Comunque ti voto dove si vota?
Ti voglio bene anch'io,
@Ton , anche se mi prendi sempre in giro.
Ciao,
@Bef
sulla bontà/non bontà del registro e su quella del finale non ho mai raccolto tanti pareri contrastanti. Praticamente un commento salva lo stile e butta via il finale, quello successivo fa il contrario. Non riesco a capire se ha fatto fiasco il narratore o il finale. O entrambi... E pazienza.
Dici di essere in fase brontolona, però sei stata gentile con me e Leo.
merci beaucoup!
@Gianfranco P, passa e ripassa quando vuoi. E la sincerità è sempre gradita.
Mi rendo conto sempre più che abbiamo, tu ed io, idee molto diverse riguardo la narrativa.
avete posto il problema ma non ne avete analizzato le implicazioni, cosa che sarebbe stata la più interessante di tutte. Come, se non ricordo male, nel precedente vostro racconto breve. Non si tratta di "trovarci una morale", cosa desueta e assai rischiosa. Si tratterebbe di aumentare i nodi delle possibilità. Sarebbe bello sapere che cosa scrivereste andando avanti nella vicenda.
Quando facevo il referee per gli articoli scientifici (eh va be', prima o poi sarebbe venuto fuori) la domanda più importante era l'ultima: cosa avete imparato leggendo questo articolo? Nel vostro caso, ho imparato la parola "plateatico"
Io non credo che compito della narrativa sia dare risposte o insegnare qualcosa, credo che la buona narrativa debba più che altro suggerire domande e lasciare che il lettore se la sbrogli da solo. Non mi ricordo più se dagli ambienti accademici sono fuggita o se mi hanno fatta fuori ma, sia successa l'una o l'altra cosa, un motivo ci sarà: non facevano per me. Questo non significa che non stimi chi ci lavora, o che non creda nelle risposte della scienza.
Il nodo del racconto è (vuol essere) una domanda che Leo si pone e che non trova risposta.
Ma non è detto che la mia idea di narrativa sia migliore della tua. Ne possiamo discutere (se ti va) quanto vuoi.
Grazie del commento lusinghiero,
@Emy .
Ti metto nel novero di quelli che non sono convinti del finale, alla fine farò il conto delle opinioni, magari capirò cosa fare del racconto.
@Lizz , i miei finali non ti convincono mai.
Grazie, come sempre.
@ITG invece va nella pila opposta.
prima o poi dobbiamo aprire la discussione sul flusso di coscienza dei ragazzini
. Contaci! Appena finisce il contest lo apro.
@Poeta Zaza , grazie anche a te. I refusi sono la mia croce, ma una donna al bancone del bar c'è:
La ragazza con i braccialetti tintinnati è stata sostituita da un uomo di mezza età con un cerchietto d’oro all’orecchio sinistro, mentre alla cassa una signora scarmigliata sospira di fatica e malumore a ogni ordinazione.
- Cosa vuoi? - chiede a Leo, quando arriva il suo turno.
@ivalibri , grazie per le tue parole gentili.
Quando non so cosa fare con un racconto ci caccio dentro un adolescente e il racconto in qualche modo si scrive da sé. Sono circondata dai ragazzini e devo dire che unendo loro a tracce di quella che sono stata, il materiale è pressoché infinito.
Ti segnalo solo un paio di perplessità: non ho capito bene la collocazione temporale del racconto. Qualcuno nei commenti sopra parla giustamente di un'atmosfera anni'80/'90 ed in effetti si respira un po' quell'aria. Però tu parli di euro e di cellulare, ma anche di CD e lettore portatile e alla fine di elenchi telefonici e Tuttocittà. Siamo nei primi anni 2000?
Sì, pensavo ai primissimi anni 2000. Perché sembri anni '80 non lo so. Le località balneari dalle mie parti erano così vent'anni fa.