Il Profeta Nero - la Campagna Imperiale, pt. 1

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Salve a tutti, sperando di aver fatto tutto giusto con il link, vorrei proporvi questo piccolo pezzo, il cui finale devo ancora rivedere per bene; è parte di un progetto più ampio, molto più ampio, che spero di portare un giorno a termine; grazie a tutti per consigli e commenti

Urla, odore di fumo, puzza di uomini ed escrementi.
Zadras si premette le nocche sulla fronte, come se potesse colpire il mal di testa che lo avviliva.
Sbuffando, obbligò gli occhi ad aprirsi ed a fissare il marasma di carte che aveva sul tavolo.
Le pareti della tenda, attraverso cui filtrava la luce del mattino, tingevano di porpora mappe, liste, rapporti, dando alla pergamena il colore del sangue secco.
Mormorando contro le proteste della schiena, Zadras si alzò, raggiungendo il catino accanto al giaciglio e spruzzandosi l'acqua gelida in volto.
Non funzionava nemmeno un poco contro il debito col sonno, ma almeno gli toglieva parte del sudore.
Girandosi, vide il soldato del picchetto spuntare dall'ingresso della tenda, il lembo che lo copriva appena sollevato per mostrare il volto rasato, sotto la calotta smaltata dell'elmo
-Mio signore, il maresciallo Larida chiede di essere annunciato- fece il soldato, fissando il suolo smosso ai suoi piedi
-Fallo entrare- disse Zadras, gettandosi altra acqua in faccia e fissando il baule con i suoi indumenti di ricambio, valutando se mettere o meno una tunica pulita.
Larida non gli diede tempo di decidere, scostando i lembi della tenda, l'imponente maresciallo entrò a passo di carica.
Lui si irrigidì di colpo, girandosi e mascherando uno sbadiglio traditore fingendo di grattarsi la barba rada. Larida lo esaminò da capo a piedi, non dovette nemmeno parlare per fargli capire che lo stava giudicando manchevole
-Ebbene, maresciallo?- chiese Zadras, tornando verso il tavolo ed afferrando la prima mappa che si trovò a portata
-Chi era, stavolta?- domandò l'altro, accennando appena un sorriso triste, che ne mise in mostra i canini appuntiti.
Muovendo le mani di soppiatto, Zadras prese tempo, cercando i maledetti anelli finiti chissà dove sotto la montagna di documenti.
Passarono lunghi momenti, mentre i due si studiavano a vicenda, entrambi decisi a non distogliere lo sguardo
-Lì, alla vostra destra- disse alla fine Larida con uno sbuffo -accanto al trattato di Pliverio-
Zadras fece scattare la mano, sotterrò la pergamena e raccattò l'anello.
Si schiarì la gola un paio di volte, mentre l'altro si grattava la pelle dura, rugosa, ogni linea un lungo solco scuro.
Più della sua pelle, erano i capelli a catturare l'interesse di Zadra, come della maggior parte dei giovani ufficiali.
Lunghi fino alle spalle, in barba ad ogni regolamento militare, ogniuno spesso quanto il dito di un bambino, rigidi e secchi.
Il maresciallo ne spezzò uno, iniziando a ruotarlo tra le dita. Un sospiro sottile ne sottolineò la noia.
-Apro questa tenda, puzza troppo- senza aggiungere altro, si diresse all'ingresso, sciogliendo con mani abili i lembi e poi riannodandoli in alto, ai pali esterni.
I due soldati del picchetto saltarono sul posto, irrigidendosi come le loro lance, facendo sogghignare una squadra di veterani che passava loro davanti
-Primo tagmata di Filsia- il maresciallo masticò le parole, guardando l'emblema sulla manica dei soldati
-Stanotte era il loro turno- disse Zadras, trovando finalmente la mappa che cercava.
Lasciò scorrere lo sguardo lungo le linee, il tratto verde delle foreste e quello azzurro dei fiumi, i disegni stilizzati neri di castelli e città, il rosso dei confini. Sbuffò, passandosi una mano sul volto, iniziando a rimettere a posto i piccoli modellini che indicavano gli eserciti
-Dei veterani andrebbero meglio- borbottò Larida, sapendo quanto lo ascoltava -il terzo tagmata di Alsera, o il quarto di Cerlio-
-Arriverà anche il loro turno- ribatté Zadras, alzando gli occhi dalla mappa -spero alla prossima campagna, o anche dopo-
Trovando una sedia libera dalle carte, Larida si sedette, lasciando morire il discorso.
La luce del sole nascente illuminò la pelle marrone chiaro dell'ufficiale, mostrando l'intrico di venature sotto la logora uniforme. Pochi graffi segnalavano il suo uso in prima linea, mentre quattro nappe purpuree pendevano dalle spalline, rivelando il grado del portatore.
-Almeno era interessante?- chiese l'hobgoblin, srotolando appena la pergamena, come se le parole scritte potessero saltar fuori e morderlo
-La riflessione sul giudizio eterno di Pliverio è uno dei capisaldi del suo pensiero- rispose Zadras -ma è la parte sulle azioni terrene che mi interessa-
Larida annuì, arrotolando di nuovo la pergamena e posandola sul tavolo, un'espressione dubbiosa in volto
-Passiamo a qualcosa che capisco anch'io- fece il maresciallo, indicando la mappa -i messi arriveranno a metà mattina-
-Già, i preparativi sono iniziati, giusto?- chiese Zadras, abbandonandosi sulla sedia.
Un tarlo d'ansia prese a rosicchiarlo dentro, mentre provava a ripassare nella mente il discorso che aveva preparato.
La sera prima lo ricordava parola per parola, comprese le pause ad effetto che un paio di bardi del seguito gli avevano consigliato. Adesso, tutto ciò che gli turbinava nella testa erano i ragionamenti di Pliverio, i rapporti sulle provviste, e la necessità di svuotare la vescica.
Fissando il soffitto della tenda, Zadras cercò quantomeno di rammentare il senso generale di cosa doveva dire, anche se non era poi così difficile
-Fateci passare- disse Larida -fateci usare il guado di Chevelle, non ostacolate la marcia, non provate ad aggredirci; aggiungete un paio di minacce a caso e sarà perfetto-
riportando gli occhi sul maresciallo, Zadras scosse la testa, domandando
-Come stanno i soldati?-
-Come sempre- rispose l'altro senza esitazioni -e come staranno fin quando giocheremo alla scampagnata; avete tre tagmata di veterani, che marciano senza problemi dalla mattina alla sera, ma sono i quattro di reclute che mi fanno pensare: sono lenti, discontinui, e gli ufficiali inferiori...-
-Per questo ho messo ufficiali veterani ai gradi più alti- Zadras alzò una mano, bloccando la solita nenia -gli alleati?-
Larida si concesse un sorriso stanco
-Gli squadroni di ogam non danno problemi- c'era un sottile velo d'orgoglio in quelle parole, per nulla nascosto -i battaglioni di orchi nemmeno; vedremo al primo scontro come andrà-
Zadras si concesse di rilassare le spalle.
Almeno la disciplina dell'esercito sembrava buona, anche se non c'era modo di prevedere cosa sarebbe accaduto alla prima vera battaglia.
La mezza dozzina di scaramucce combattute finora non valevano come prova, tanto più che avevano coinvolto piccoli gruppi di cavalleria leggera.
Portò di nuovo lo sguardo sulla mappa, fissando il pesante tratto giallo che doveva essere il loro itinerario.
Erano almeno una lega più ad est del dovuto, ma non si poteva fare altrimenti.
Se volevano proseguire come previsto, quella deviazione era necessaria, per quanto sgradevole
-Vi lascio ai vostri trattati- fece Larida, alzandosi
-Fa in modo che i generali siano schierati quando arriveranno i messi- disse Zadras -voglio fare buona impressione-
il maresciallo si girò, per la prima volta serio
-Siete l'imperatore di Ellechria- scandì ogni parola, lentamente, come se volesse ficcarle a forza nella mente del ragazzo che aveva di fronte -sono loro a dover fare buona impressione a voi-

Re: Il Profeta Nero - la Campagna Imperiale, pt. 1

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Ciao @Bardo96. Non potevo non rispondere. Faceva brutto quel 0 risposte. Poi sono rare le storie fantasy e simili qui sul CdM. Daje. Iniziamo subito. 
Bardo96 ha scritto: Urla, odore di fumo, puzza di uomini ed escrementi.
Zadras si premette le nocche sulla fronte, come se potesse colpire il mal di testa che lo avviliva.
Sbuffando, obbligò gli occhi ad aprirsi ed a fissare il marasma di carte che aveva sul tavolo.
Le pareti della tenda, attraverso cui filtrava la luce del mattino, tingevano di porpora mappe, liste, rapporti, dando alla pergamena il colore del sangue secco.
Mormorando contro le proteste della schiena, Zadras si alzò, raggiungendo il catino accanto al giaciglio e spruzzandosi l'acqua gelida in volto.
Non funzionava nemmeno un poco contro il debito col sonno, ma almeno gli toglieva parte del sudore.
Ok, un buon inizio ma a mio modesto parere la disposizione del testo è un po' troppo spezzettata. Secondo me devi cercare di amalgamare questa parte e renderla più fluida, anche solo mettendo due periodi sulla stessa riga, oppure unirli direttamente. Inoltre (ma è una questione di stile) potresti spostare la descrizione dell'ambiente all'inizio, così da rendere più fruibile per il lettore l'immaginarsi della scena. Qualcosa del tipo:
"Urla, odore di fumo, puzza di uomini ed escrementi.
Le pareti della tenda, attraverso cui filtrava la luce del mattino, tingevano di porpora mappe, liste, rapporti, dando alla pergamena il colore del sangue secco.
Zadras si premette le nocche sulla fronte, come se potesse colpire il mal di testa che lo avviliva. Sbuffò obbligando gli occhi ad aprirsi e ad fissare il marasma di carte che aveva sul tavolo. Poi si alzò, e contro le proteste della schiena, raggiunse il catino accanto al giaciglio per sciacquarsi il volto.
L'acqua era gelida. Non funzionava nemmeno un po' contro il debito col sonno, ma almeno gli toglieva parte del sudore."

L'ultima frase è un po' contorta e ampollosa. Meglio riformularla.
Ti metto in grassetto eventuali riformulazioni. 
Bardo96 ha scritto: Girandosi, vide il soldato del picchetto spuntare dall'ingresso della tenda. Il lembo che lo copriva era appena sollevato, il giusto per mostrare il volto rasato sotto la calotta smaltata dell'elmo.
Passiamo ai dialoghi.
Bardo96 ha scritto: -Mio signore, il maresciallo Larida chiede di essere annunciato.- Fece il soldato, fissando il suolo smosso ai suoi piedi.
Bardo96 ha scritto: -Ebbene, maresciallo?- Chiese Zadras, tornando verso il tavolo ed afferrando la prima mappa che si trovò a portata.
Bardo96 ha scritto: -Chi era, stavolta?- Domandò l'altro, accennando appena un sorriso triste, che ne mise in mostra i canini appuntiti. 
Bardo96 ha scritto: Zadras prese tempo, muovendo le mani di soppiatto e cercando i maledetti anelli finiti chissà dove sotto la montagna di documenti. Passarono lunghi momenti, mentre i due si studiavano a vicenda, entrambi decisi a non distogliere lo sguardo.
Bardo96 ha scritto: -Lì, alla vostra destra- disse alla fine Larida con uno sbuffo, -accanto al trattato di Pliverio.- Zadras fece scattare la mano, sotterrò la pergamena e raccattò l'anello. 
Bardo96 ha scritto: Si schiarì la gola un paio di volte (no virgola) mentre l'altro si grattava la pelle dura, rugosa, ogni linea un lungo solco scuro.
Più della sua pelle (no virgola) erano i capelli a catturare l'interesse di Zadras, come della maggior parte dei giovani ufficiali (due punti) lunghi fino alle spalle, in barba ad ogni regolamento militare, ogniuno spesso quanto il dito di un bambino, rigidi e secchi.
Il maresciallo ne spezzò uno, iniziando a ruotarlo tra le dita. Un sospiro sottile ne sottolineò la noia.
Ognuno. Anche qui c'è la stessa sensazione dell'incipit. Anche quando vuoi inserire le pause c'è bisogno di ritmo. 
Inoltre non ho capito bene cosa spezza qui Zadras, l'anello?
Bardo96 ha scritto: -Primo tagmata di Filsia.- Il maresciallo masticò le parole, guardando l'emblema sulla manica dei soldati.
Io di solito nei botta e risposta chiudo la frase con un segno forte. Diciamo che puoi anche non farlo, però mi è sempre sembrato innaturale leggere dialogo e reazione tutta di fila senza pause. Non so vedi tu se cogliere questo consiglio o meno. Di base non è un errore, è solo un accorgimento.
Guarda non ti segnalo più questo tipo di robette, puoi scovarle molto facilmente.
Bardo96 ha scritto:
Bardo96Pochi graffi segnalavano il suo intervento in prima linea, (Uso è un po' anacronistico e scostante dal mood del racconto)
Bardo96 ha scritto: -Almeno era interessante?- Chiese l'hobgoblin, srotolando appena una pergamena, come se le parole scritte potessero saltar fuori e morderlo.
Ammetto che per i dialoghi successivi ho dovuto rileggere per capire bene di cosa stessero parlando. Se scrivi "la pergamena" potresti involontariamente far pensare alla mappa di cui hai accennato prima. Devi indicare che si tratta di un'altra pergamena.

Bardo96 ha scritto: un'espressione dubbiosa in volto.
Bardo96 ha scritto: Un tarlo d'ansia prese a rosicchiarlo dentro, mentre provava a ripassare nella mente il discorso che aveva preparato.
La sera prima lo ricordava parola per parola, comprese le pause ad effetto che un paio di bardi del seguito gli avevano consigliato. Adesso, tutto ciò che gli turbinava nella testa erano i ragionamenti di Pliverio, i rapporti sulle provviste, e la necessità di svuotare la vescica.
Bella parte.

Bardo96 ha scritto: non era poi così difficile.
Bardo96 ha scritto: Zadras scosse la testa, domandando:
Bardo96 ha scritto: un sorriso stanco.
Bardo96 ha scritto: Almeno la disciplina dell'esercito sembrava buona, anche se non c'era modo di prevedere cosa sarebbe accaduto alla prima vera battaglia.
La mezza dozzina di scaramucce combattute finora non valevano come prova, tanto più che avevano coinvolto piccoli gruppi di cavalleria leggera.
Portò di nuovo lo sguardo sulla mappa, fissando il pesante tratto giallo che doveva essere il loro itinerario.
Erano almeno una lega più ad est del dovuto, ma non si poteva fare altrimenti.
Se volevano proseguire come previsto, quella deviazione era necessaria, per quanto sgradevole.
Secondo me questa parte renderebbe meglio se fosse pensata da Zadras. Non so. Anche qui non voglio stravolgere nulla è giusto un'idea. 

Bardo96 ha scritto: fece Larida, alzandosi.
Bardo96 ha scritto: -voglio fare buona impressione.-
Il maresciallo si girò, per la prima volta serio.
Bardo96 ha scritto: -Siete l'imperatore di Ellechria.- Scandì ogni parola lentamente, come a volerla inculcare/imprimere nella mente del ragazzo che aveva di fronte -sono loro a dover fare buona impressione a voi.-
Ok. 

So di essere stato un po' "aggressivo" ma ti assicuro che, seppur breve, il racconto mi ha intrattenuto e sollecitato a saperne un po' di più. Traspare una Lore bella estesa e organica che mi fa pensare che ci sia dietro molto più di quello che hai scritto. E questo sarà sempre un punto a favore. 
In generale ti posso dire solo questo da amatore, perché quello sono: cerca di alleggerire il testo da incisivi, gerundi e avverbi e fare più attenzione al ritmo e alla punteggiatura dei dialoghi. Migliorerebbe di tanto il racconto.

P.S: :lol: Ora sono pronto per essere linciato alla mia prossima pubblicazione.  :lol:
Nei prox. giorni mi leggo anche la seconda parte, l'ho intravista nella sezione. 

Re: Il Profeta Nero - la Campagna Imperiale, pt. 1

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Grazie mille per il commento, al momento mi dispiace molto ma non posso rispondere nella maniera estesa che è richiesta; questa è una primissima bozza, e molte cose le ho già modificate leggermente, spero che la seconda parte sia migliore

Mi limito a specificare riguardo questa citazione 
A Silent Kotobi ha scritto: Inoltre non ho capito bene cosa spezza qui Zadras, l'anello?
Ho voluto evitare una descrizione troppo precisa di Larida, per non appesantire il racconto e perché, essendo il punto di vista di Zadras, e conoscendosi i due da anni, lui sa benissimo l'aspetto dell'altro; Larida fa parte di una razza di uomini-albero, i suoi capelli sono in pratica piccoli rami sottili, secchi per via dell'età, quando è sovrappensiero ne spezza uno e lo fa roteare per tenere le mani impegnate

Aspetto il tuo commento alla seconda parte, grazie mille

Re: Il Profeta Nero - la Campagna Imperiale, pt. 1

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Ciao @Bardo96 
  
Anche a me piace il fantasy. Si intuisce da questo pezzo che hai in mente un ampio progetto, molto particolareggiato. Io amo e talvolta nello scrivere fantasy mi dilungo in descrizioni particolareggiate, trascinato dall’entusiasmo, mi sembra di non riuscire mai a spiegare e far vedere bene quello che intendo, anche se non sempre è opportuno addentrarsi troppo per non essere eccessivamente prolissi.
Io avrei fatto capire subito che Zadras è l’imperatore di Ellechria e poi avrei rappresentato il suo risveglio nella tenda imperiale del suo accampamento con ancora più particolari, in un certo senso anche “barocchi”, accentuando alcune scene. Ad esempio avrei trovato naturale che uno schiavo avesse avvicinato al suo imperatore un catino d’acqua per lavarsi, ma naturalmente ci sono imperatori che amano fare queste cose anche da soli.
Il maresciallo Larida è un personaggio molto interessante, in un commento lo descrivi come appartenente a una razza di uomini pianta… Dal testo questo interessante particolare non si capisce, ma alcuni suoi atteggiamenti e movenze sono maggiormente comprensibili sapendolo…
Zadras per la verità non risulta molto simpatico, presumo sia una sua peculiarità caratteriale, sembra oppresso da una moltitudine di fastidi, non da l’impressione di essere un imperatore, Larida in un certo senso ne è consapevole, ne risente, lo disapprova, seppure non apertamente, in quanto appare contrariato da certi suoi modi di fare.
Ho poi notato che per i reparti militari, il tagma, usi la nomenclatura dell’esercito bizantino, io conoscendo un po’ di quella storia mi sono raffigurato quel reparto, che equivale a un grosso battaglione odierno e ho più chiara la situazione del numero delle truppe. L’ambientazione bizantina poi mi porta a raffigurarmi i personaggi in un certo modo, sia pure liberamente interpretato chiaramente. Le atmosfere evocatrici sono comunque molto importanti.
Non ho capito bene chi sia l’hobgoblin nel discorso che fa, sembrerebbe il maresciallo Larida.
Ho notato che ti sei incentrato sugli alberi anche quando nomini gli squadroni Ogam che rendono orgoglioso Larida, in quanto gli Ogam hanno a che fare con alberi e rappresentazioni di segni nella tradizione celtica.
Questo primo capitolo mi da l’impressione di una storia interessante, colorita, piena di spunti e riferimenti, avvincente e intrigante.
Leggerò anche le parti successive.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Il Profeta Nero - la Campagna Imperiale, pt. 1

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Ti ringrazio molto per il commento, se posso provo a rispondere ad alcuni dubbi

Zadras è modellato, molto alla lontana, sulla figura estremizzata di Marco Aurelio: un giovane (dal racconto non si capisce, ma ha 18 anni) imperatore filosofo, su cui l'impero è stato letteralmente gettato addosso per una serie di circostanze. Lui, infatti, lì non ci vorrebbe stare, ma ha degli obblighi in quanto sovrano e quindi prende parte alla campagna militare. Posso chiederti come lo faresti risultare più simpatico, o "leggibile" al pubblico?

"hobgoblin" temo sia un errore, o meglio una dimenticanza quando ho cambiato la "razza" di Larida e simili nel racconto, grazie di avermelo fatto notare

Re: Il Profeta Nero - la Campagna Imperiale, pt. 1

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  ha scritto:Salve a tutti, sperando di aver fatto tutto giusto con il link,
Non del tutto: avevi messo il link alla risposta dell'autore, non al tuo commento; ho modificato io.

Non ho tempo per leggere e commentare, purtroppo, però en passant ho notato un problema con la formulazione tipografica dei dialoghi e te lo segnalo prendendo una battuta a caso. 
Tu scrivi:
  ha scritto:-Chi era, stavolta?- domandò l'altro,
ma il trattino va lungo – (Alt+0150) e occorre lasciare uno spazio, prima e dopo. 
Il trattino breve si usa soltanto per le parole composte: grigio-verde, socio-politico e simili.
Quindi la scrittura corretta è:

– Chi era, stavolta? – domandò l'altro,
https://www.facebook.com/nucciarelli.ma ... scrittore/
https://www.instagram.com/marcellonucciarelli/
https://www.linkedin.com/in/marcello-nu ... -bbb4805b/

Re: Il Profeta Nero - la Campagna Imperiale, pt. 1

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Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmUrla, odore di fumo, puzza di uomini ed escrementi.
Bentrovato, @Bardo96, compagno di Gioco di Ruolo! 
Ti ho letto molto volentieri e lascio qui sotto qualche osservazione puntuale. Siccome il racconto è lungo e molto articolato, ho pensato di dividere il commento e di tornare a trovarti quanto prima per completare le mie osservazioni. Nel frattempo ti ringrazio per aver condiviso la tua storia. Un saluto!
 
Le prime righe, pur non presentando problemi particolari, mi paiono migliorabili: la vicinanza di "odore" e "puzza" è voluta? Lo chiedo perché, posti accanto, conferiscono al primo un'accezione positiva, che forse non volevi dargli. 
Mi domando poi se "escrementi" vada inteso sullo stesso piano grammaticale di "uomini", ossia come complemento di specificazione, oppure sullo stesso piano di "urla", "odore" e "puzza", quindi come uno dei soggetti.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmZadras si premette le nocche sulla fronte, come se potesse colpire il mal di testa che lo avviliva.
Il fatto che Zadras voglia "colpire" il mal di testa mi porta a pensare che forse sarebbe preferibile sostituire il verbo seguente, "avvilire", con un verbo dal colore più intenso, come ad esempio "spossare", "fiaccare", "molestare" o simili.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmSbuffando, obbligò gli occhi ad aprirsi ed a fissare il marasma di carte che aveva sul tavolo
Mi pare più incisivo un semplice "aprì gli occhi e fissò". Nonostante non sia una fan dell'eliminazione a tappeto delle "d" eufoniche tra vocali diverse, ti consiglio di farle fuori senza nessuna pietà, in quanto la loro presenza denuncia in modo spietato che il tuo testo non è conforme alle contemporanee convenzioni editoriali, tra le quali spiccano, appunto, l'eliminazione sistematica delle "d" eufoniche tra vocali diverse e degli avverbi in -mente.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmLe pareti della tenda, attraverso cui filtrava
Cosa intendi per "pareti della tenda"? Se è un modo (inesatto, però) per raffigurare le tende pesanti, allora attraverso di esse non può filtrare nulla.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmMormorando contro le proteste della schiena, Zadras si alzò, raggiungendo il catino accanto al giaciglio e spruzzandosi l'acqua gelida in volto.
Non funzionava nemmeno un poco contro il debito col sonno, ma almeno...
Altre regola dell'editor contemporaneo: mai eccedere coi gerundi. E in realtà, qui sopra, appesantiscono non poco il discorso. Trovo molto faticosa e involuta la prima frase, che a mio avviso va riscritta così come l'ultima. 
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmsmaltata dell'elmo
Attenzione, nelle riletture, che non ti sfuggano particolari importanti come i punti fermi. Riguardo agli spazi mancanti e alle lineette di dialogo al posto degli errati trait d'union, ti ha già scritto ottimamente Marcello.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmsmosso ai suoi piedi
Anche qui manca il punto fermo.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmFallo entrare- disse Zadras, gettandosi altra acqua in faccia e fissando il baule con i suoi indumenti di ricambio, valutando se mettere o meno una tunica pulita
Dopo quelli già evidenziati sopra, ecco anche poco oltre una tripletta di gerundi. È necessario, a mio avviso, scioglierne almeno un paio.
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: Il Profeta Nero - la Campagna Imperiale, pt. 1

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Ciao! Eccomi di nuovo sul tuo racconto, come promesso.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmLarida non gli diede tempo di decidere, scostando i lembi della tenda, l'imponente maresciallo entrò a passo di carica
Qui sopra noto due imperfezioni che si possono facilmente correggere. Dopo "decidere", o metti due punti oppure una "e" di congiunzione, per raccordare sintatticamente il tutto; eliminerei inoltre l'accenno a "l'imponente maresciallo", visto che è Larida stesso. Quindi: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]"[/font]Larida non gli diede tempo di decidere e, scostando i lembi della tenda, entrò a passo di carica".
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmLui si irrigidì di colpo, girandosi e mascherando uno sbadiglio traditore fingendo di grattarsi la barba rada. Larida lo esaminò da capo a piedi, non dovette nemmeno parlare per fargli capire che lo stava giudicando manchevole
Mi meraviglia molto che, in una situazione in cui ci si sente giudicati e di conseguenza "irrigiditi", si possa sbadigliare. Mi pare un'incongruenza. 
Eviterei il "Lui" iniziale, sostituendolo col nome proprio, Zadras, visto che non è prossimo, e, come scrivevo nel precedente commento, farei attenzione all'uso esagerato di gerundi. Dopo "piedi" metterei punto fermo, per dare risalto allo sdegno di Larida. Ti ricordo il punto fermo a fine frase.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmdomandò l'altro, accennando appena un sorriso triste,
L'aggettivo "triste" mi pare inadatto alla presentazione che hai fornito del maresciallo: egli entra a passo spedito, senza attendere l'invito a entrare, e osserva Zadras sdegnato, come si arguisce dal fatto che lo squadra da capo a piedi. Pertanto sostituirei l'aggettivo "triste" con, per l'appunto, "sdegnato".
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmPassarono lunghi momenti, mentre i due si studiavano a vicenda, entrambi decisi a non distogliere lo sguardo
Eviterei sempre, a inizio periodo, frasi come "Passarono lunghi momenti": oltre a essere inutili, annoiano il lettore. Partirei subito con "I due si studiavano a vicenda etc.".
Anche qui manca il punto fermo finale.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmZadras fece scattare la mano, sotterrò la pergamena e raccattò l'anello.
I verbi che usi qui sopra, a mio avviso, hanno un esagerato valore metaforico e non fanno comprendere al lettore cosa sta facendo l'uomo.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmSi schiarì la gola un paio di volte
È sufficiente dire che si "schiarì la gola", senza sottolineare quante volte.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmZadra,
Zadras.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmogniuno spesso quanto il dito di un bambino, rigidi e secchi.
Il maresciallo ne spezzò uno, iniziando a ruotarlo tra le dita. Un sospiro sottile ne sottolineò la noia.
"Ognuno". 
A meno che non si tratti di uomini ma di altri esseri, un capello "spesso quanto il dito di bambino" è inverosimile. Altrettanto inverosimile è che il maresciallo ruoti il capello tra le dita come fosse un bastone da majorette.
Torna di nuovo il sentimento della "noia", e di nuovo esso non mi pare aleggi tra le tue righe, perché le sensazioni che trasmetti attraverso le situazioni narrate sono il contrario della noia. Io vedo rabbia, circospezione, slealtà, calcolo: tutto fuorché la noia.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmApro questa tenda, puzza troppo- senza aggiungere altro, si diresse all'ingresso, sciogliendo con mani abili i lembi e poi riannodandoli in alto, ai pali esterni.
Riguardo all'inesattezza dell'uso di trait d'union per i dialoghi e della necessità di spazi tra i trattini, si è detto sopra. 
Qui, da come scrivi, sembra che sia la tenda a "puzzare"; credo, invece, che tu abbia voluto intendere l'ambiente, pertanto la frase andrebbe corretta. Ben descritta, invece, l'azione del maresciallo che apre i tendaggi.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmDei veterani andrebbero meglio- borbottò Larida, sapendo quanto lo ascoltava -il terzo tagmata di Alsera, o il quarto di Cerlio-
La questione dei trattini, cui accennavo sopra, non è accessoria, bensì strutturale: qui sopra, per esempio, ho faticato a capire la sequenza. Cosa intendi per "sapendo quanto lo ascoltava"? Se ho ben compreso, nelle parole del maresciallo vi è del sarcasmo.
Bardo96 ha scritto: mar ago 10, 2021 3:56 pmchiese l'hobgoblin
Quindi non si tratta di uomini: allora la questione del capello su cui riflettevo sopra ha senso.
Mi fermo di nuovo, per tornare in un'altra occasione.
Grazie per la lettura e un saluto, @Bardo96.
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C
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