi sapere se mi si rizza? Sì, ma non me lo posso prendere in mano e non puoi farlo neanche tu. Una sofferenza assurda. Se ora tu mi toccassi, io sentirei molto dolore e tu niente. Sono fatto di niente, capisci?»
«Ok, restiamo in argomento: lo specchio, autoerotismo o nemico?»
«Erotismo. Assolutamente erotismo, auto e non. Il nemico non è mai lo specchio. Il nemico sei tu e l’occhio sbagliato».
«La faccia sbigottita delle persone provoca l’erezione?»
«Forse un po’. A me personalmente tutto provoca l’erezione, tutto e niente. Tu me la provochi e non per quello che dici o quello che fai, è proprio una qualità la tua, come avere un buon profumo sulla pelle. L’altro giorno ho incrociato al bar una vecchia che flirtava con un ragazzino. L’avessi vista da sola non sarebbe successo niente, ma vedere quei due insieme… mi ha fatto venire una gran voglia di scopare e la faccia sbigottita probabilmente era soltanto la mia».
«So di chi parli, li ho visti anch’io. Mi fanno lo stesso effetto. Ma davvero avresti smesso con la musica per scrivere e basta?»
«Ma no! Ti pare che uno possa smettere con la musica? È come respirare, se sei vivo non smetti, non puoi».
«L'estasi dello sciamano: è il fumos sacro o l'adorazione della tribù?»
«E’ tutti e due e di più. Intanto è essere drogati come i peggiori dei drogati. Poi è visione, percezione, viaggio dentro al tuo essere. È un giro intorno al mondo con il culo fermo sulla sabbia e ritorno, mentre intorno, tutto grida il tuo nome. Sconsigliatissimo, chiaro. Difficile vivere dopo, tu non farlo mai, non torneresti più indietro, te lo dico io».
«Voi del club 27 originario, come l'avete presa l'iscrizione di Cobain a 20 anni di distanza?»
«Il club 27 non esiste. Sono stronzate che si sono inventati per vendere libri, dischi, foto, magliette, è solo un business di merda. Cobain non era male in realtà, certo, testa di cazzo anche lui.
Assaggiati!»
Lo ignoro e vado avanti.
«Meglio Robert Johnson o Elmore James?»
«Meglio Johnson, lo slide dopo un po’ è insopportabile e poi, anche Robert è un ventisettenne. Dicono sia amico del diavolo. Il diavolo esiste lo sai? Io l’ho incontrato in Marocco, sulla montagna. Mi vengono ancora i brividi a pensarci».
«Cosa voleva il diavolo da te?»
«Quello che volevano tutti, la mia anima. Sai qual è la cosa che mi manca di più in assoluto? Non poter fare musica, eppure di materiale ne avrei. Niente da fare, posso solo ascoltare la musica che ascoltate voi».
«Ok Jim, stilami una lista di pezzi e io li farò suonare per te».
«Grazie baby, ci penso, intanto vai avanti con le domande».
«A Aleister Crowley gli menano mai tutti quegli spiriti a cui ha rotto le palle quand'era vivo?»
«No no, Crowley ci aveva preso. Non gli mena nessuno, anzi. Lui è uno dei manovratori, lui e Pessoa».
«Fernando Pessoa intendi?»
«Sì, proprio lui».
«Ma senti, che colore ha la vibrazione del tuo diaframma sull'inizio di The End
«Indaco. Per la maggior parte del tempo il colore è l’indaco, il colore degli Dei. Contrariamente a quanto si è detto, The End per me è sempre stato un brano meditativo, l’ingresso per il paradiso. Chiudi gli occhi Fantini la prossima volta che l’ascolterai, liberati degli elicotteri e del fuoco su Saigon e immergiti nell’indaco, fallo finché puoi. Ora vedo tutti i colori sfumati e mi incazzo. Anche il rosso non è più lo stesso. Vedo tutto a tinte acquerello, il che va anche bene per un’alba in riva al mare, ma non c’entra un cazzo con il sangue, con le fragole e con gli occhi che ti guardano. L’acquerello mi fa solo venire sete, sono molto stanco adesso, smettiamola!».
«Va bene, vuoi aggiungere qualcosa?».
«Sì, leggete ai vostri bambini. Gira la cassetta Fantini, adesso!»
«Ma abbiamo registrato un lato solo».
«Gira la cassetta ti ho detto».
«Come vuoi».
… e sulle note di The Chrystal Ship Ms. Mojo Risin si alza, fa un inchino scenografico, una brezza leggera e dolce mi carezza e se ne va.
«Aspetta, non mi hai detto la lista dei brani».

«Quale lista? Va tutto bene?»
È quello che mi sta chiedendo il bagnino in piedi davanti a me.
Io sono ancora nuda, seduta di traverso su uno sdraio.
«Sì che va tutto bene», rispondo mentre cerco di rivestirmi in fretta. «Ho appena fatto un’intervista».
«Ah sì? A chi?»
«Aspetta, ti faccio sentire».
Giro di nuovo la cassetta e… l’unica voce registrata è la mia, poi solo pause e fruscii. Sul lato B Jim canta The Chrystal Ship.
Il bagnino ride e mi dice:
«Tranquilla, pure io a volte mi faccio le canne».
Rido insieme a lui e mi allontano.

Prima di venire qui, però, l’audiocassetta era vergine.
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: Indaco

2
The Doors non sono i miei preferiti, anche perché appartengo (purtroppo per me) alla generazione cresciuta a pane e Elvis Presley, e poi Cantautori italiani, Beatles, Ray Charles, e via dinosaureggiando. Ciononostante, il tuo racconto mi ha preso: penso che sia ben scritto e non ho particolari osservazioni da fare, anche perché sono intimamente convinto che consigliare di togliere questo, aggiungere quest'altro e riscrivere quest'altro ancora vuol dire snaturare e spersonalizzare un'opera d'arte, quale è un libro o un racconto, che non può che riflettere (deve riflettere) la personalità dell'autore e non quella dei vari eventuali consiglieri. Giudizio: brava.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Indaco

3
Buonasera @Cheguevara ,
intanto ti ringrazio per la lettura e per aver lasciato traccia del tuo passaggio e poi anche per l'espressione che mi ha fatto molto ridere: "... e via dinosaureggiando", riferita alla musica.
Sono contenta che "ciononostante" il mio racconto ti abbia preso.
Sai, in linea di principio sono d'accordo con te, consigliare a qualcuno "il togli e metti" ha poco senso in genere, però ci sono casi in cui, se a consigliarti è qualcuno che ci capisce e lo fa con sensibilità e onestà, il testo, con poco, acquista colore e non si snatura. In ogni caso io apprezzo i suggerimenti, tutti i suggerimenti; mi fanno vedere le cose da una diversa prospettiva, ci penso, rifletto e poi... faccio di testa mia. Come è giusto che sia.
Bene, grazie Che e... ti saluta il tuo amico Jim :-P
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.
Rispondi

Torna a “Contenuti Over 18”

cron