Costruttori di Mondi

Vorrei tanto avere un carattere che mi porti ad agire diversamente e più prontamente. Me ne rendo conto se faccio tornare il pensiero a quel pomeriggio che, durante la mia passeggiatina qui in centro a Ferrara, ho visto un signore con una scimmietta di peluche sulle spalle. Avrei voluto chiedergli se potevo fare una foto al peluche o sulle sue spqlle o sulle mie, ma ho sempre paura di disturbare e di rompere le scatole. 

Luca Canetti ha scritto: Vorrei tanto avere un carattere che mi porti ad agire diversamente e più prontamente.

Credo che tutti vorrebbero averlo, forse sopravvaluti il carattere altrui. Sono centinaia le volte nella vita in cui ho pensato "avrei dovuto fare così, avrei dovuto rispondere diversamente, avrei dovuto impormi di più". A volte le cose succedono semplicemente troppo in fretta, non c'è il tempo per fermarsi a pensare.

Luca Canetti ha scritto: Avrei voluto chiedergli se potevo fare una foto al peluche o sulle sue spqlle o sulle mie, ma ho sempre paura di disturbare e di rompere le scatole.

Quello della scimmietta voleva essere un esempio, immagino, non credo sia il tuo cruccio principale...  
Il non voler disturbare gli altri la trovo invece una bella caratteristica, che dimostra un grande carattere, perché non è affatto comune. Dipende sempre dai punti di vista. Assertività e invadenza sono due cose diverse.
Detto ciò, magari quel tale sarebbe stato felice di fare una foto, e che qualcuno lo considerasse interessante. Di nuovo: i punti vista. Con gli anni e l'esperienza si intuisce in modo spontaneo quando si può fare un passo in più e quando lasciar perdere.

Il mio consiglio, per quello che può valere è: accettarsi così come si è. Può capitare di sentirsi inadeguati, desiderare di essere diversi e migliori, succede soprattutto a chi è molto giovane e prendere coscienza dei propri punti di debolezza può essere la base di partenza per migliorare il proprio carattere, a patto di conoscere e riconoscere anche i propri punti di forza. Ma se non ci si accetta per ciò che si è, si finisce per aprire la strada alla depressione, una depressione che, come tutte le depressioni, è inutile, anzi, dannosissima. Desiderare di essere un'altra persona non serve a niente: siamo tutti individui diversi sia per caratteristiche innate, che per esperienze vissute, e desiderare di essere altro non fa che mortificare la nostra individualità.
Penso che tu sia molto giovane. Se è così, impara a tirar fuori la grinta: la vita non è mai una passeggiata tranquilla.  

Cheguevara ha scritto: Il mio consiglio, per quello che può valere è: accettarsi così come si è. Può capitare di sentirsi inadeguati, desiderare di essere diversi e migliori, succede soprattutto a chi è molto giovane e prendere coscienza dei propri punti di debolezza può essere la base di partenza per migliorare il proprio carattere, a patto di conoscere e riconoscere anche i propri punti di forza. Ma se non ci si accetta per ciò che si è, si finisce per aprire la strada alla depressione, una depressione che, come tutte le depressioni, è inutile, anzi, dannosissima. Desiderare di essere un'altra persona non serve a niente: siamo tutti individui diversi sia per caratteristiche innate, che per esperienze vissute, e desiderare di essere altro non fa che mortificare la nostra individualità.
Penso che tu sia molto giovane. Se è così, impara a tirar fuori la grinta: la vita non è mai una passeggiata tranquilla.  

Grazie davvero. Ho 41 anni. E purtroppo ciò che mi ha fatto arrivare queste paure è il fatto che ho subito tantissimo bullismo. È soprattutto per questo che ho sempre paura di disturbare e di rompere le scatole. 

Luca Canetti ha scritto: Grazie davvero. Ho 41 anni. E purtroppo ciò che mi ha fatto arrivare queste paure è il fatto che ho subito tantissimo bullismo. È soprattutto per questo che ho sempre paura di disturbare e di rompere le scatole. 

41 anni a te possono sembrare tanti, ma a me che ne ho il doppio sembrano pochi. Tutto è relativo. Io, al tuo posto, il bullismo subito nell'adolescenza cercherei di dimenticarlo: se ci riesci, cancelli anche le paure conseguenti. E lo dico con cognizione di causa: da adolescente ero piuttosto gracilino e il bullismo da parte di una congrega di tronfi imbecilli l'ho subito anch'io, ma per ricordarmene devo fare qualche sforzo di memoria. La vita è andata avanti e sono sicuro di averla vissuta meglio di quei quattro o cinque vigliacchi che, a suo tempo, hanno cercato di rendermela difficile.

Cheguevara ha scritto: 41 anni a te possono sembrare tanti, ma a me che ne ho il doppio sembrano pochi. Tutto è relativo. Io, al tuo posto, il bullismo subito nell'adolescenza cercherei di dimenticarlo: se ci riesci, cancelli anche le paure conseguenti. E lo dico con cognizione di causa: da adolescente ero piuttosto gracilino e il bullismo da parte di una congrega di tronfi imbecilli l'ho subito anch'io, ma per ricordarmene devo fare qualche sforzo di memoria. La vita è andata avanti e sono sicuro di averla vissuta meglio di quei quattro o cinque vigliacchi che, a suo tempo, hanno cercato di rendermela difficile.

Ma sai cosa c'è? Dei passi avanti li ho fatti. Soprattutto nella mia arte; (sono, infatti, un pianista classico ed è, per me, motivo di immenso vanto). Ti ringrazio per il consiglio che mi hai dato

Ti capisco, molto spesso succede anche a me. 
Mi ritrovo, almeno io, nelle parole di Silver: a volte le cose succedono semplicemente troppo in fretta, non c’e’ il tempo di fermarsi a pensare. 
Ed e’ questo che frega chi come noi in passato si e’ ritrovato ad essere insicuro e a temere il giudizio o le reazioni altrui: il sistema nervoso agisce per primo e indirizza i nostri comportamenti e a volte non c’e’ il tempo per razionalizzare e fare scelte diverse.
Il mio consiglio e’ di riflettere su questo e di porsi come obiettivo per il futuro il non frenarsi in situazioni analoghe.

Io, personalmente, più che agire diversamente vorrei sempre diciamo  usare le parole giuste al momento giusto; ma alcune volte le parole giuste mi vengono in mente sempre troppo tardi  ossia, penso: "gliel'avessi detto così...! magari mi sarei spiegato meglio, cioè ciò che volevo dire sarebbe stato più efficace; come dire, sarei stato più convincente..."                                

Anche questo e’ tipico…. Avere la risposta pronta e’ un dono che non appartiene nemmeno a me. Le rare volte che invece il mio cervello magicamente elabora le parole giuste al momento giusto… festeggio per una settimana

È l'esprit de l'escalier, come lo chiamano i galletti pennuti: la risposta buona arriva in genere troppo tardi, quando si è già sulle scale per andarsene.

massimopud ha scritto: È l'esprit de l'escalier, come lo chiamano i galletti pennuti: la risposta buona arriva in genere troppo tardi, quando si è già sulle scale per andarsene.

E si può eliminare questo esprit de l'escalier?  cioè fare in modo che non succeda più, che la risposta arrivi sempre in tempo? Ridurre il ritardo, anziché di un giorno, ridurlo a qualche secondo, 1 o 2 secondi...? :asd: :D :hm:      

Daniel P. ha scritto: E si può eliminare questo esprit de l'escalier?  cioè fare in modo che non succeda più, che la risposta arrivi sempre in tempo? Ridurre il ritardo, anziché di un giorno, ridurlo a qualche secondo, 1 o 2 secondi...? :asd: :D :hm:      

Credo che la prontezza nel rispondere sia una capacità innata, e non è detto che sia una qualità. A volte è meglio evitare i conflitti, che innescarli o alimentarli. Dipende dalle circostanze, e chi è abituato ad agire d'impeto non sempre è in grado di valutarle.