Compatibilità self publishing scuola

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È compatibile il lavoro di insegnante di scuola superiore con la pubblicazione in selfpublishing? La pubblicazione con una casa di selfpublishing è da considerare come semplice raccolta di royalties (in questo caso compatibile, già lo so) oppure come attività professionale e in questo caso bisognerebbe chiedere invece l'autorizzazione al Dirigente scolastico? Grazie anticipatamente a chi vorrà rispondere 

Re: Compatibilità self publishing scuola

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Ciao, @kapotty, la domanda che poni non ha una risposta univoca, in quanto in Italia attualmente il self-publishing non è normato. In generale, fino ai €5.000 di royalties non dovresti avere problemi, ma il modo in cui trattare l’attività di autoedizione dipende molto dalla situazione fiscale del singolo. Alcuni riescono a far passare i proventi come royalties, altri no, in quanto comunque non c’è mai cessione dei diritti, che restano di proprietà dell’autore.

A ogni modo, proprio perché domande di questo tipo tornano spesso, in questi giorni sto discutendo di tutta la faccenda con alcuni commercialisti per preparare un contenuto informativo apposito, così da fare un po’ più di chiarezza sulla faccenda, sul piano generale. Poi il caso singolo va comunque discusso con il commercialista di fiducia (e di conseguenza, se del caso, con il dirigente scolastico).
Beatrice Spada, Graphic & Visual Designer
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Re: Compatibilità self publishing scuola

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La pubblicazione dei libri in self non è considerata né lavoro autonomo, né attività d'impresa, si configura come attività artistica e d'ingegno. Il reddito proveniente dai siti di self publishing, infatti, a livello fiscale non è considerato vendita, ma diritto d'autore, per tale motivo non tassabile e quello dello scrittore, anche in self, non è individuabile come secondo lavoro.
Qui un link esplicativo:

https://www.fiscozen.it/guide/self-publishing/

Re: Compatibilità self publishing scuola

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Ho trovato quest'altro articolo, sempre da parte di commercialisti, che dice che l'attività di Self-publishing con Amazon KDP è da considerarsi attività commerciale, per via del contratto di distribuzione stipulato :facepalm:
Insomma, mi sa che ancora non è chiaro come debbano essere intese le cose...

https://www.studioallievi.com/self-publ ... realmente/

https://www.studioallievi.com/self-publ ... rtita-iva/
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Re: Compatibilità self publishing scuola

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Probabilmente a fini fiscali sì.
Ho trovato anch'io un altro articolo che richiede l'apertura di partita IVA, ma non è comunque da considerarsi un'attività professionale. Commerciale sì, quindi, professionale no, per cui non dovrebbe esserci incompatibilità con il lavoro di insegnante, né richiedere autorizzazione come secondo lavoro, pur trattandosi di attività continuativa e non occasionale (per il semplice fatto che i negozi on line sono "aperti" 24 ore su 24).

https://fiscomania-com.cdn.ampproject.o ... lishing%2F

In ogni caso sì, sembra non esserci ancora abbastanza chiarezza.  :hm:

Re: Compatibilità self publishing scuola

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In realtà l'insegnamento è incompatibile proprio con l'esercizio del commercio. Non lo è con attività professionali che hanno bisogno solo dell'autorizzazione del Dirigente il quale in genere la concede. Cattiva notizia quindi per me se si tratta di attività commerciale e basta. Tuttavia mi pongo una domanda: dal momento che le case di self-publishing trattengono una rilevante percentuale sulle vendite, non si può parlare anche qui di royalties? Quel che è chiaro è che in Italia non c'è una normativa specifica. Grazie comunque a chi mi ha risposto. 

Re: Compatibilità self publishing scuola

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@kapotty  sinceramente si capisce molto poco della situazione.
Parrebbe che il fatto sia questo:
  • pubblicando con Amazon KDP si firma un contratto di distribuzione e il fatto che sia l'autore a determinare il prezzo di vendita del proprio libro farebbe rientrare i proventi derivanti come frutto di commercio (è l'autore che commercia tramite Amazon), pur anche se Amazon le chiama royalties;
  • pubblicando con altre piattaforme di self-publishing dove c'è un intermediario che fissa il prezzo al posto tuo e tu dai mandato di vendita, pur senza cessione dei diritti, potrebbe essere che questi proventi vengano classificati come royalties, perché si occupa di tutto la piattaforma (non è l'autore che commercia, se non c'è contratto di distribuzione e se non è lui a determinare il prezzo).
Però si capisce veramente poco, davvero qui sembrerebbe che ciascuno fa quello che vuole a seconda del commercialista e dell'interpretazione personale di tutte le normative esistenti, che non sono specifiche :facepalm:
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Re: Compatibilità self publishing scuola

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Sì, concordo con @Miss Ribston, varia a seconda del fatto che la piattaforma si ponga come editore o solo come distributore.
Nel secondo caso il self publishing è a tutti gli effetti attività commerciale, perché l'autore diviene imprenditore (editore di se stesso).
Nel caso il cui la piattaforma si configuri come editore, l'autore è solo tale e percepirà delle royalties e non un guadagno (quindi non ci sarà attività commerciale).
Concordo anche sul fatto che sia comunque abbastanza confusa, come situazione.  :hm:

Re: Compatibilità self publishing scuola

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@kapotty  secondo me se la vendita è occasionale, allora dovresti essere a posto, indipendentemente. Se una persona vende una macchina e incassa €20.000 non sta comunque facendo attività di commercio, perché ha venduto solo quella macchina, per cui niente p.iva. Se ne vendi 10 in un mese, allora è attività commerciale. Dovrebbe valere un principio simile anche per i libri, spero...
Per le attività professionali, invece, la soglia tra prestazione occasionale e attività professionale è €5.000, sì.
Per il resto attendo @ElleryQ  :)
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Re: Compatibilità self publishing scuola

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kapotty ha scritto: @ElleryQ È attività commerciale o solo professionale (nel secondo caso come da te citato) ? Perché per me cambierebbe già abbastanza visto che io sono nell'impiego pubblico
Nell'articolo citato dice più che altro che è un'attività commerciale, non professionale (non essendoci continuità).
Miss Ribston ha scritto: @kapotty  secondo me se la vendita è occasionale, allora dovresti essere a posto, indipendentemente
In realtà entrambi gli articoli dicono che in assenza di una piattaforma che faccia da editore, la partita IVA va aperta a prescindere, perché quella di "auto editore" si configura come attività commerciale a tutti gli effetti (sebbene non professionale).

Re: Compatibilità self publishing scuola

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@ElleryQ Cosa pensi invece dell'articolo di Youcanprint di cui riassumo qui le parti più importanti e che fa la distinzione tra pubblicazione diretta e indiretta? 

Pubblicazione Diretta o Indiretta
Una prima grande distinzione che dobbiamo compiere per poter comprendere le implicazioni fiscali del self-publishing è la differenza tra distribuzione diretta o indiretta.
Per distribuzione diretta intendiamo quella condizione in cui l’autore si occupa personalmente di inviare, di vendere mediante il proprio sito o personalmente le copie dei suoi libri a lettori, librerie, distributori, etc.
Per distribuzione indiretta, invece, intendiamo la situazione più diffusa in cui l’autore affida i diritti di distribuzione e vendita del proprio libro ad una piattaforma come Youcanprint che si occupa di fare da intermediario con le librerie online, librerie fisiche e i lettori per la distribuzione e la vendita.
Nel primo caso (la distribuzione diretta), di fatto l’autore sta compiendo un’attività d’impresa poiché si sta occupando di tutto il ciclo produttivo e di vendita, sta organizzando e coordinando i mezzi di produzione per ottenere un ritorno economico, pertanto in questo caso è necessario aprire la partita iva, in quanto il reddito generato è proprio di un’attività economica e quindi è un reddito d’impresa.
Nel secondo caso (la distribuzione indiretta), l’autore incassa delle royalties a fronte della cessione dei diritti di distribuzione e vendita e pertanto il reddito ottenuto a titolo di royalties è assimilato al reddito da lavoro autonomo.
In assenza di una disciplina specifica, come abbiamo spiegato prima, questo aspetto è stato approfondito da una circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 9 del 10 aprile 2019. In questa circolare infatti viene confermata la validità di quanto previsto dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), all’articolo 53, comma 2, lettera b):
“2. Sono inoltre redditi di lavoro autonomo:
[…]
b) i redditi derivanti dalla utilizzazione economica, da parte dell’autore o inventore, di opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell’esercizio di imprese commerciali”  
Per questo motivo, in caso di distribuzione indiretta, ciò che viene generato non è un reddito di impresa bensì reddito da royalties. Non configurandosi una vera e propria attività editoriale tradizionale ma un riconoscimento economico per il diritto concesso a terzi (piattaforme, librerie online, etc.) di ottenere dei ricavi mediante lo sfruttamento di tale diritto, l’autore non svolge attività economica e pertanto non è necessario aprire una Partita Iva. 

Re: Compatibilità self publishing scuola

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Incrociando i vari articoli, io credo, a questo punto, che la partita IVA vada aperta a prescindere, sia che:

a) l'autore si autopubblichi e si auto distribuisca "porta a porta". A maggior ragione diviene un imprenditore a tutti gli effetti. L'attività è commerciale ma non professionale, non avendo continuità effettiva.

b) l'autore si autopubblica ma si appoggia ad altro distributore (caso Amazon). In ogni caso è un'attività imprenditoriale paragonabile a quella di un editore qualsiasi, che si appoggia solitamente alla distribuzione esterna. Ma sempre non professionale.

c) l'autore si autopubblica, ma appoggiandosi a una piattaforma che si occupa di distribuzione e vendita (caso YCP) percepisce non solo royalties ma un vero e proprio corrispettivo, come un editore. È quindi un'attività commerciale, ma sempre non professionale.

In conclusione, sono tutte e tre attività imprenditoriali commerciali (per cui richiedono apertura di partita IVA) ma non professionali (non costituendo entrata principale e non avendo l'attività carattere di continuità).
Almeno, io tendo a interpretarla in questo modo.  :hm:

Re: Compatibilità self publishing scuola

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Io invece tendo a interpretare nel senso dichiarato dal sito di Youcanprint, cioè che trattandosi di pubblicazione indiretta i redditi sono assimilabili al diritto d'autore. Youcanprint da me interpellato dichiara di avere un team legale a cui si è rivolto per il parere. Consiglia anche però di rivolgersi al proprio commercialista per il caso individuale, cosa che farò prima di pubblicare.  Grazie a tutti. 

Re: Compatibilità self publishing scuola

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Io ho avuto il parere di due commercialisti specializzati nel digitale e di un avvocato specializzato in diritto d'autore e mi hanno detto che l'interpretazione del ' è solo un contratto di distribuzione' è una interpretazione forzata.

https://www.prontointerventotasse.it/ve ... i-dautore/

Anche nei commenti il dottore specifica la stessa cosa.

Secondo loro quelle corrisposte da Kdp sono royalties a tutti gli effetti e dunque assoggettabili al trattamento fiscale previsto per i redditi derivanti dallo sfruttamento di opere di ingegno. Kdp stampa, vende i libri e fornisce gli stessi anche ai suoi abbonati quando si opta per il kindle unlimited (sfruttando dunque le opere degli autori per ampliare il proprio catalogo). Gli autori recepiscono royalties al netto dell'Iva.  Basta leggere il contratto al punto 5.5
ElleryQ ha scritto: a) l'autore si autopubblichi e si auto distribuisca "porta a porta". A maggior ragione diviene un imprenditore a tutti gli effetti. L'attività è commerciale ma non professionale, non avendo continuità effettiva.
Sono d'accordo. Ma comunque in questo caso serve la partita iva, lo precisa anche un interpello del 2004
ElleryQ ha scritto: b) l'autore si autopubblica ma si appoggia ad altro distributore (caso Amazon). In ogni caso è un'attività imprenditoriale paragonabile a quella di un editore qualsiasi, che si appoggia solitamente alla distribuzione esterna. Ma sempre non professionale.
Tra le mansioni principali di un editore ci sono la stampa e la vendita. Amazon stampa e vende i libri. Poi come si Autodefinisce la piattaforma conta poco, conta quello che fa, come opera.

Gli autori non distribuiscono un prodotto finito. Caricano solo le loro opere. Dove sarebbe l'attività imprenditoriale? I clienti sono clienti di Amazon, se KDP stampa un libro e viene effettuato un reso il tutto è a carico di Amazon, così come i costi di produzione. Basta guardare la pagina di un qualsiasi libro autopubblicato, viene chiaramente specificato che il venditore è Amazon, ma al di là di questo si evince comunque senza bisogno di andare a cercare chi è il venditore. Gli autori non sanno nulla della vendita dei propri libri, non sanno chi sono i lettori, non hanno neanche la parola finale sui prezzi (come da contratto),  la dashboard visualizza soltanto le royalties.

L'autore è totalmente estraneo a qualsiasi attività commerciale e imprenditoriale.

L'attività imprenditoriale sarebbe ravvisabile qualora si vendesse direttamente tramite un proprio sito.
ElleryQ ha scritto: c) l'autore si autopubblica, ma appoggiandosi a una piattaforma che si occupa di distribuzione e vendita (caso YCP) percepisce non solo royalties ma un vero e proprio corrispettivo, come un editore. È quindi un'attività commerciale, ma sempre non professionale.
L'unica differenza tra YCP e KDP secondo me è il fatto che YCP opera la ritenuta d'acconto perché soggetto italiano e KDP no perché estero. Anzi paradossalmente essendo YCP a pagamento e KDP gratis è più un editore classico KDP.

Ovviamente questo non è un consiglio fiscale, ognuno deve rivolgersi al proprio commercialista per comprendere meglio la propria situazione.

Re: Compatibilità self publishing scuola

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Buonsera intervengo in questa discussione nonostante sia datata. Volevo sapere se l'utente ha poi pubblicato il suo libro. Io ho messo in vendita su amazon un libro da colorare per bambini fatto da me, perchè il sindacato mi diceva che per tale attività non era necessario chiedere autorizzazione, ma leggendo i vostri messaggi sono andata un pò nel panico. Volevo sapere se nel frattempo ci sono state novità. Oltretutto io volevo pubblicizzare questo libro perchè il devoluto volevo donarlo ad una bambinia malata della mia provincia. A questo punto non so che fare. Grazie a chi mi risponderà
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