Una pagina counseling

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Può sembrare un'idea un po' forzata e potrebbe esserlo per certi punti, considerando che gli "sfoghi" (in forma celata o meno) sono presenti in tutto il sito, però mi piacerebbe tanto una pagina che possa essere considerata uno "spazio sicuro", in cui si ha a che fare con il lato emotivo delle avventure di esordienti e scrittori vissuti. Non sarebbe male una pagina in cui ognuno racconta le proprie esperienze peggiori, le proprie speranze, ecc. Prima di tutto ci sono dei benefici nel soffermarsi sul lato emotivo degli eventi e condividerlo, inoltre non sarebbe male per chi è ancora alle prime armi vedere che certe sensazioni (fallimento, ecc.) sono del tutto normali e che si possono affrontare. Magari per ogni esperienze condivisa, ognuno può mettere in risalto le strategie messe in atto per affrontare le problematiche, sempre dal punto di vista emotivo. 

Per esperienza personale, più volte ho provato delle sensazioni negative e mi sarebbe piaciuto condividerle con chi vive la stessa situazione. Viviamo sulle montagne russe, affrontando rifiuti, siamo spesso lasciati sulle spine dalla CE. Ci sono momenti molto frustranti che spesso prevaricano sui successi. Lo sconforto potrebbe essere minore con una pagina così. 

Ditemi anche al vostra! 
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Re: Una pagina counseling

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TheLondoner ha scritto: Ci sono momenti molto frustranti che spesso prevaricano sui successi. Lo sconforto potrebbe essere minore con una pagina così. 

Ditemi anche al vostra!
Concordo, sì (anche se un po' in ritardo): uno spazio in cui NON fare nomi di case editrici, ma semplicemente  per parlare del lato emotivo della scrittura (anche a prescindere dalle pubblicazioni), dato che non è possibile parlarne in nessun altro posto (intendo nel mondo reale). Ma forse in effetti domande e sfoghi possono  essere espressi in altri spazi qui, già esistenti.
https://lapoesianonsimangia.myblog.it/c ... i-sono-io/

Re: Una pagina counseling

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Avrei voluto aprire un topic simile, ma sono stato anticipato!

Penso sia un'idea ottima questa per un paio di motivi:

- Una valvola di sfogo, un posto dove non si risponde sempre con "Fatti & Logica", ma anche con la comprensione e l'empatia che in questo mondo alle volte latitano per forza di cose, fra la competitività, l'impegno costante necessario e così via, così discorrendo.

- La salute mentale di autori e autrici (emergenti o veterani) è qualcosa di molto importante e spesso trascurato, in generale. Impegnarsi in un progetto così articolato e dispendioso come può essere un romanzo o tentare una carriera in questo campo può avere ripercussioni non sempre positive, soprattutto per il grande dispendio emozionale e di energie per qualcosa che rischia di essere una bolla di sapone.

- Molti autori sono neurodivergenti. Scrivere nello spettro dell'autismo o con l'ADHD (che sono cose che hanno anche gli adulti.) è un'esperienza davvero estenuante spesso e incontrare persone (emergenti o veterani) che hanno attraversato le stesse difficoltà può essere non solo un grande aiuto concreto, ma aiutare a sentirsi meno soli!

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