Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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@ElleryQ e @Fabioloneilboia  Non c'è proprio altro da dire o fare: l'editoria è diventata peggio dei Caraibi e delle Antille ai tempi di Barbanera, un mare infestato da pirati di ogni risma: dobloni o euri, sempre i quattrini sono l'obiettivo dell'abbordaggio al galeone degli autori, che non dispongono neanche di qualche misera spingarda per difendersi.  
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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Grazie a tutti per la risposta. Io sono stato informato che il testo sarebbe stato inoltrato a dei valutatori, ma assolutamente no del fatto che i costi eventuali sarebbero ricaduti su di me, in caso di mancata mia accettazione. E' la normale prassi delle case editrici inviare il testo, specie se accademico, a dei valutatori interni o esterni alla casa editrice. Ma mai mi è capitato nei miei rifiuti che un editore si comportasse così. 

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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ElleryQ ha scritto: Da quel che ne so, inoltre, la peer review, per prassi, non è mai retribuita. Almeno per gli articoli scientifici è così. Qui, infatti, puoi trovare un articolo critico a riguardo, che ne suggerisce l'abolizione. Si parla chiaramente di valutatori anonimi e non retribuiti.
Confermo. Ho fatto anch'io delle valutazioni in peer review in passato e non sono stata retribuita. Non so se chi è più in alto in grado nella carriera accademica (i professoroni tanto per capirci) si faccia pagare, cosa che mi pare possibile, ma nella mia esperienza la valutazione è anonima e gratuita. Personalmente credo che sia giusto per evitare favoritismi nei casi in cui l'anonimato non sia pienamente rispettato. Le pubblicazioni accademiche sono diverse dalle altre e seguono regole a sé stanti, ad esempio non è malvista nel curriculum dell'autore l'editoria a pagamento, al contrario di quanto avviene per chi scrive fiction. Le pubblicazioni sono indispensabili sia per accedere alla carriera accademica che per proseguirla e spesso sono le università e gli enti di ricerca a finanziare le pubblicazioni presso le case editrici. Insomma è un po' un mondo a parte a mio parere.

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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ElleryQ ha scritto: Durata del contratto: sconsigliamo una durata superiore ai 5 anni se l'editore è micro o piccolo (a meno che non sia tra i più noti e qualificati); molti editori, tuttavia, offrono in automatico la durata massima, cioè 20 anni, ma sono disposti a scendere trattando.
Ciao! La discussione è interessantissima e mi sta aiutando parecchio a chiarirmi le idee.
Può essere una domanda banale, ma non mi è chiaro questo punto. Perché sconsigliate una durata del contratto superiore ai 5 anni? Non ho proprio capito: che succede a scadenza contratto? Cosa cambia?
Grazie a chi rispondesse. Sono molto confuso, mi sa  :hm:

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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Mina ha scritto: Ciao! La discussione è interessantissima e mi sta aiutando parecchio a chiarirmi le idee.
Può essere una domanda banale, ma non mi è chiaro questo punto. Perché sconsigliate una durata del contratto superiore ai 5 anni? Non ho proprio capito: che succede a scadenza contratto? Cosa cambia?
Grazie a chi rispondesse. Sono molto confuso, mi sa  :hm:
Al momento in cui il contratto scade i diritti ritornano di proprietà dell'autore. Qualora tu non ti fossi trovato bene con l'editore, rientrando in possesso dei diritti sul tuo libro puoi decidere di farci quel che vuoi (anche pubblicarlo di nuovo per conto tuo o con un altro editore) :)
Beatrice Spada, Graphic & Visual Designer
AIAP | Socia Professionista Junior
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Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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Miss Ribston ha scritto: Al momento in cui il contratto scade i diritti ritornano di proprietà dell'autore. Qualora tu non ti fossi trovato bene con l'editore, rientrando in possesso dei diritti sul tuo libro puoi decidere di farci quel che vuoi (anche pubblicarlo di nuovo per conto tuo o con un altro editore) :)
Ho capito, grazie mille! Ingenuamente non stavo pensando a un'eventualità del genere  :asd:

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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Ciao @Mina, ti ha risposto già correttamente @Miss Ribston, d'altra parte è tutto molto commisurato alla grandezza della CE, un contratto decennale da una Big o media personalmente non lo rifiuterei. Diciamo che il discorso vale essenzialmente per le piccole e micro CE. D'altra parte, con queste CE sconsiglierei anche di accettare contratti troppo brevi (oggi molto diffusi quelli biennali o triennali), perché spesso significa, implicitamente, che la stessa CE non ritiene che il romanzo possa avere grande vita editoriale e probabilmente non si impegnerà neanche granché a promuoverlo.

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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ElleryQ ha scritto: Ciao @Mina, ti ha risposto già correttamente @Miss Ribston, d'altra parte è tutto molto commisurato alla grandezza della CE, un contratto decennale da una Big o media personalmente non lo rifiuterei. Diciamo che il discorso vale essenzialmente per le piccole e micro CE. D'altra parte, con queste CE sconsiglierei anche di accettare contratti troppo brevi (oggi molto diffusi quelli biennali o triennali), perché spesso significa, implicitamente, che la stessa CE non ritiene che il romanzo possa avere grande vita editoriale e probabilmente non si impegnerà neanche granché a promuoverlo.
Ha molto senso... Mi sono stati proposti 10 anni da una CE medio-piccola (credo, non ho mai capito i limiti :grat: ), provo a chiedere di ridurre a 5 allora^^

Grazie  :rosa:

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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Fabioloneilboia ha scritto: @Va.Le pacta sunt servanda è uno dei principi cardine del diritto.
Il contratto si basa su un rapporto sinallagmatico tra le parti, a meno di un inadempimento di una, i contratti si rispettano, purché gli stessi rispettino la normativa vigente. Va da sé che le parti, d’accordo tra loro, possano recedere o modificare gli accordi.
Immaginavo. Sono stati sicuramente molto scaltri a redigere il contratto, così da essere ufficialmente inattaccabili.

Grazie intanto per la risposta.

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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Fabioloneilboia ha scritto: @Va.Le ovviamente il contratto andrebbe letto, per capire se tutela i diritti di tutti. Come già ho scritto altre volte, laddove ne avessi bisogno, posso dare una mano essendo avvocato. Nei limiti delle mie possibilità a titolo gratuito. Nel caso contattami pure in privato.
Sto riflettendo su cosa fare, in effetti. 


Intanto ti ringrazio davvero per la tua disponibilità. :) 

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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Buongiorno, ho ricevuto una proposta di contratto da una piccola casa editrice e l'ho confrontata col fac-simile (utilissimo) presente sul forum.
Premetto che mi sembra un buon contratto base, però essendo il primo contratto di questa tipologia che vedo in vita mia, ho qualche dubbio.
Di seguito riporto degli estratti che non mi convincono appieno, sperando che qualcuno di voi più esperto possa darmi dei consigli su eventuali richieste di modifica, se necessarie.
 
1) Sul fac-simile è specificato che il contratto di edizione a termine sprovvisto di termini di durata e numero minimo di copie è da considerarsi nullo.
Nel contratto che mi è stato proposto, la durata è di 5 anni (allo scadere l'editore avrà opzione per il rinnovo o la stesura di un nuovo contratto).
Successivamente è specificato: "L’Editore è libero di distribuire le edizioni nel numero di ristampe che stimi conveniente, comunicandolo preventivamente e per iscritto con raccomandata A/R all’Autore o PEC se comunicata". Nulla è detto su copie minime.
Poi, per es., nel paragrafo della determinazione dei compensi, una delle percentuali è riferita a "eventuali edizioni in forma cartacea".
Credo che questa CE si affidi ad Amazon e quindi, per le stampe, al print on demand. Quindi se ci sono pubblicazioni digitali, può non essere necessario indicare il numero minimo di copie cartacee?
 
2) Riguardo alla sezione del Rendiconto, sul fac-simile è riportato che  solitamente è l’editore a versare le ritenute a nome e per conto dell’autore, rilasciandogli poi il Certificato Unico (CU ex CUD).
Nel contratto, in detta sezione, è specificato: "Resterà a carico dell’Autore il pagamento di qualsiasi imposta o tassa o tributo afferente i propri compensi".
Questa frase a me fa capire che le royalties mi arriverebbero al lordo... può essere? Se si, come si paga la ritenuta d'acconto?
 
3) Sui compensi ho dei dubbi riguardo all'attendibilità delle percentuali effettive che mi spetterebbero. Il riferimento è il prezzo di copertina.
Numericamente corrispondono a quelle del fac-simile: 10%  sulle "eventuali" edizioni in forma cartacea, 20% per le edizioni digitali. Però sul fac-simile è indicato che queste percentuali devono essere calcolate sul prezzo di copertina defiscalizzato, invece sul contratto sono riferite al prezzo di copertina al lordo dell'IVA. Analogamente, nei compensi su licenze a terzi, le percentuali (50%) sono da considerarsi al lordo dei ricavi (e non al netto come indicato nel fac-simile). Non è la stessa cosa o sbaglio? Qui ovviamente non è che voglia mettermi a contrattare, ma vorrei capire se le percentuali che mi spettano sono in realtà inferiori.
 
4) Nel paragrafo della correzione delle bozze (miracolosamente la fanno e fanno anche editing gratuito) è indicato quanto segue: "L'editore si impegna a correggere le bozze e effettuare un editing accurato del manoscritto". E stop. Il dubbio è: è sottinteso che sono concordate con l'autore? So che le concordano sulla base di quanto riferito da chi ha già collaborato con questa CE, ma di solito deve essere specificato in questa sezione o è normale prassi una frase sintetica di questo tipo?
 
Ovviamente, qualora decidessi di accettare la proposta, e in realtà vorrei, sottoporrò questi dubbi direttamente alla CE, ma vorrei arrivarci il più preparata possibile.
 
Grazie a chi vorrà rispondermi.

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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Ciao @lelaa! , provo a risponderti, poi se vorrà aggiungersi qualcun altro per approfondire, ben venga!
lelaa! ha scritto: , la durata è di 5 anni (allo scadere l'editore avrà opzione per il rinnovo o la stesura di un nuovo contratto).
Successivamente è specificato: "L’Editore è libero di distribuire le edizioni nel numero di ristampe che stimi conveniente, comunicandolo preventivamente e per iscritto con raccomandata A/R all’Autore o PEC se comunicata". Nulla è detto su copie minime.
In realtà la risposta è proprio quella che ti sei data subito sotto. Il numero di copie minime non può essere specificato nel print on demand, perché Amazon stampa e spedisce la singola copia. Lo stesso vale per il digitale, non essendoci copie fisiche da quantificare, ma solo eventuali download.
lelaa! ha scritto: Credo che questa CE si affidi ad Amazon e quindi, per le stampe, al print on demand. Quindi se ci sono pubblicazioni digitali, può non essere necessario indicare il numero minimo di copie cartacee?
Il contratto, in questo caso, è valido, proprio per via delle modalità di stampa.
lelaa! ha scritto: Questa frase a me fa capire che le royalties mi arriverebbero al lordo... può essere? Se si, come si paga la ritenuta d'acconto?
Sì, a volte le royalties sono calcolate al lordo. In tal caso, quando rilasci la ricevuta o notula delle cifre ricevute dall'editore, dovrai detrarre il 20%, ma su un imponibile che varia a seconda della tua età (non ricordo le percentuali esatte, ma puoi trovarle in rete, cercando "ritenute su diritto d'autore").
lelaa! ha scritto: Analogamente, nei compensi su licenze a terzi, le percentuali (50%) sono da considerarsi al lordo dei ricavi (e non al netto come indicato nel fac-simile). Non è la stessa cosa o sbaglio? Qui ovviamente non è che voglia mettermi a contrattare, ma vorrei capire se le percentuali che mi spettano sono in realtà inferiori.
In sostanza sì, se le rapporti a delle percentuali sul netto. Ma in realtà andrà a cambiare di poco.
lelaa! ha scritto: di solito deve essere specificato in questa sezione o è normale prassi una frase sintetica di questo tipo?
Sì, può accadere, in tal caso faranno fede gli accordi presi (meglio se per iscritto, per esempio da scambio di email). Senza contare che l'editore è tenuto a inviarti la bozza dell'impaginato, da rileggere, prima di andare in stampa. In caso contrario potresti rifiutare che il libro venga messo in distribuzione, o richiedere che venga ritirato.

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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ElleryQ ha scritto: Sì, a volte le royalties sono calcolate al lordo. In tal caso, quando rilasci la ricevuta o notula delle cifre ricevute dall'editore, dovrai detrarre il 20%, ma su un imponibile che varia a seconda della tua età (non ricordo le percentuali esatte, ma puoi trovarle in rete, cercando "ritenute su diritto d'autore").
Grazie tutto chiaro.... tranne una cosa.

Cosa è la ricevuta o notula delle cifre ricevute dall'editore? In quale documento si dovrebbe detrarre il 20% (730?). Scusami ma in materia sono proprio ignorante. Io ricevo il CUD dal MEF dove lavoro e mio marito fa il mio 730... e qui mi fermo....

In ogni caso, potrei chiedere qui una modifica della clausola per ottenere il compenso netto, giusto? Di solito qual è il metodo più diffuso?

Re: Quesiti e dubbi sui contratti di edizione

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lelaa! ha scritto: Cosa è la ricevuta o notula delle cifre ricevute dall'editore? In quale documento si dovrebbe detrarre il 20% (730?). Scusami ma in materia sono proprio ignorante. Io ricevo il CUD dal MEF dove lavoro e mio marito fa il mio 730... e qui mi fermo....
Quando l'editore liquida il compenso per royalties all'autore, quest'ultimo gli rilascia una ricevuta non fiscale per l'avvenuto pagamento. Sulla ricevuta andrà specificata la somma lorda e poi il netto effettivo che ti spetterà, togliendo la ritenuta d'acconto. Solo questa, perché i diritti d'autore non sono assoggettabili a IVA, in più hanno una piccola agevolazione: anziché sulla cifra totale lorda, la ritenuta del 20% sarà solo sul 60% del totale (autori fino ai 35 anni), o sul 75% (over 35). 
Ovviamente, versando tu stessa le ritenute, non riceverai dall'editore la C.U., ma la detrazione dovrà risultare dal tuo 730 e allegati. Immagino che tuo marito, se ti dà una mano con la compilazione, saprà come fare.
lelaa! ha scritto: In ogni caso, potrei chiedere qui una modifica della clausola per ottenere il compenso netto, giusto? Di solito qual è il metodo più diffuso?
Sì, potresti prendere accordi con l'editore, affinché le cifre che riceverai siano nette. In tal caso sarà lui a versare le ritenute e a te rilascerà la C.U.
Spero di aver chiarito, e non confuso, le idee.  😅
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