Il gioco che propongo qui è ispirato al WDiano "Mi diletto col dialetto".
Lo spirito consiste essenzialmente nella salvaguardia dell'enorme patrimonio linguistico italiano attraverso l'esposizione e, perché no?, l'adozione da parte di ciascuno di noi di parole sconosciute e la loro conseguente divulgazione.
I partecipanti scriveranno un'espressione, formata da una o più parole, che inizia con la lettera di turno in una sequenza ("stringa"). Ogni volta che un'espressione viene aggiunta, la stringa "avanza" di una posizione. Ciò significa che ogni espressione nuova dovrà iniziare con la lettera successiva a quella con cui comincia la precedente.
È importante la lingua dell'espressione. Dovrà essere specificata esplicitamente, insieme alla stringa, e dovrà essere accompagnata dalla traduzione in Italiano.
Sono ammesse tutte le lingue d'Italia (estinte, storiche, antiche, contemporanee…) diverse dall'Italiano standard e neostandard. Faccio qualche esempio, non esaustivo, di lingue ammesse:
- lingue con area di diffusione relativamente estesa (Veneto, Sardo, Napoletano, Piemontese, Friulano…);
- lingue con area di diffusione più ristretta (Modenese, Aretino, Piacentino…);
- Italiani regionali (compresa la varietà ticinese);
- lingue parlate in isole linguistiche (Arbëreshe, Gallo-italico, Occitano, Walser, Ladino, Mocheno…);
In caso di indecisione, basta mettere un punto interrogativo
Le espressioni possono essere accompagnate da note esplicative, come esempi d'uso, e da file audio/video di illustrazione.
Per il resto fate vobis e divertitevi!
Comincio io dando il "buon esempio".
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Siciliano.
Vastuni: bastone. In questa vecchia canzone siciliana ("malarazza") Cristo in croce esorta un servo vessato a impugnare un bastone e a farsi giustizia da sé contro il padrone malvagio. Poi aggiunge che, se anche lui si fosse ribellato, non sarebbe inchiodato su una croce. La Chiesa, ovviamente, censurò la canzone nel 1857. Per fortuna in seguito Domenico Modugno la riesumò e adesso la possono ascoltare tutti.
https://www.youtube.com/watch?v=KmjIxyLGBng
Ora tocca alla E.
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
2Piemontese
Esse pi dlà che dsà : essere più morto che vivo essere più di là che di qua.
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Esse pi dlà che dsà : essere più morto che vivo essere più di là che di qua.
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Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
3A fer dal bein ai esen, a’s’ciapen di chelz
A far del bene agli asini, si prendono dei calci (dialatt mudnes)
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A far del bene agli asini, si prendono dei calci (dialatt mudnes)
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I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)
(Groucho Marx)
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
4VEABSDMQILOPZRTNCFGUW
Siciliano.
Bontempu e malutempu 'un dura tutt'un tempu: Buon tempo e mal tempo non durano per sempre. Proverbio, saggezza popolare. Mai abbattersi troppo davanti alle sventure e mai esaltarsi troppo davanti ai successi, tanto la ruota gira e ciò che oggi va bene domani potrebbe andare male, e viceversa.
Siciliano.
Bontempu e malutempu 'un dura tutt'un tempu: Buon tempo e mal tempo non durano per sempre. Proverbio, saggezza popolare. Mai abbattersi troppo davanti alle sventure e mai esaltarsi troppo davanti ai successi, tanto la ruota gira e ciò che oggi va bene domani potrebbe andare male, e viceversa.
Il Sommo Misantropo
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
5Faccio un'altra lettera.
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Siciliano.
Sparagna quannu la coffa è china. Quannu lu funnu pari, a nenti servi lu sparagnari: Risparmia quando la sporta è piena. Quando il fondo appare, a niente serve il risparmiare. Proverbio, saggezza popolare. Conviene risparmiare fin dall'inizio e non quando ormai è troppo tardi.
Ora tocca alla D.
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Siciliano.
Sparagna quannu la coffa è china. Quannu lu funnu pari, a nenti servi lu sparagnari: Risparmia quando la sporta è piena. Quando il fondo appare, a niente serve il risparmiare. Proverbio, saggezza popolare. Conviene risparmiare fin dall'inizio e non quando ormai è troppo tardi.
Ora tocca alla D.
Il Sommo Misantropo
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
6Non so se valga perché non è propriamente un detto proverbiale e la massima esiste in un sacco di lingue, però mi è venuta in mente questa:
Dvinter vec l’è brot, ma an’l dvinter menga l’è pez.
Diventare vecchi è brutto, ma non diventarlo (cioè la sola alternativa possibile: morire giovani) è peggio.
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Dvinter vec l’è brot, ma an’l dvinter menga l’è pez.
Diventare vecchi è brutto, ma non diventarlo (cioè la sola alternativa possibile: morire giovani) è peggio.
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I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)
(Groucho Marx)
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
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Malanova - Siciliano
Notizia particolarmente funesta/augurio di disgrazia/imprecazione
Malanova - Siciliano
Notizia particolarmente funesta/augurio di disgrazia/imprecazione
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dialetto salernitano
quann scura a' muntagna piglia a' zappa e va guaràgna
quann scura a' marina posa a' zappa e va cucina
dialetto salernitano
quann scura a' muntagna piglia a' zappa e va guaràgna
quann scura a' marina posa a' zappa e va cucina
Re:
9Francesco Curcio ha scritto: ven gen 15, 2021 6:12 pm quann scura a' muntagna piglia a' zappa e va guaràgna
quann scura a' marina posa a' zappa e va cucina
Bello questo proverbio! Me l'ha detto qualche volta mia zia, che è di Salerno.
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Siciliano
Iu munnu li cipuḍḍi e a iḍḍu ci abbrucianu l'occhi: io sbuccio le cipolle e a lui gli bruciano gli occhi. Saggezza popolare. Spesso a lamentarsi di più è chi non è coinvolto direttamente nelle cose.
Il Sommo Misantropo
Re: Re:
11Francesco Curcio ha scritto: mer gen 20, 2021 11:09 pm scuppettate.
Questo è uno spagnolismo, da escopeta. Si vede che gli spagnoli non avevano molto da lasciare oltre alle fucilate…
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Siciliano
Ogni mastru travagghia chî so' ferri: ogni mastro lavora con i suoi strumenti. Si dice prevalentemente per scusarsi, nel senso che uno non può riuscire a fare ciò per cui non ha i giusti arnesi a disposizione. Può solo promettere di impegnarsi, quindi alla fine bisogna accontentarsi del risultato.
Il Sommo Misantropo
Re: Re:
12dyskolos ha scritto: gio gen 21, 2021 9:16 am Questo è uno spagnolismo, da escopeta. Si vede che gli spagnoli non avevano molto da lasciare oltre alle fucilate…Nel dialetto campano ne abbiamo molti, solo per citarne alcuni:
Ammuinà/Ammuìna (fare confusione/Fastidi) da Amohinar (infastidire, irritare).
Amprèssa ( in fretta) da Prisa( prontamente).
Arravuglià/Arrevugliato ( Avvolgere/Avvolto ) da – Arrebujar–Arrebucarse ( Avvolgere-Avvolgersi ).
Arrugnà/Arrugnato ( Contrarre/Contratto-Raggrinzito ) da Arrugar ( contrarre-corrugare).
Buffettone ( ceffone ) da Bofeton (idem).
Guappo ( camorrista, prepotente) da Guapo ( bello, i guappi erano visti come uomini affascinanti).
Muntone ( mucchio ) da Montòn (idem).
Muorzo (boccone ) da Almuerzo ( spuntino, colazione ).
‘Ngarrà ( centrare, indovinare, azzeccare ) da Agarrar ( acciuffare, afferrare ).
Nenna/Ninno ( bambino, bambina) da Niño (idem).
‘Ngrifarse ( impennarsi, alterarsi, rizzarsi ) da Engrifarse (idem)
Palià (bastonare, percuotere) da Apaleàr (dare colpi con un palo).
Palomma ( colomba ) da Paloma (colomba).
Papiello (il papiro universitario o un documento ponderoso) da Papèl (carta, documento).
Passià – Passiata (camminare, camminata) da Pasear ( passeggiare ).
Ricchione (omosessuale) da Orejones (nome dato dagli spagnoli (da oreja -orecchio) ai nobili peruviani viziosi e corrotti che si facevano forare ed allungare le orecchie
Riloggio ( orologio) da Reloj (idem)
Sbarià ( vaneggiare, delirare, divagarsi) da Desvariar (farneticare).
Re: Re:
13Francesco Curcio ha scritto: gio gen 21, 2021 9:33 am Nel dialetto campano ne abbiamo moltiAnche in siciliano ce ne sono parecchi e alcuni di quelli che hai elencato esistono pure in siciliano (con qualche variante).
Gli spagnoli hanno governato l'isola per circa tre secoli.
Qualche esempio:
scupetta per fucile (da "escopeta");
palumma per colomba (da "paloma");
pigghiari per prendere (da "pillar");
nzajari per provare (da "ensayar");
isari per alzare (da "izar");
làstima per lamentela (da "làstima");
curtigghiu per cortile o pettegolezzo (da "cortijo" o "cotorrear");
paracqua per ombrello (da "paraguas").
Sono quasi cento in tutto.
In sardo ce ne sono ancora di più. La dominazione spagnola in Sardegna è durata circa quattro secoli.
Il Sommo Misantropo
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
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Salernitano
Pa' accère a mosca amma rutt a lastra
(Per uccidere una mosca abbiamo rotto il vetro della finestra)
Salernitano
Pa' accère a mosca amma rutt a lastra
(Per uccidere una mosca abbiamo rotto il vetro della finestra)
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
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Siciliano
Zappa cu l'acqua e simina cu lu ventu: Zappa quando piove e semina quando c'è vento. Si dice di chi perde tempo in cose inutili.
Siciliano
Zappa cu l'acqua e simina cu lu ventu: Zappa quando piove e semina quando c'è vento. Si dice di chi perde tempo in cose inutili.
Il Sommo Misantropo
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
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Siciliano
Rummuluni o rummuliusu: lamentoso. Prevalentemente si dice dei bambini che frignano sempre, ma si può anche riferire ad altre fasce d'età. Un vecchio rummuluni è una persona avanti con gli anni che usa criticare tutto quello che fanno i giovani perché "ai suoi tempi era meglio", tipo il famigerato "si stava meglio quando si stava peggio"
Siciliano
Rummuluni o rummuliusu: lamentoso. Prevalentemente si dice dei bambini che frignano sempre, ma si può anche riferire ad altre fasce d'età. Un vecchio rummuluni è una persona avanti con gli anni che usa criticare tutto quello che fanno i giovani perché "ai suoi tempi era meglio", tipo il famigerato "si stava meglio quando si stava peggio"
Il Sommo Misantropo
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
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Piemontese
Turlupupu
Il significato di questa parola è “sciocco”, “folle”, “pazzo”… insomma un sinonimo un po’ più particolare di “Fol"
Piemontese
Turlupupu
Il significato di questa parola è “sciocco”, “folle”, “pazzo”… insomma un sinonimo un po’ più particolare di “Fol"
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
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dialetto campano
NZERTA
Dal latino sertum (corona, ghirlanda) è un termine molto usato in agricoltura "na nzerta r'aglio" : corona di agli intrecciati
dialetto campano
NZERTA
Dal latino sertum (corona, ghirlanda) è un termine molto usato in agricoltura "na nzerta r'aglio" : corona di agli intrecciati
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
19Poeta Zaza ha scritto: lun gen 25, 2021 7:10 pm Turlupupu
Questa parola sembra avere la stessa radice del verbo italiano "turlupinare"
Francesco Curcio ha scritto: NZERTA
Dal latino sertum
In siciliano c'è una parola molto simile, che però è considerata uno spagnolismo da "encertar"="centrare". Certo (scusa il gioco di parole) che le parole a volte si evolvono in modi singolari
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Siciliano
Cu' sparti àvi la megghiu parti: chi fa le porzioni ha la parte migliore. Saggezza popolare.
Il Sommo Misantropo
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
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Una tipica e divertente espressione tutta torinese “fè na figura da ciculatè” (fare una figura da cioccolataio), ovvero fare una figuraccia. Ma da dove nasce questo modo di dire torinese?
Bisogna innanzitutto sapere che, visto il successo di questa delizia gastronomica, alcuni maestri cioccolatai di Torino guadagnarono rapidamente fama e molti soldi tanto da diventare alcune delle figure più ricche del tempo tra la borghesia.
Una versione dell’origine di questa espressione ci viene data da Alberto Viriglio nella sua opera Voci e cose del vecchio Piemonte pubblicata a Torino nel 1917. Si dice che, tra il ‘700 e l’800, ci fosse a Torino un cioccolatiere che andava in giro con una carrozza trainata da ben 4 cavalli. All’epoca i borghesi nella città sabauda si spostavano con carrozze trainate da soli due cavalli. Sembra che il Duca Carlo Felice vedendolo si sia risentito della cosa e lo abbia convocato, chiedendogli di non ostentare abitudini reali in quanto il re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme non poteva permettersi di fare “na figura da ciculatè”. Di conseguenza Carlo Felice avrebbe richiesto una carrozza ben più lussuosa e regale di quella del ricco cioccolataio affermando:
“Quando esco in carrozza non voglio fare la figura di un cioccolataio”.
Un’altra storia legata all’origine della curiosa espressione torinese racconta di un ricchissimo cioccolataio di Genova che si presentò, nel 1828, all’inaugurazione del teatro Carlo Felice con una carrozza molto più lussuosa di quella del re. Secondo una versione della storia questa circostanza provocò l’ilarità del popolo che iniziò a dire che il re aveva fatto “na figura da ciculatè”. Secondo un’altra versione invece, fu lo stesso re ad inventare questa espressione, rimproverando il ricco genovese e dicendogli che il re non poteva essere scambiato per un cioccolataio.
Una tipica e divertente espressione tutta torinese “fè na figura da ciculatè” (fare una figura da cioccolataio), ovvero fare una figuraccia. Ma da dove nasce questo modo di dire torinese?
Bisogna innanzitutto sapere che, visto il successo di questa delizia gastronomica, alcuni maestri cioccolatai di Torino guadagnarono rapidamente fama e molti soldi tanto da diventare alcune delle figure più ricche del tempo tra la borghesia.
Una versione dell’origine di questa espressione ci viene data da Alberto Viriglio nella sua opera Voci e cose del vecchio Piemonte pubblicata a Torino nel 1917. Si dice che, tra il ‘700 e l’800, ci fosse a Torino un cioccolatiere che andava in giro con una carrozza trainata da ben 4 cavalli. All’epoca i borghesi nella città sabauda si spostavano con carrozze trainate da soli due cavalli. Sembra che il Duca Carlo Felice vedendolo si sia risentito della cosa e lo abbia convocato, chiedendogli di non ostentare abitudini reali in quanto il re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme non poteva permettersi di fare “na figura da ciculatè”. Di conseguenza Carlo Felice avrebbe richiesto una carrozza ben più lussuosa e regale di quella del ricco cioccolataio affermando:
“Quando esco in carrozza non voglio fare la figura di un cioccolataio”.
Un’altra storia legata all’origine della curiosa espressione torinese racconta di un ricchissimo cioccolataio di Genova che si presentò, nel 1828, all’inaugurazione del teatro Carlo Felice con una carrozza molto più lussuosa di quella del re. Secondo una versione della storia questa circostanza provocò l’ilarità del popolo che iniziò a dire che il re aveva fatto “na figura da ciculatè”. Secondo un’altra versione invece, fu lo stesso re ad inventare questa espressione, rimproverando il ricco genovese e dicendogli che il re non poteva essere scambiato per un cioccolataio.
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
21Poeta Zaza ha scritto: lun gen 25, 2021 10:11 pm “fè na figura da ciculatè” (fare una figura da cioccolataio), ovvero fare una figuraccia.Bel detto! Si dice anche dalle mie parti, ma non ho mai capito che origine avesse. Adesso finalmente l'ho scoperto, denghiù
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Siciliano (soprattutto varietà occidentale)
Gira, vota e firrìa: (letteralmente) gira, gira e gira. Sono tre sinonimi. Il modo di dire è riferito a situazioni abituali, quasi a sottolineare, con rassegnazione, che non si può fare nulla per impedire che una certa cosa avvenga. Per esempio: "La Juventus (gira, vota e firrìa) vince sempre il campionato"
Il Sommo Misantropo
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
22VEABSDMQILOPZRTNCFGU
campano
u figlio mupo u sape a mamma - "il figlio muto solo la madre può comprenderlo" per estensione si usa per indicare qualche comportamento di cui non ci meravigliamo, che avevamo previsto ben conoscendo la persona che la compie.
campano
u figlio mupo u sape a mamma - "il figlio muto solo la madre può comprenderlo" per estensione si usa per indicare qualche comportamento di cui non ci meravigliamo, che avevamo previsto ben conoscendo la persona che la compie.
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
23Voja, voja, fa' sò un bel misèl!
gioco di parole intraducibile in italiano tra "voja" (avvolgi) e "a voj" (voglio)
risposta tipica dell'adulto al bambino (ma non solo) che vuole troppo: "avvolgi, avvolgi, fai un bel gomitolo". Variante rustico-modenese di "chi troppo vuole..."
VEABSDMQILOPZRTNCFGU
gioco di parole intraducibile in italiano tra "voja" (avvolgi) e "a voj" (voglio)
risposta tipica dell'adulto al bambino (ma non solo) che vuole troppo: "avvolgi, avvolgi, fai un bel gomitolo". Variante rustico-modenese di "chi troppo vuole..."
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I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)
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Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
24Bef ha scritto: mar gen 26, 2021 2:52 pm Voja, voja, fa' sò un bel misèl!
gioco di parole intraducibile in italiano tra "voja" (avvolgi) e "a voj" (voglio)
risposta tipica dell'adulto al bambino (ma non solo) che vuole troppo: "avvolgi, avvolgi, fai un bel gomitolo". Variante rustico-modenese di "chi troppo vuole..."
Bellissimo detto! Credo di aver capito il gioco di parole. Ho provato a tradurlo in siciliano con una parola che significasse contemporaneamente "avvolgere" e "volere", ma credo che non esista.
Si può tradurre in vari modi. Uno, forse il migliore, è agghiummarìa, agghiummarìa, ti nesci un beḍḍu ghiòmmaru, ma si perde il gioco di parole. Comunque mi sono divertito lo stesso. "Misèl" sta per "macello"?
Il Sommo Misantropo
Re: [Gioco] La mente si rimpingua, se giochi con la lingua
25@dyskolos no, il macello l'è "al mazèl"
Quello è solo un gomitolo anche se, riflettendoci, avrei dovuto scrivere "missèl" per rendere meglio la pronuncia, mah!
Quanto al senso sì, è proprio "accumula pure tutte le voglie che vuoi, per quel che contano". Non so spiegare quanto mi arrabbiassi da piccola quando mamma mi rispondeva così, ma crescendo è diventata una delle mie espressioni del cuore
Quello è solo un gomitolo anche se, riflettendoci, avrei dovuto scrivere "missèl" per rendere meglio la pronuncia, mah!
Quanto al senso sì, è proprio "accumula pure tutte le voglie che vuoi, per quel che contano". Non so spiegare quanto mi arrabbiassi da piccola quando mamma mi rispondeva così, ma crescendo è diventata una delle mie espressioni del cuore
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)
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