Re: Diversità invisibili

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Silverwillow ha scritto: Scusa il francesismo, ma la mia prima reazione è stata "e stic**zi". Cioè, paghiamo le tasse anche per la sanità pubblica per poi avere questi risultati? C'è da sperare di non ammalarsi mai.

Purtroppo dovevo farla. Quando mi hanno detto il prezzo, mi stava scappando lo stesso francesismo :-)
Mi sono trattenuto a fatica. Tra l'altro lo studio era in un'altra città: la mia accompagnatrice si è dovuta "sciroppare" pure 200km di strada. Nello stesso periodo sono andato in un altro studio e mi sono messo in un posto da cui potevo orecchiare i dialoghi del "punto prenotazioni", dove la gente andava a prenotare gli esami prescritti dal medico. Ho sentito prezzi assurdi. Quando senti 350 euro per una banale radiografia ai denti, altro che "stic**zi"!



Cheguevara ha scritto: Un anno per una visita oculistica. In presenza di un visus di 1/10 in un occhio e 4/10 nell'altro, dieci mesi per un intervento di cataratta. In una regione virtuosa come l'Emilia - Romagna. Ma se paghi, si risolve tutto nel giro di una settimana: 120 Euro per la visita oculistica, 1.450 Euro ad occhio per la cataratta. Nella stessa struttura che ti fa aspettare se a pagare è il SSN. Altrove è anche peggio. Ma Salvini sbandiera come una grande conquista il futuro ponte sullo stretto, e chissenefrega di sanità, scuola, povertà, disoccupazione, ambiente. E' la politica, bellezza.

È uno scandalo!
Ti racconto un'altra cosa. A Palermo in uno dei cimiteri della città per questioni burocratiche non si riesce a seppellire le bare. Ormai sono più di mille. La situazione va avanti da due anni. Hanno messo le bare, con relativi cadaveri, in una specie di deposito, accatastate l'una sull'altra con solo un codice numerico per non confonderle. L'estate scorsa è stata particolarmente calda e le bare hanno cominciato a esplodere e a perdere liquami nauseabondi da sotto. Chi vuole entrare, magari per pregare sulla bara della madre morta da un anno e mezzo, deve indossare tre mascherine FFP3 e non per il COVID, ma per la puzza. Silverwillow sopra dice: "C'è da sperare di non ammalarsi mai", ma qui addirittura c'è da sperare di non morire mai.
E Salvini che fa? Si fa la bocca grande con il ponte di Messina!
Ma per favore!
Ho già annunciato la mia candidatura a presidente della Regione Siciliana per il 2032. Se mi eleggono, ah se mi eleggono…
Il Sommo Misantropo

Re: Diversità invisibili

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@dyskolos mi spiace un botto per le tue disavventure!  :(
dyskolos ha scritto: a tua amica :P quale categoria considera? Entrambe? Allora okay
Allora, all'inizio tutto l'ambaradan era nato per le disabilità con sintomi poco visibili, quelle che suscitano nella gente reazioni indignate e sospettose. Ma col tempo l'aggettivo "invisibili" è diventato un po' il sinonimo di tutte le problematiche che affliggono il mondo della disabilità, compreso il "non essere considerati" dalle istituzioni e dai politici, l'abilismo, gli impacci e le inflessibilità burocratiche e anche il non poter uscire di casa come scrivi tu. Nel gruppo di fb infatti ci sono disabili di tutti i tipi, non soltanto artritici o fibromialgici.
dyskolos ha scritto: Io ne conosco alcuni di quest'ultima categoria ed effettivamente è un "guaione".
Anch'io, uno sono andata a visitarlo proprio nella tua città: è un parente della madre del mio amico, che era castellamarese. Soffre di distrofia e attualmente può muovere soltanto il viso e qualche dito, la sua casa somiglia a un ospedale in miniatura con tutta l'attrezzatura.
Silverwillow ha scritto: underdog
Quale ennesima battuta mi sono persa? Che significa "sottocane"?  :lol:
Comunque sì, hai ragione quando dici che il discorso è soggettivo: infatti io sto meglio un po' defilata, a fare lavori che non necessitano di studi o grande concentrazione; tuttavia da piccola tutti mi vedevano come una futura donna in carriera, e io stessa volevo fare medicina o veterinaria (per fortuna poi ho cambiato idea, sarebbero stati lavori troppo stressanti per la mia indole).
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Re: Diversità invisibili

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Cheguevara ha scritto: Un anno per una visita oculistica. In presenza di un visus di 1/10 in un occhio e 4/10 nell'altro, dieci mesi per un intervento di cataratta. In una regione virtuosa come l'Emilia - Romagna. Ma se paghi, si risolve tutto nel giro di una settimana: 120 Euro per la visita oculistica, 1.450 Euro ad occhio per la cataratta.
Purtroppo è così.
Cheguevara ha scritto: Ma Salvini sbandiera come una grande conquista il futuro ponte sullo stretto, e chissenefrega di sanità, scuola, povertà, disoccupazione, ambiente.
Per prima cosa ci sarebbe da sistemare, visto che si parla di Sicilia, lo spreco dell'acqua, mettendo a posto condutture e lottando contro chi ci specula sopra (leggasi, malavita).
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Re: Diversità invisibili

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Antares ha scritto: abilismo

Antaresù, hai detto la parolina magica :-)
Proprio l'altro ieri ho visto un video su questa parola. L'autrice è Yasmina Pani, una linguista sarda. La adoro per il suo linguaggio boccaccesco. Qui, per esempio, a un certo punto dice:
"fumate di meno e trombate di più, ragazzi!" :ola: :ola:

Ti metto il video qua sotto. Dura tredici minuti. Non ti voglio trattenere troppo a lungo, magari lo guardi a puntate. Poi è sempre soggettivo, nel senso che se, l'argomento interessa, il tempo vola. Se, invece, l'argomento è poco interessante, anche trenta secondi sono "due palle" pazzesche.





M.T. ha scritto: Per prima cosa ci sarebbe da sistemare, visto che si parla di Sicilia, lo spreco dell'acqua, mettendo a posto condutture e lottando contro chi ci specula sopra (leggasi, malavita).

Esatto, Bro :-)
Salvini parla come se bastasse un ponte tra Sicilia e Calabria per risolvere tutto. Vero che sarebbe il ponte a campata unica più lungo del mondo e permetterebbe a Salvini di entrare nella storia, ma le bandierine non vanno bene. Sembra una gara a chi ce l'ha più lungo :P
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Re: Diversità invisibili

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Cheguevara ha scritto: Un anno per una visita oculistica
Io avevo un appuntamento con il dentista a marzo 2020 (a inizio pandemia, per capirci). Mi è stato annullato e mi hanno costretta a richiamare ogni mese per vedere se avevano ripreso. Alla fine, avendo un dente che mi faceva male e non potendo continuare all'infinito con gli antidolorifici, sono andata da un privato: neanche una settimana d'attesa, ma 500 euro. Con la sanità pubblica, sono riuscita a prendere appuntamento solo a settembre 2022. Nel frattempo avevo un altro dente che mi faceva male, ma in sei mesi sono riuscita a malapena a devitalizzarlo (con una media di visite ogni mese e mezzo, tolti un paio di appuntamenti annullati da loro).
Trovo inaccettabile che parte delle nostre tasse vadano alla sanità pubblica, ma quando poi ti serve non ci sia. Ma se uno non riuscisse a trovare i soldi, che cosa fa, si impicca? Per fare una panoramica dentaria mi facevano aspettare due mesi e mi mandavano in un'altra città. Ho telefonato a un centro privato e mi hanno detto che potevo andare anche il giorno dopo, in un orario a mia scelta. Sono rimasta così stranita che ho impiegato un po' a rispondere e l'operatore si è accertato se fossi ancora lì...
Cheguevara ha scritto: E' la politica, bellezza
No, non credo che sia una questione politica, almeno non di schieramenti, perché questi problemi ci sono da sempre e si sono ignorati (la pandemia ha solo esasperato tutti i problemi già esistenti). La verità è che la sanità non interessa, forse perché chi governa (o i loro parenti) può permettersi cure private e non si rende neanche conto di quanto possa essere un problema per altri
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
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Re: Diversità invisibili

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@Silverwillow Tutto è politica. La riforma sanitaria attuata da Rosy Bindi prevedeva che un medico dovesse scegliere se prestare opera negli ospedali o privatamente. La riforma è stata poi annullata dal primo (o secondo, non ricordo) governo Berlusconi. Prima dell'annullamento se ti rivolgevi al SSN dovevi stare in fila con quelli come te. Oggi lo stesso medico specialista genera due file: i non paganti e i paganti, che passano sempre in testa. La morale è: se hai soldi ti curi, se non ne hai puoi anche crepare. Questo è anche il motivo dell'intasamento dei pronto soccorso: l'unico modo di ottenere un intervento urgente è passare di lì, ma devono attribuirti un codice rosso. E' notorio da un secolo che le strutture sanitarie pubbliche andrebbero rinforzate e i medici e gli infermieri che vi prestano attività meglio pagati, ma i politici di ogni colore che si sono avvicendati nei vari governi hanno fatto scelte diverse, ravvisando altre priorità per i motivi più disparati. Di questo governo abbiamo già detto. 
Mario Izzi
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Re: Diversità invisibili

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Cheguevara ha scritto: Questo è anche il motivo dell'intasamento dei pronto soccorso: l'unico modo di ottenere un intervento urgente è passare di lì, ma devono attribuirti un codice rosso.
In pratica ti curano gratis solo se stai per morire... Non è confortante. Nonostante infiniti studi dimostrino come prevenire le malattie costi molto meno che curarle, qualcuno da quell'orecchio proprio non ci sente. Io francamente non capisco questo disinteresse per la sanità: un cittadino in buona salute lavora e produce (per dirla in termini brutalmente burocratici). 
Quanto al ponte sullo stretto, la sua maggiore utilità mi pare quella di tenere Salvini impegnato per un po', in modo che non possa fare danni altrove
Antares ha scritto:
Quale ennesima battuta mi sono persa? Che significa "sottocane"?  :lol:
Scusa, mi ero persa un'intera nuova pagina di commenti  :facepalm: "Underdog" è un termine inglese usato per definire qualcuno svantaggiato dalla sua situazione economica/sociale di provenienza, e da cui di conseguenza ci si aspetta poco. Mi è venuto in mente perché l'ha usato Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento (anche lei viene da un ambiente poco favorevole). Quando dico che non mi ci sento, intendo che non credo che il concetto sia ancora valido. Ci sono agevolazioni in base al merito (ad esempio borse di studio) anche per chi non ha mezzi. Resta la differenza che chi i mezzi ce li ha può raggiungere posizioni lavorative di prestigio anche senza alcun merito, ma questo è un altro discorso...
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Re: Diversità invisibili

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@Silverwillow Purtroppo il concetto è ancora valido, nel senso che chi parte svantaggiato in termini di censo deve crepare di fatica per arrivare allo stesso punto di chi ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia benestante, anche solo per arrivare a iscriversi a un'università, e questo a parità di intelligenza e attitudine allo studio. Le borse di studio, ove disponibili, non coprono tutti i costi, quindi lo studente che proviene da una famiglia che non ha la possibilità economica per sostenerlo dovrà cercarsi un lavoro part-time, sempre sottopagato, per mantenersi, visto che non sempre, anzi, quasi mai, è possibile frequentare un'università nel paese di residenza, e che nelle città in cui è presente un ateneo di prestigio una stanza in comune in un appartamento arriva a costare oltre 500 Euro al mese. L'ascensore sociale è bloccato da anni, e non sarà certamente questo governo, vista la tendenza espressa in questi mesi, a invertire il processo. 
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Re: Diversità invisibili

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Cheguevara ha scritto: Purtroppo il concetto è ancora valido, nel senso che chi parte svantaggiato in termini di censo deve crepare di fatica per arrivare allo stesso punto di chi ha avuto la fortuna di nascere in una famiglia benestante, anche solo per arrivare a iscriversi a un'università, e questo a parità di intelligenza e attitudine allo studio

Esatto, @Che!
È il motivo principale per cui istruzione e merito non vanno messi insieme e invece oggi abbiamo il "ministero dell'istruzione e del merito". Mi sa di "ministero dei raccomandati" :)
Il Sommo Misantropo

Re: Diversità invisibili

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@dyskolos invece l'ho ascoltata con molto piacere (anch'io sono un po' sboccata, lo ammetto :D )
In realtà credo di aver usato il termine abilismo in maniera errata. Avevo capito che significasse, oltre alla classica discriminazione, anche il presupporre che un disabile possa fare di più di quel che fa. Faccio un esempio: molti anni fa, durante una conversazione con alcune colleghe che criticavano l'operato di una nuova (rimasta per poco), io le misi al corrente del fatto che soffriva di artrite alle mani. E loro: "Eh, va beh, anche a me fanno male le mani". 
Una sorta di pretesa, ecco.

Comunque ha ragione quando dice che tante persone vengono tacciate di "ismi" soltanto perché si lasciano sfuggire inconsapevolmente una frase o una parola incriminata. Io mi trovo in difficoltà quando devo fare "i complimenti" a una persona per come sta gestendo un problema qualsiasi, compresa la disabilità, perché io al suo posto non sarei così resiliente (sì, lo so, altra parola di moda). Ho letto che una cosa del genere è inopportuna: come se stessi dando a qualcuno dello sfigato... Eppure il mio intento è elogiare la sua forza d'animo, non mettere il dito nella piaga. 
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Re: Diversità invisibili

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Antares ha scritto: anch'io sono un po' sboccata, lo ammetto :D

Ahahahah :D
Anche tu chiami le donne "vaginamunite" e gli uomini "penemuniti"? :P
In un video sul femminismo lei dice che non le va di essere accomunata a metà del genere umano solo perché condivide i genitali :ola: :ola:



Antares ha scritto: In realtà credo di aver usato il termine abilismo in maniera errata. Avevo capito che significasse, oltre alla classica discriminazione, anche il presupporre che un disabile possa fare di più di quel che fa

Io non l'ho mai usata quella parolina, a essere sincero, probabilmente perché non so che significa. Mi è sembrato che volesse indicare la mentalità di chi progetta gli edifici pensando che ci vadano solo persone con capacità ordinarie e quindi, spesso senza pensarci, mette gradini e scale dappertutto. In questo modo "seleziona" in partenza chi può andarci o meno. Boh, in realtà non lo so :-)
Il Sommo Misantropo

Re: Diversità invisibili

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dyskolos ha scritto: Io non l'ho mai usata quella parolina, a essere sincero, probabilmente perché non so che significa.
Insomma ha ragione lei: non si capisce che ca**o significa quella parola :D
dyskolos ha scritto: Anche tu chiami le donne "vaginamunite" e gli uomini "penemuniti"?
No, a quello non sono ancora arrivata ma chissà... :D
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Re: Diversità invisibili

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dyskolos ha scritto: Anche tu chiami le donne "vaginamunite"
ma non si doveva dire "diversamente attrezzate"? No, perché non si sa mai con chi hai a che fare e che sensibilità ha :D
(eh, scusate, mi si consenta io che sono un esperto di queste cose, ma viva la patonza, eheheh :lol: )
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
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Re: Diversità invisibili

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M.T. ha scritto:
ma non si doveva dire "diversamente attrezzate"? No, perché non si sa mai con chi hai a che fare e che sensibilità ha :D
Visto che altrove discutevamo di interpretazione delle frasi: "diversamente attrezzate", proprio come "diversamente abili" (definizione che personalmente odio, come tutti i "diversamente qualcosa") presuppone che ci sia un'attrezzatura "standard" (perché l'avverbio "diversamente" sottintende di per sé che ci sia un oggetto standard e normale a cui fare riferimento). Nonostante la maggiore volgarità, "vaginamunite" e "penemuniti" sono stranamente termini meno offensivi e più accettabili, perché moralmente neutri. Detto ciò, sono assolutamente certa che non ci fosse alcun intento maschilista da parte tua, ma solo scherzoso. È solo per spiegare quanto l'interpretazione soggettiva può incidere su qualcosa
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Re: Diversità invisibili

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Silverwillow ha scritto: È solo per spiegare quanto l'interpretazione soggettiva può incidere su qualcosa
vista propria la soggettività della cosa, non c'è un modo universale per evitare di trovare da dire. Se usi "vaginamunite" e "penemuniti" per certi si è volgari e non va bene; se usi "uomo" e "donna" e becchi il/la soggetto/a sbagliato/a apriti cielo (ancora ricordo la sceneggiata perché con uno era stato usato il termine uomo e questo se ne era uscito con uno "ma che ne sapete voi di come si sente uno dentro, siete superficiali e vi basate solo sull'esteriorità" degenerenado poi in una pippa fuori dal comune: qui, se si dovesse davvero usare il termine adatto per quella che è stata una vera e propria uscita isterica, si andrebbe davvero sull'offensivo). Quindi, qualsiasi cosa si fa non va bene. Va' ridiamoci un po' sopra.

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Re: Diversità invisibili

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M.T. ha scritto: Quindi, qualsiasi cosa si fa non va bene. Va' ridiamoci un po' sopra.
Esatto, ultimamente come si parla si sbaglia, anche con tutte le buone intenzioni del mondo. Carino il video, comunque  :asd: 
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Re: Diversità invisibili

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M.T. ha scritto: (ancora ricordo la sceneggiata perché con uno era stato usato il termine uomo e questo se ne era uscito con uno "ma che ne sapete voi di come si sente uno dentro, siete superficiali e vi basate solo sull'esteriorità" degenerenado poi in una pippa fuori dal comune: qui, se si dovesse davvero usare il termine adatto per quella che è stata una vera e propria uscita isterica, si andrebbe davvero sull'offensivo). Quindi, qualsiasi cosa si fa non va bene. Va' ridiamoci un po' sopra.


Adoro i Badaboom, insieme ai "Soldi spicci" e a Stefano Piazza :-)
Prima o poi mi faranno morire!
Una volta mi sono iscritto a un corso. Avevano tutti meno di 23 anni. Io ne avevo 35. Una sera siamo andati tutti a mangiare una pizza. La cameriera chiedeva agli altri: "Tu che prendi?". Quando è arrivata da me, mi fa: "E lei?" :-)

Il Sommo Misantropo

Re: Diversità invisibili

43
Silverwillow ha scritto: Esatto, ultimamente come si parla si sbaglia, anche con tutte le buone intenzioni del mondo.
Una delle cose deliranti che ho visto e sentito è il voler cambiare le regole dell'italiano per stare al passo coi tempi. Di regola, quando ci sono elementi sia maschili sia femminili si usa il maschile (esempio "i tuoi cani e le tue gatte sono davvero carini"), ma no! ora non va più bene, perché non è giusto usare il maschile, perché è segno che siamo ancora in una società maschilista e patriarcale! Dobbiamo andare avanti, è tempo che il femminile abbia tutto ciò che gli spetta! Bisogna vendicarsi di secoli i dominio del maschile! (Non ridete: ho assitito davvero robe che fanno cascare le braccia).
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Re: Diversità invisibili

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dyskolos ha scritto: Una volta mi sono iscritto a un corso. Avevano tutti meno di 23 anni. Io ne avevo 35.
Mi ricordo quando presi il brevetto d'istruttore (pardon, ora si dice tecnico educatore) di nuoto ed ero nella tua stessa situazione: c'era il ragazzino che voleva fare il fenomeno  ma non aveva i mezzi per farlo (avete presente il tipo con la buzza che l'unico sforzo che fa è il sollevamento del boccale di birra?) ma che perché raccomandato si sentiva di sfare lo sborone con tutti. Viene lì da me e mi fa "ma ce la fa stasera a fare la lezione? sono già le 21 e 30, non dovrebbe essere a letto a dormire?". E io "ho coperto due ore di lezione dove non c'era l'istruttore, poi ho fatto cinque chilometri di nuoto. Mezz'ora di lezione sull'apnea non sono di certo più stancant." (e quando ti tiri via l'accappatoio e sotto non hai la buzza alcolica, ma gli addominali a tartaruga, zittisci chi vuole fare il fenomeno, sempre e comunque :D ).
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Re: Diversità invisibili

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M.T. ha scritto: Una delle cose deliranti che ho visto e sentito è il voler cambiare le regole dell'italiano per stare al passo coi tempi. Di regola, quando ci sono elementi sia maschili sia femminili si usa il maschile (esempio "i tuoi cani e le tue gatte sono davvero carini"), ma no! ora non va più bene,
Per la Crusca il maschile plurale non marcato (non so bene cosa significhi) è corretto e inclusivo, quindi va bene e non è discriminatorio:
https://www.ilgiornale.it/news/attualit/schwa-e-asterischi-sono-mode-culturali-crusca-boccia-2128689.html
Il giornale è di destra, ma la notizia che riporta è vera: la Corte di Cassazione ha chiesto loro un parere sui termini da adottare nel linguaggio giudiziario. A me sinceramente viene spontaneo alzare gli occhi al cielo ogni volta che leggo cose tipo "le elettrici e gli elettori" (un'altra moda è mettere sempre il femminile prima, per sembrare più "sensibili" al tema). Se per la Crusca va bene il maschile plurale, va bene anche per me.
Offendersi se si viene chiamati donna o uomo però mi pare andare al di là di qualsiasi principio razionale, è da ricovero.
M.T. ha scritto: Viene lì da me e mi fa "ma ce la fa stasera a fare la lezione? sono già le 21 e 30, non dovrebbe essere a letto a dormire?".
Io già mi scoccio se mi danno del lei. Se mi dicessero una cosa del genere, il malcapitato passerebbe un brutto momento  :lol: 
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Re: Diversità invisibili

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Silverwillow ha scritto: Offendersi se si viene chiamati donna o uomo però mi pare andare al di là di qualsiasi principio razionale, è da ricovero.
già.
Silverwillow ha scritto: Io già mi scoccio se mi danno del lei.
Lo capisco se lo fa un bambino verso un adulto, di meno se un ventenne lo fa con un trentenne. Poi c'è modo e modo: se un ragazzo è timido e introverso, e ha difficoltà a parlare, comprendi e lasci correre, magari cerchi di mettere a suo agio l'interlocutore che hai davanti. Se invece è un bamboccio strafottente che vuol fare il fenomeno, allora è diverso; quello di cui ho parlato sopra ha sempre avuto un comportamento del genere perché aveva il papino che gestiva la piscina e credeva di poter fare e dire quello che voleva, prendendosi dei bei pali in bocca. Pensa che ha voluto fare il fenomeno con l'istruttore che coordinava e seguiva i corsi per persone con disabilità (gran istruttore ma anche una grande persona) dopo che l'aveva ripreso dicendo che occorreva scrivere in modo chiaro e sto cinno fa "io firmo come io dottori" con un sorrisetto da presa per i fondelli. L'struttore gli ha risposto "non confondiamo la m***a con la cioccolata". Un idolo :)

Parlando di nuoto e di diversità, ho sempre ammirato chi lavorava con persone con problemi sia fisici sia mentali: trovavo difficoltà nell'insegnare a queste persone, perché alle volte non sapevi se quelli che facevi poteva urtarli. In certi casi, per correggere la nuotata, si può spiegare guidando con le mani, toccando e aiutando l'altro a capire come muoversi; però, se la persona ha una deformazione a un arto, per esempio, non sai come può prendere il toccare la sua parte più debole. In altri, se si ha a che fare con persone con ritardi mentali, che parlano male e si fa fatica a comprenderli, trovi difficile riuscire a comunicare e speri che la cosa non si veda e non vada a ferire.
Quello che mi diede fastidio a quei tempi è che c'erano persone che lavoravano come istruttori, e che conoscevo, che di fronte a persone che avevano problemi facevano finta di non vederli, si voltavano dall'altra parte. Fu particolarmente brutto sapere di una riunione in cui dei genitori fecero richiesta che fosse allontanato dal corso un ragazzo con problemi e la società acconsentì per non creare scontenti e perdere iscritti.
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Re: Diversità invisibili

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Silverwillow ha scritto: definizione che personalmente odio, come tutti i "diversamente qualcosa"
Va beh, dai, io sono diversamente magro, diversamente bello e diversamente ricco. La matematica mi aiuta: diversamente (magro + bello + ricco).

Scherzi a parte, condivido in pieno l'essere contro la storpiatura (recente) delle regole grammaticali per seguire la moda. Come non ho condiviso l'entusiasmo per il "petaloso" come non ho condiviso "k" in luogo di "ch" e come non condivido, in pratica, nessuna moda perché va di moda.
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: Diversità invisibili

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bwv582 ha scritto: Come non ho condiviso l'entusiasmo per il "petaloso"
l'ho detestato: una risonanaza mediatica per qualcosa di... lasciamo perdere. E non per il bambino, ci sta che a quella età s'inventino certe cose, ma per quelli che ci hanno creato un caso attorno, dalla maestra a quel Renzie.
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Re: Diversità invisibili

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M.T. ha scritto: Mi ricordo quando presi il brevetto d'istruttore (pardon, ora si dice tecnico educatore) di nuoto ed ero nella tua stessa situazione: c'era il ragazzino che voleva fare il fenomeno  ma non aveva i mezzi per farlo (avete presente il tipo con la buzza che l'unico sforzo che fa è il sollevamento del boccale di birra?) ma che perché raccomandato si sentiva di sfare lo sborone con tutti. Viene lì da me e mi fa "ma ce la fa stasera a fare la lezione? sono già le 21 e 30, non dovrebbe essere a letto a dormire?". E io "ho coperto due ore di lezione dove non c'era l'istruttore, poi ho fatto cinque chilometri di nuoto. Mezz'ora di lezione sull'apnea non sono di certo più stancant." (e quando ti tiri via l'accappatoio e sotto non hai la buzza alcolica, ma gli addominali a tartaruga, zittisci chi vuole fare il fenomeno, sempre e comunque :D ).

:D :D :D :D
Ti capisco, bro :lol: :lol:



M.T. ha scritto: Parlando di nuoto e di diversità, ho sempre ammirato chi lavorava con persone con problemi sia fisici sia mentali: trovavo difficoltà nell'insegnare a queste persone, perché alle volte non sapevi se quelli che facevi poteva urtarli.

È una cosa ormai comune: purtroppo non c'è una regola e non sai mai come rapportarti con l'interlocutore. Non sai mai se dire "cieco" o "non-vedente"; oppure "sordo" o "non udente". Intanto l'UIC (Unione Italiana Ciechi), recentemente UICI, si chiama Unione Italiana Ciechi, mica Unione Italiana Non-Vedenti. Lo stesso vale per l'ENS (Ente Nazionale Sordi), che non si chiama Ente Nazionale Non-Udenti. Per strategia, io uso il nome usato dalle associazioni, quindi per me si dice "sordi" e "ciechi". Ultimamente ho sentito che non si dovrebbe dire "sordomuto" poiché i sordomuti parlano in LIS, dunque non sono più "muti".
Ma il caso più difficile è scegliere tra "handicappato" (la legge 104/1992 dice così), "disabile", "persona con disabilità" o "diversamente abile" (ultimamente ho letto "diversabile"). Più anticamente si diceva "menomato" o "minorato (nel corpo o nello spirito)".
Per me "disabile" va bene e va bene anche "persona con disabilità". "Diversamente abile" (o "diversabile") è da cancellare dalla faccia della terra :-)



bwv582 ha scritto: non ho condiviso "k" in luogo di "ch"

A me invece piace come alternativa. Li affiancherei come alternative entrambe corrette. Penso che una riformina ortografica faccia bene a tutti.
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