Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Ciao @mercy e @julia1983 ,
Bellissimo il titolo e bello anche il racconto.
Pure il finale mi è piaciuto tanto. Dà speranza. Spero ci siano sempre più "Lei" in giro, perchè tra sfilare e rubare non c'è poi questa gran differenza.
Credo ci sia un refuso:
mercy ha scritto:perché l'importante non rubare, ma non ess
Credo manchi: non è non rubare, ma...
Brave! :sss:
Nessun timore, nessun favore, nessun rancore.

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Bello stile, molto scorrevole. Il personaggio principale funziona molto bene, anche se per come agisce me lo immagino più giovane dei sedici anni dichiarati all'inizio.
Forse manca una svolta drammatica. Ho letto con l'aspettativa che succedesse qualcosa (lo scoprono, incontra il derubato, il portafogli è del padre) che non è arrivata. Retrospettivamente non è un problema, ma leggendo me la sarei aspettata.
Complimenti per l'equilibrio nella scrittura.

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Bel racconto @mercy e @julia1983 .
L'incipit dall'atmosfera anni '80,alla call me by Your name, mi ha conquistato. E il resto della storia pure, devo dire, seppure meno a livello di pancia e più a livello di ragione.

Vo-glio la so-pe-sa…
Leo non smette di stupirsi della quantità di capricci concessi a quella piccola arpia. I suoi genitori devono essersi rincoglioniti

Questa è l'unica parte che mi ha fatto storcere il naso. L'ho trovata fuori registro e ha spezzato un po' l'incantesimo

Avete reso bene l'ansia dell'adolescente che da di aver sgarrato, conosco quella sensazione. Avete il mio pollice in su 👍
Scrittore maledetto due volte

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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ciao @mercy e @julia1983 . Racconto in pieno stile Mercy... c'è sempre un bischero in mezzo alla storia! ah ah ah. La prima cosa che noto è che trattenere dei soldi trovati non è furto ma solo appropriazione indebita ( comunque sempre reato è). Io da piccolo trovai ventimila lire per terra e mi ci comprai una pistola giocattolo per mettere a frutto i soldi spesi... ah ah ah. Scherzi a parte siete state originali, la storia di questo ragazzino combattuto tra buoni propositi e l'idea di un qualcosa di desiderato tra le mani, ma a discapito della sua coscienza piace. Io non lo criminizzerei , d'altronde il frutto proibito era assai allettante, e quando si è ancora giovani, l'innocenza è dura da andar via. Ciao a tutte e due <3
Tratti di pioggia sopra Auschwitz. Tra oblio e orgoglio

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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@mercy commento solo te che oggi n'glie la posso fa'

Per quanto riguarda il fulcro del racconto, te la sei cavata bene con il conflitto morale. Avrei però preferito un contrasto ancora più pronunciato, soprattutto quando il protagonista ha la cosiddetta "realizzazione" nell'episodio della restituzione del portafoglio. Lì avresti potuto rimarcare un po' di più, magari facendolo un po' pentire della restituzione (ma non per forza, è solo un'idea).

Concordo con @Edu sul passaggio:

Vo-glio la so-pe-sa…
Leo non smette di stupirsi della quantità di capricci concessi a quella piccola arpia. I suoi genitori devono essersi rincoglioniti

Che stona un po'. Non tanto per il modo di parlare della sorellina (non si dovrebbe fare ma "amme mi piace" e me ne sono sempre fregato), quanto per i termini "arpia" e "rincoglioniti" che sembrano un po' forzati.

Ecco, l'unica critica che mi sento di farti, è di coesione del linguaggio: a volte risulta troppo forzato, in un verso o nell'altro. In alcuni passaggi il protagonista si esprime con termini superiori alle capacità dialettiche di un sedicenne, e lì si sente troppo la voce dell'autore; altre volte si esprime con termini infantili o comunque forzati per il tipo di pensiero che sta esprimendo e lì si sente un po' troppo la volontà dell'autore di sterzare la storia in una certa direzione.

Avrei puntato più sul finale col padre che poteva essere significativo e invece mi è sembrata un po' un'occasione mancata. Ho anche avuto il dubbio di chi fosse il soggetto nella frase finale, se il padre o il figlio. Ma forse forse quello mi piace anche va lá.

Per il resto l'atmosfera riminese (o comunque balneare, a me è arrivata un po' una Rimini/Riccione anni '70/'80 ma magari sono io) mi è piaciuta molto e sei una dei pochissimi a cui invidio la capacità di tirare avanti un racconto intero con un episodio, anche banale se non gestito bene, e non stancare comunque.

Io non lo so fare, quindi brava.

Edit: vedo ora che forse non l'hai scritto da sola. Siccome non ho idea di cosa stia succedendo e di quali regole seguiate a sto giro, farò finta che tu l'abbia scritta da sola e tanti saluti.

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Qualsiasi racconto mi abbia come autrice o coautrice prevede almeno un refuso. :facepalm: Ma grazie, @paolasenzalai :sss:

@ViCo , grazie anche a te. Non riesco a capire come citare una parte dei commenti altrui, però volevo dirti che la "svolta drammatica" (almeno nelle intenzioni) è proprio nell'assenza della stessa: Leo capisce che nessuno lo punirà e questo mette in crisi le sue certezze riguardo il mondo in cui vive. Il problema non è se lui è disonesto, il problema è che potenzialmente lo sono tutti. Probabilmente avrei dovuto insistere di più su questo punto.

@Edu , non so se sia meglio piacere alla pancia o alla testa dei lettori, ma personalmente preferisco la seconda. Sugli appunti: hai ragione, il passaggio va sistemato. Ovviamente grazie per il tuo di passaggio.

@@Monica (che non riesco a taggare). Grazie anche a te. Il fatto che l'età sia forzata me lo avete detto in due, probabilmente avete ragione. Devo essere stata una sedicenne molto infantile. :hm:

@bestseller2020 , io non capisco mai se mi prendi in giro oppure no... Grazie comunque per il commento.

@Ton critiche tutte registrate e approvate, solo: quello con il padre è effettivamente un confronto mancato ed è (nelle intenzioni) la parte più "drammatica" del racconto. Mi sembra che a volte l'adolescenza sia stata così: un sacco di sofferenza per incontri mancati.
Quando dici:
Ecco, l'unica critica che mi sento di farti, è di coesione del linguaggio: a volte risulta troppo forzato, in un verso o nell'altro. In alcuni passaggi il protagonista si esprime con termini superiori alle capacità dialettiche di un sedicenne, e lì si sente troppo la voce dell'autore; altre volte si esprime con termini infantili o comunque forzati per il tipo di pensiero che sta esprimendo e lì si sente un po' troppo la volontà dell'autore di sterzare la storia in una certa direzione.
Evidentemente significa che il narratore (esterno e palese, anche se focalizzato su Leo) non ha funzionato. Peccato. Ho avuto brutte esperienze con i narratori palesi e ho pensato di dargli un'altra possibilità. Sarà per la prossima volta. :sss:
Qui ci dedichiamo alla ricerca della verità, non dei fatti. Se vi interessano i fatti, il dipartimento di storia è al terzo piano.
(semicit.)

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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mercy ha scritto: dom gen 17, 2021 9:04 pm solo: quello con il padre è effettivamente un confronto mancato ed è (nelle intenzioni) la parte più "drammatica" del racconto. Mi sembra che a volte l'adolescenza sia stata così: un sacco di sofferenza per incontri mancati.
Diciamo che s'era capito, ma infatti il mio appunto non è tanto sull'intenzione quanto sulla resa :P

Comunque ti voto :sss: dove si vota?

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Ciao ragazzuole,
finora questo è uno dei racconti che ho preferito: mi piace il conflitto interiore che avete scelto, chi non si è mai trovato in una situazione come questa: approfittare o mantenersi puri? Mi piace il personaggio, i suoi sbalzi d'umore, la sua noia e le sue ansie. E non l'ho trovato troppo infantile: a 15/16 anni si è così, un po' adulti e un po' bambini, un po' onesti e un po' egocentrici profittatori. (Il problema sono quelli che lo restano anche molto dopo aver passato l'età) che tra l'altro è delineato benissimo dalla "merenda" a coppetta e bacard-breeze, ho particolarmente apprezzato la posa da bevitore scafato :D
La forma forse è rivedibile e migliorabile, certi passaggi sono di troppo o non del tutto naturali, ma vi hanno già fatto le pulci in tanti, inutile che entri nei dettagli. Ah, e il finale
È tranquillo, adesso. Forse è un ladro anche lui, però sorride.
è un'ottima chiusa, a mio umile avviso. Mi ha fatto sorridere assai.
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Bene, arrivo fra gli ultimi, ma mi sono ripromesso di leggere tutti i racconti...
La scrittura è notevolissima, e per l'equilibrio e la naturalezza la considero sicuramente fra le migliori di questo contest (che peraltro mi sembra generalmente di buon livello). Perciò mi permetto di andarci giù duro... :D con la critica.
A me sembra uno spunto irrisolto: avete posto il problema ma non ne avete analizzato le implicazioni, cosa che sarebbe stata la più interessante di tutte. Come, se non ricordo male, nel precedente vostro racconto breve. Non si tratta di "trovarci una morale", cosa desueta e assai rischiosa. Si tratterebbe di aumentare i nodi delle possibilità. Sarebbe bello sapere che cosa scrivereste andando avanti nella vicenda.
Quando facevo il referee per gli articoli scientifici (eh va be', prima o poi sarebbe venuto fuori) la domanda più importante era l'ultima: cosa avete imparato leggendo questo articolo? Nel vostro caso, ho imparato la parola "plateatico" :D.
Ripeto che è scritto benissimo, la vicenda è assolutamente credibile e ben raccontata. Mettiamola così: se incontrassi il vostro racconto in una raccolta a stampa di scrittori di alto livello, direi che "ci manca qualcosa". Ciò non toglie che il racconto sia secondo me ottimo.
Spero di essere stato chiaro come ho cercato di essere sincero.
Ciao @mercy e @julia1983

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Scusate se insisto. Io sono qui con voi perché, nello spirito che era del WD e confido che sia ancora nel CdM, mi piace criticare e altrettanto mi piace ricevere critiche. Così come desidererei ricevere critiche feroci al mio stesso racconto (non nel senso di prevenuto, è ovvio). Altrimenti, come posso capire se ho scritto qualcosa di buono? I complimenti li so fare anch'io :D, soprattutto quando si tratta di ingraziarmi qualcuno che poi magari mi vota.
Allora vorrei che fosse chiaro che ho fatto una "critica dura" solo perché sentivo di trovarmi sopra "uno zoccolo duro". Trovo inutile fare critiche approfondite a testi che abbiano diversi difetti. Trovo stupido infierire. In un certo senso, quanto più critico, tanto più il testo mi è piaciuto.
Spero di essere riuscito a spiegarmi :D
Scusate tutti per l'OT (se è OT).

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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@mercy, @julia1983: buongiorno ragazze e bentrovate. Di questo racconto ho apprezzato soprattutto la cura che avete messo nel dipanare la storia e il personaggio del ragazzo. Mi piacciono molto le storie in cui viene evidenziato il profilo psicologico dei protagonisti, in questo caso quello di Leo, un adolescente tipico e per tanto reale. Nessuna forzatura, anzi. Sono ben sviluppati i suoi conflitti interiori, si riesce a capirlo anche se non a giustificare il gesto per quanto sono cose che possono capitare, specie a quell'età. Sul linguaggio usato, personalmente non ho avvertito alcun fastidio nel cambio di registro, e nemmeno me ne ero accorta, forse perché rapita dalla storia non ho badato — come spesso mi accade — a queste cose. L'unico appunto è sul finale. Mi aspettavo un coinvolgimento del padre, non dico una discussione tra i due, ma più una presa di posizione da genitore, o meglio da adulto. Anche se la frase finale, sul padre di Leo, mi ha ispirato simpatia, ho sentito una mancanza; come se il finale fosse monco o quasi. Resta, però, una lettura piacevole ed è uno dei racconti che finora mi hanno coinvolto di più. Una buona prova. A rileggerci!
Piccoli Grandi Sognatori

 Without faith, without hope, there can be no peace of mind. [cit.]

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Lei alza gli occhi al cielo
Nelle righe prima, parlavi di un uomo.
perché l'importante non rubare, ma non essere scoperti.
perché l'importante non è rubare, ma non essere scoperti.
- Dimmi che non hai cominciato a drogarti, o magari a spacciare.
- Ma no, papà. No. Te lo giuro.
Sorride, il padre. Gli dà una pacca sulla spalla e torna alla panchina, al giornale, alle sigarette. È tranquillo, adesso. Forse è un ladro anche lui, però sorride.
Bel finale! Che fa pensare che questi genitori pongano molta attenzione a stare attenti a che i figli non si droghino, e spesso non si rendono conto che se il ragazzo sembra diverso e strano è perché sta combattendo con se stesso, e mentre cresce perde e vince le sue battaglie.

Brave, @mercy e @julia1983 :)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Ciao @mercy
e meno male che non eri ispirata! Perché il racconto funziona benissimo nella sua semplicità. Ha una bella atmosfera, il personaggio ha spessore psicologico e lo stile è semplice ed elegante.
Ti segnalo solo un paio di perplessità: non ho capito bene la collocazione temporale del racconto. Qualcuno nei commenti sopra parla giustamente di un'atmosfera anni'80/'90 ed in effetti si respira un po' quell'aria. Però tu parli di euro e di cellulare, ma anche di CD e lettore portatile e alla fine di elenchi telefonici e Tuttocittà. Siamo nei primi anni 2000?

Leo prende posto sulla sdraio lasciata libera dal padre e apre il fumetto che la merenda di Giorgia lo aveva costretto a interrompere.

Questa frase non mi suona bene, forse c'è un lo di troppo.
Ciao!

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Comunque ti voto :sss: dove si vota?
Ti voglio bene anch'io, @Ton , anche se mi prendi sempre in giro.

Ciao, @Bef
sulla bontà/non bontà del registro e su quella del finale non ho mai raccolto tanti pareri contrastanti. Praticamente un commento salva lo stile e butta via il finale, quello successivo fa il contrario. Non riesco a capire se ha fatto fiasco il narratore o il finale. O entrambi... E pazienza.
Dici di essere in fase brontolona, però sei stata gentile con me e Leo. merci beaucoup!

@Gianfranco P, passa e ripassa quando vuoi. E la sincerità è sempre gradita.
Mi rendo conto sempre più che abbiamo, tu ed io, idee molto diverse riguardo la narrativa.
avete posto il problema ma non ne avete analizzato le implicazioni, cosa che sarebbe stata la più interessante di tutte. Come, se non ricordo male, nel precedente vostro racconto breve. Non si tratta di "trovarci una morale", cosa desueta e assai rischiosa. Si tratterebbe di aumentare i nodi delle possibilità. Sarebbe bello sapere che cosa scrivereste andando avanti nella vicenda.
Quando facevo il referee per gli articoli scientifici (eh va be', prima o poi sarebbe venuto fuori) la domanda più importante era l'ultima: cosa avete imparato leggendo questo articolo? Nel vostro caso, ho imparato la parola "plateatico"
Io non credo che compito della narrativa sia dare risposte o insegnare qualcosa, credo che la buona narrativa debba più che altro suggerire domande e lasciare che il lettore se la sbrogli da solo. Non mi ricordo più se dagli ambienti accademici sono fuggita o se mi hanno fatta fuori ma, sia successa l'una o l'altra cosa, un motivo ci sarà: non facevano per me. Questo non significa che non stimi chi ci lavora, o che non creda nelle risposte della scienza.
Il nodo del racconto è (vuol essere) una domanda che Leo si pone e che non trova risposta.
Ma non è detto che la mia idea di narrativa sia migliore della tua. Ne possiamo discutere (se ti va) quanto vuoi.

Grazie del commento lusinghiero, @Emy . :sss:
Ti metto nel novero di quelli che non sono convinti del finale, alla fine farò il conto delle opinioni, magari capirò cosa fare del racconto.

@Lizz , i miei finali non ti convincono mai. :(
Grazie, come sempre.

@ITG invece va nella pila opposta.
prima o poi dobbiamo aprire la discussione sul flusso di coscienza dei ragazzini
. Contaci! Appena finisce il contest lo apro.

@Poeta Zaza , grazie anche a te. I refusi sono la mia croce, ma una donna al bancone del bar c'è:
La ragazza con i braccialetti tintinnati è stata sostituita da un uomo di mezza età con un cerchietto d’oro all’orecchio sinistro, mentre alla cassa una signora scarmigliata sospira di fatica e malumore a ogni ordinazione.
- Cosa vuoi? - chiede a Leo, quando arriva il suo turno.

@ivalibri , grazie per le tue parole gentili.
Quando non so cosa fare con un racconto ci caccio dentro un adolescente e il racconto in qualche modo si scrive da sé. Sono circondata dai ragazzini e devo dire che unendo loro a tracce di quella che sono stata, il materiale è pressoché infinito.
Ti segnalo solo un paio di perplessità: non ho capito bene la collocazione temporale del racconto. Qualcuno nei commenti sopra parla giustamente di un'atmosfera anni'80/'90 ed in effetti si respira un po' quell'aria. Però tu parli di euro e di cellulare, ma anche di CD e lettore portatile e alla fine di elenchi telefonici e Tuttocittà. Siamo nei primi anni 2000?
Sì, pensavo ai primissimi anni 2000. Perché sembri anni '80 non lo so. Le località balneari dalle mie parti erano così vent'anni fa. :umh:
Qui ci dedichiamo alla ricerca della verità, non dei fatti. Se vi interessano i fatti, il dipartimento di storia è al terzo piano.
(semicit.)

Re: [N20-3] Colpevole ma non troppo

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Ciao @mercy
Anch'io in realtà
credo che la buona narrativa debba più che altro suggerire domande e lasciare che il lettore se la sbrogli da solo
Infatti è esattamente quello che ho fatto nel mio racconto :D.
Poi, sai, contano molto i gusti, le esperienze fatte prima ecc. ecc. Mi accorgo spesso che la stessa cosa vuol dire cose diverse a persone diverse.
Comunque i complimenti per la scrittura te (ve) li ho fatti :)
Ciao
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