Il Fumo

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Ciao a tutti!

Apro questo topic perché è da un po' che vorrei scrivere una storia sul fumo, su chi ama fumare (parlo principalmente di tabacco, ma non esclusivamente), e chi invece è contrario.

Mi farebbe piacere che condivideste le vostre "storie di fumo": fumate, avete smesso, conoscete qualcuno che fuma? Che sensazioni dà, fumare? Cosa lo rende così irresistibile? Avete mai provato? Lo disapprovate? Siete passati allo svapo? Come e quando avete iniziato?  Pensate che possa avere conseguenze sulla salute? L'accoppiata caffé + cicca è davvero così paradisiaca?

Io non ho mai fumato niente in vita mia, un po' perché ho già dei bronchi capricciosi e preferisco non farli arrabbiare, un po' perché odio l'idea di dipendere da qualcosa, un po' perché sono tirchia e le sigarette sono costose.
Ho avuto la tentazione di provare, più volte, ma mi ha bloccato la domanda: "E se poi mi piace così tanto che non riesco a smettere?".




Mi rendo conto che può essere un argomento sensibile, quindi chiedo a tutti la cortesia di mantenere toni pacati e non provocatori. Penso che una cosa bella di questo tipo di discussioni sia proprio tenersi aperti alle opinioni di tutti.

Grazie a chi vorrà intervenire!

Re: Il Fumo

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Ciao Lizz.
Non so quanto possano essere illuminanti, ma provo  a buttare qui qualche rimembranza/riflessione estemporanea da ex fumatrice.
Ho fumato la mia ultima "clope" (perché già stavo in Francia e così le chiamavo) il 1 febbraio del 2003. 20 anni, argh!
Con mio marito (allora ancora non marito) lo decidemmo a una festa tra amici: proviamo a smettere. Più come "vedrai che non ci riesci-vuoi scommettere?" che come scelta ponderata, ma siccome siamo testoni e competitivi, funzionò :lol:
Tralascio le difficoltà della cosa: 2/3 mesi a ingozzarsi di schifezze e sempre sui nervi, delle discussioni furiose per tutto e per niente...

Certezze: non avere più la puzza di fumo su vestiti e capelli è stata la cosa che più ho apprezzato, da subito. Lo odiavo anche quando fumavo con coscienza e piacere. Non rovinare più il sapore di un buon pasto con la "siga digestiva" è davvero apprezzabile, così come non ritrovarsi più nel letto incapace di dormire, con la gola irritata e il ritmo cardiaco ipereccitato dagli eccessi di nicotina in serata.
Altra certezza, terribile ma certezza, anche dopo 20 anni, capita che la sigaretta mi manchi, soprattutto dopo il caffè. Più di tutto è il gesto. Sembra ridicolo, ma è così, anche i primi tempi, sforzandosi di non pensarci, il più duro era rimpiazzare quel gesto (che allora rimpiazzammo temporaneamente ma assiduamente con quello di mangiare coccodrilli haribo con un conseguente e consistente aumento di peso.)
Anche nelle attese (all'aperto, ora, si intende), in particolare treni, bus, eccetera... la sigaretta per anni è stato il modo di riempire quei vuoti, ora ci sono i telefonini a occupare i tempi morti. Un'altra dipendenza :)

Come cominciai? La prima volta rubando di nascosto una sigaretta dal pacchetto di una delle mie sorelle o fratello, che all'epoca fumavano. Ma erano delle MS, una cosa terrificante, buttai tutto dopo un paio di boccate, posso ancora sentire il bruciore agre e amaro in gola. Poi, iniziando a uscire con le amiche, la comitiva, le estati al mare: una sigaretta scroccata qui e là, andava di pari passo con i primi alcolici. L'adolescenza, insomma.
A partire dai 16/17 anni divenni ufficialmente una fumatrice (fumare di nascosto in bagno non resta segreto a lungo, a meno che i genitori non siano sprovvisti di odorato :asd: ), non una grossa fumatrice, solo in discoteca, o comunque in lunghe serate di festa, superavo il mezzo pacchetto. Essendo molto timida, credo ci fosse anche l'effetto rassicurante di sentirsi grande, di sapere cosa fare delle mani, di nascondere l'imbarazzo quando non sapevo cosa dire in pubblico eccetera. E un vero piacere. Il piacere della sigaretta bevendo un cocktail, quella del caffè. Il piacere, assurdo e terribile, di fumare una sigaretta dopo una lunga arrampicata in montagna, coi polmoni ben dilatati e pronti a ricevere tutto quell'orrore) o una corsa, una partita a pallavolo o qualsiasi sforzo fisico appagante. Sicuramente piaceri indotti dalla nicotina e altre sostanze dal potere d'assuefazione, ma per il fumatore un innegabile piacere.
Per concludere, ricordo pienamente il piacere che mi dava, ma non vorrei mai ricominciare (ragione per cui anche quando, in compagnia, mi prende la voglia di scroccarne una-che-sarà-mai, non lo faccio per paura che non si fermi a una.), ma mi sforzo di non essere uno di quegli ex-fumatori oltranzisti che non sopportano che gli si fumi vicino, che fanno la morale... Sul balcone ho sempre un posacenere per gli ospiti che fumano.

Per sorridere, e perché non ho voglia di mettermi a lavorare, 2 aneddoti "fumanti":
1 Ero ragazzina, 15/16 anni, in giro in centro con le amiche: mentre accendo una sigaretta, il lungo "ciuffo da vamp" cade sulla fiamma dell'accendino e avvampa per davvero. Le mie amiche intorno urlano "oddio, bruci, bruci!" e non fanno nulla. Con la mano mollo l'accendino e afferro i capelli, stringo e li spengo. Al rientro in autobus l'odore di pollo strinato che avevo addosso era impressionante. L'anno scorso, uscendo dal ristorante, ne abbiamo parlato, con le stesse amiche, e abbiamo riso quasi quanto allora. I pericoli del fumo!
2 Un quarto di secolo fa o giù di lì, ero in vacanza in Dominica (non Santo Domingo, Dominica: minuscola isola indipendente, nelle piccole Antille), dove una stragrande maggioranza della popolazione è composta da autentici rasta. La notte di Capodanno eravamo in un minuscolo villaggio perso nella foresta, quattro case e tantissima vegetazione, e ci ritrovammo, come tutto il villaggio, a passare la serata nell'unico bar del posto. Fare due chiacchiere, bere una birra, giocare a biliardo eccetera. Una scena meravigliosa: la gente veniva da casa con la propria cena e uno sgabello e si sedeva davanti al bar a chiacchierare con i compaesani (e i rari turisti, in quel caso). La faccio corta, perché ci sarebbero un sacco di cose geniali da raccontare, ma qui parliamo di fumo: a un certo punto, prendo una sigaretta dal pacchetto, cerco l'accendino ma l'ho dimenticato. Intorno a me fumano tutti, chiedo da accendere, mi passano una sigaretta già accesa e mi ritrovo ad accendere la mia marlboro sulla brace di un enorme spinello, perché da quelle parti nessuno fumava tabacco, unicamente cannabis. Era anche forse l'unico borgo al mondo in cui nessuno considerava il capodanno: non gliene poteva fregare di meno. Non so se le due cose fossero legate.
Vedi tu cosa fare di questo florilegio di amarcord alla nicotina,
un abbraccio.
I intend to live forever, or die trying.
(Groucho Marx)

Re: Il Fumo

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Non sono a favore del fumo, non tanto per l'odore che lascia addosso (dipende cosa uno fuma), quanto per i danni alla salute e la dipendenza che crea. Sono cresciuto in un ambiente in cui erano in diversi a fumare, quindi l'odore non m'infastidisce, ergo non faccio crociate se qualcuno vicino a me fuma. Il fumo non ha mai avuto attrattiva, sarà perché quando ero piccolo i miei nonni avevano lasciato sulla tavola una sigaretta (di quelle con la cartina, che si fanno a mano)  e ho voluto provare, visto che lo vedevo fare dai più grandi (si consideri che avevo poco meno di cinque anni): il tabacco, l'ho scoperto col tempo, era di quelli forti, e m'ha talmente bruciato la gola e fatto tossire che ho perso ogni interesse per il fumare. Anni più tardi ho provato a fumare una sigaretta (Malboro), ma non mi ha detto nulla. Ho poi fumato il narghilè, ma stessa sorte della sigaretta (ma c'è da dire che come oggetto è un bell'ornamento e i vari aromi che si possono avere profumano molto l'armadio :) ).
Per quanto rgiuarda spinelli, canne e robe varie mai fumate: le considero droghe. E tutte le volte che mi capitava che qualcuno le fumasse o me ne andavo o facevo andare via chi le fumava.
Esistono molti mondi: reali, immaginari. Non importa la loro natura: da ognuno di essi si può apprendere qualcosa.
https://www.lestradedeimondi.com/

Re: Il Fumo

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Lizz ha scritto: Io non ho mai fumato niente in vita mia, un po' perché ho già dei bronchi capricciosi e preferisco non farli arrabbiare
Mi aggiungo per completezza.
Da (ex?) asmatico mi è sempre stato vietato di fumare per non rischiare di finire in barella. Da parte mia, visto che sono allergico a metà delle cose che si trovano nell'aria, provo fastidio anche nel fumo e non ho in mente di iniziare. :libro: 
https://www.facebook.com/curiosamate

Re: Il Fumo

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Lizz ha scritto: Mi farebbe piacere che condivideste le vostre "storie di fumo": fumate, avete smesso, conoscete qualcuno che fuma? Che sensazioni dà, fumare? Cosa lo rende così irresistibile?
Io ho iniziato a 13 anni. La prima sigaretta l'ho rubata alla madre di una mia amica delle medie (e spero che non se ne sia accorta :facepalm:  ). Non avevo un motivo preciso, probabilmente mi sembrava molto trasgressivo e volevo provare. I primi anni fumavo solo in giro con gli amici, a casa non ne sentivo la mancanza. I miei fra l'altro se ne sono accorti solo quattro anni dopo, perché ormai ero talmente sicura e indifferente da lasciare il pacchetto nella tasca dei Jeans. Un giorno mia madre li ha presi, forse per lavarli, e le ha trovate.
Non ho mai provato sul serio a smettere. Una volta mi hanno operata, e il pomeriggio stesso, svegliatami dall'anestesia, ho chiesto al mio compagno una sigaretta (lui ha poi aperto la finestra e controllato che non arrivassero infermiere). I giorni seguenti andavo sul terrazzino del piano, coi vari sacchetti di drenaggio infilati nelle tasche della vestaglia e trascinando il palo della flebo. E lì mi è venuto il sospetto che difficilmente sarei riuscita a smettere  :P 
È difficile descrivere le sensazioni a chi non ha mai provato. Ma, come ti hanno già detto, il condizionamento più forte e immediato è quello dell'abitudine: ti abitui alla sigaretta dopo il caffè, dopo i pasti, mentre aspetti l'autobus, quando hai finito un compito noioso (il lavoro, la spesa, il dentista)... È un gesto automatico di cui finisci per sentire la necessità, anche prima che insorga la vera e propria astinenza. Quella inizia di solito dopo 12-18 ore (se riesci a dormire12 ore non ti svegli per il bisogno di fumare). L'esperienza peggiore, in questo senso, l'ho vissuta quando ho fatto un viaggio in Iran. L'aereo partiva da Venezia verso mezzogiorno, con scalo a Istanbul. Lì non sono riuscita a trovare la zona fumatori prima della coincidenza, e sono atterrata a Teheran alle 4 di notte. Sedici ore con l'unico pensiero fisso che, se fosse caduto l'aereo, non mi importava neanche tanto di morire ma che non avrei potuto fumare un'ultima sigaretta. Tra l'uscita e l'auto che ci aspettava sono riuscita a dare un paio di tiri, e solo allora sono tornata lucida. La sigaretta fumata poi in albergo è stata una di quelle che ricorderò di più.
La nicotina non dà stordimento, ma una sorta di lucidità in più, un piccolo conforto che sembra d'aiuto (come un cioccolatino, per capirci)  ma una volta abituato non riesci a farne a meno perché inizia la dipendenza fisica, che non è uno scherzo, quindi ho grande ammirazione per chi riesce a smettere. Io forse non ho mai avuto motivazioni abbastanza forti (i miei polmoni, finora, stanno benissimo e non mi dà fastidio l'odore del fumo, nemmeno lo sento). Cerco di limitarmi soprattutto per il costo.
Lizz ha scritto: Ho avuto la tentazione di provare, più volte, ma mi ha bloccato la domanda: "E se poi mi piace così tanto che non riesco a smettere?".
Sconsiglio a chiunque di iniziare, perché le dipendenze non sono mai piacevoli per tanti motivi, e chi può dovrebbe evitarle. Io ero una bambina quando ho iniziato, oggi ci penserei due volte (o più).

Fumavo anche altro, da ragazzina, sempre per lo stesso bisogno di provare tutto. In quel caso gli effetti sono molto diversi, ma non sono mai diventata dipendente. Una volta lasciate le compagnie da adolescente, ho smesso senza rimpianti. Parlo solo per esperienza mia personale (magari non valida per tutti), ma haschish e marijuana sono per me meno pericolosi delle sigarette o dell'alcol, proprio perché non danno dipendenza, e pochi effetti nocivi. È un controsenso che le ultime due sostanze siano legali e le altre no.
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Il Fumo

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Ciao @Lizz 
 
Grazie per la bella e simpatica questione che poni. Per me non ci sono molti spazi qui in Agorà dove possa intervenire.
Io ero un fumatore, ho smesso di fumare 34 anni fa in circostanze drammatiche e non me ne sono mai pentito. Ho fumato per circa una quindicina di anni della mia vita e cominciai in concomitanza al mio arruolamento in una scuola militare, intorno ai venti anni di età. Prima non sentivo il bisogno di fumare. Fumavo perché lo facevano tutti, non perché ne sentissi davvero il bisogno. E anche per darmi un tono quando in seguito, dovendo comandare dei soldati, mi accendevo la sigaretta per nascondere la mia timidezza di ragazzino.
Confesso che qualcuno nutriva dei sospetti circa la mia vera natura di fumatore, perché talvolta rimanevo lunghi periodi senza fumare e non davo segni di insofferenza.
Ci vedevo lati positivi nel fumo. Mi ricordava la mia infanzia, quando andavo a comprare le sigarette, le mitiche Alfa, senza filtro, per mio nonno e mio zio. Ne fumavo anche qualcuna, di nascosto, ma erano davvero troppo forti. Poi ricordavo i cinema degli anni Sessanta e Settanta, che frequentavo assiduamente fin da bambino, dove allora si fumava a tutto spiano e in sala si ergeva una nube maestosa e fragrante di tabacco. I mitici western, americani e italiani nonché Bud Spencer e Terence Hill per me hanno ancora il sapore di quel fumo.
In seguito mi dedicai alle Marlboro e alle Camel, queste ultime con e senza filtro, molto aromatiche e interessanti; le Camel erano fumate anche dai soldati americani in guerra e pare che fossero leggermente oppiate, ma non ho prove certe. Non ho mai fumato hascis, per quanto fossi in grado di riconoscerlo perfettamente dall’odore e dagli effetti. Negli anni Ottanta si fumava parecchio nei militari di leva e non solo. Ricordo che al contrappello serale (la conta dei militari nei loro letti) nelle camerate dove dormivano imperava questo odore dolciastro e speziato, tanto da impregnare la mia divisa. Cosa che mi causò problemi alcune volte, viaggiando in aereo, annusato da cani poliziotto dall’olfatto fantastico.
Fumavo anche in discoteca, che negli anni Ottanta che ci andavo era ancora un posto romantico, quasi da Tempo delle mele… In fondo bei ricordi.
Ma poi anche drammatici, nel senso, non sto a dire tutto, che per il lavoro che facevo, dovetti vedere con i miei occhi soldati e amici che persero la vita in servizio. E non è bello accendere l’ultima sigaretta a qualcuno…
Basta. Decisi di smettere. Confesso poi, durante una missione in Medio Oriente ma in un paese pacifico come la Giordania, di aver perso tempo a fumare il narghilè in favolosi locali tipici, con tabacchi che avevano vari aromi, dalla pesca alla ciliegia, ma fu qualcosa di estemporaneo che iniziò e finì in quell’occasione. Fumavano anche le donne, anche le ragazze, che stavano rigorosamente da una parte dedicata solo a loro e questo mi affascinava.
Ricordo ancora, quando smisi le sigarette, dopo qualche settimana l’impressione bellissima di sentire l’odore dell’erba e delle siepi fiorite, l’odore della pioggia sull’asfalto, l’odore dei cibi, l’odore di tutto nel mondo. Per queste belle impressioni, unite alle brutte, smisi di fumare e non ripresi più, nemmeno per fare una tirata.
Dicono che fa male e conosco centenari delle mie parti (una delle zone più longeve del mondo) che fumano il sigaro da tutta la vita e bevono pure un buon bicchiere di vino. Chi può dire cosa fa davvero male? Ma io non fumo più comunque.
Da piccolo conoscevo vecchietti che fumavano il sigaro con la brace accesa dentro la bocca e la cosa mi colpiva moltissimo. Provai anche io con la sigaretta e mi bruciai la lingua. In seguito seppi che quei vecchietti erano reduci della Prima Guerra Mondiale e fumavano il sigaro con la brace dentro la bocca per un motivo ben preciso: di notte aspirando il fumo la brace diventava incandescente, visibile agli occhi acuti di un cecchino nemico che mirando in quel punto colpiva il viso. Perciò, fumando al contrario, non si correva quel rischio. Continuarono a fumare in quel modo anche tornati a casa, per tutta la vita.
Questo, in estrema sintesi, è la mia esperienza, anche la mia idea se vogliamo, sul fumo.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Il Fumo

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Bella discussione. Ho cominciato a fumare a tredici anni, come@Silverwillow. Ricordo ancora quella prima sigaretta, una nazionale esportazione con filtro, il suo profumo e il suo sapore, mai più ritrovati. Contrariamente a quello che accade a molti, niente tosse, niente nausea. Ho fumato di tutto: tutte le marche italiane ed estere esistenti all'epoca, molte delle quali non più in commercio: Stop corte e lunghe, con e senza filtro, Turmac, Sullana (lunghissime e senza filtro), Nazionali,  Alfa, Africa, Tre stelle, Nazionali esportazione, Super filtro, Sport, e tantissime altre che sarebbe troppo lungo elencare. Ovviamente fumavo quando riuscivo a racimolare qualche lira: le italiane si vendevano anche sfuse, a partire dalle cinque sigarette si aveva anche diritto a una bustina dove metterle. Spesso le sigarette si fumavano passandosele con gli amici, come poi si è fatto con gli spinelli. Andando avanti con gli anni (e col portafogli) ho fumato veramente di tutto, incluso pipa, sigari e sigaretti. I miei polmoni sono ancora integri, ma ho un po' di bronchitella cronica da fumatore, che mi dà qualche fastidio solo quando l'aria è particolarmente inquinata da particelle sottili. Smettere? Come diceva un mio amico (che, come tanti, troppi, ora non è più) è la cosa più facile del mondo: io ho smesso almeno venti volte. In passato, ora neanche ci provo. Dopo essere passato per un massimo di due pacchetti, mi sono stabilizzato sulle 15-20 giornaliere e l'unica cosa che mi pesa veramente è il costo: 250-300 Euro al mese (incluso il pacchetto giornaliero che fuma mia moglie) che, nel mio budget di pensionato, si sentono parecchio. Rinunciare a un piacere alla mia età? E perché, per campare cent'anni? No, grazie, non ci tengo.

P.S. Ho provato con le canne negli anni '70, indotto da un mio cugino Hippy in una comitiva piena di donne, durante una vacanza. Non mi è dispiaciuto, ma finita la vacanza, finite le donne, finite le canne, senza rimpianti.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Il Fumo

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Io non sono mai stato né un fumatore né un non-fumatore. Fumo per brevi periodi (un paio di mesi, di solito d'estate, con preferenza per i sigarillos) e poi non fumo per lunghi periodi. Non essendo un fumatore abituale, mi godo il piacere del fumo senza sviluppare dipendenza. 
Cheguevara ha scritto: Dopo essere passato per un massimo di due pacchetti, mi sono stabilizzato sulle 15-20 giornaliere e l'unica cosa che mi pesa veramente è il costo: 250-300 Euro al mese (incluso il pacchetto giornaliero che fuma mia moglie) che, nel mio budget di pensionato, si sentono parecchio.
Caspita, con quella cifra ti potresti permettere ogni mese la valutazione di un'agenzia letteraria...  :asd:

In fondo, abbiamo bisogno tutti di buttare soldi in qualcosa: chi in fumo, chi in gratta e vinci, chi in agenzie letterarie. 

Re: Il Fumo

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Io non fumo e non ho mai fumato. Per me, come dicono sopra, è più il gesto che altro. Tuttavia ho provato due volte, a ventisei anni, quando una ragazza molto bella mi disse con tono perentorio: "O fumi o non esci con me! Se fumi invece… :P ". Ah, le donne! I tentativi sono andati male, nel senso che ho tossito per diversi giorni di fila, ma siamo usciti lo stesso :P
Sono contento di non avere problemi polmonari.
Il Sommo Misantropo

Re: Il Fumo

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Vi racconto il mio rapporto con il fumo. Credo che io abbia fumato in modi e motivi diversi, per questo posso dire che fumare non è un vizio e basta ma un lato del comportamento umano influenzato dalla societá.
Ho fumato la prima volta a quindici anni: il mio ragazzo di allora fumava marlboro, mi offrí la prima sigaretta senza pensare a cosa stesse facendo. Lui era maggiorenne e io una ragazzina. La prima boccata andò giù come acqua fresca; nessun attacco di tosse. Ripensandoci oggi, sia io che lui, quel ragazzo è diventato mio marito, naturlmente non lo rifaremmo.
Comunque, ho fumato due o tre sigarette al giorno, a scrocco da lui per cinque anni, poi, dopo il matrimonio ho cominciato a comprarle. Non amavo molto fumare, ma in famglia fumavano quasi tutti, gli amici proprio tutti, fumavamo veramente tanto quando stavamo insieme.
Ho smesso completamente prima, durante le gravidanze e l'allattamento, in quei periodi ho avuto per la prima volta la consapevolezza di quanto fosse pericoloso e sbagliato fumare.
Ma l'dea non prese piede, dentro di me, lo sapevo che era giusto non ricominciare a fumare, nonostante questo, peró, in compagnia, durantele feste, uscite e altro ho ripreso. Cosí ho passato altri anni attaccata a questo vizio.
Ho smesso di nuovo quando le mie figlie erano giá grandi. Un pensiero terribile mi tolse la voglia di fumare, in pochissimo tempo, senza soffrire l'astinenza. La consapevolezza di dover smettere attecchí nella mente
nella sala d'aspetto di un ospedale, vidi col cuore la sofferenza di mia cugina: mia zia era in stato vegetativo. Era una fumatrice accanita, le era stato vietato il fumo, aveva varie patologie. Non dimenticherò mai gli occhi di sua figlia, in quell'ospedale pensai alle mie ragazze e smisi quasi immediatamente.
No, non è finita quí.
A casa mia c'è gente che va e viene continuamente, molti fumatori, qualcuno fuma occasionalmente, anche la  maria.
Beh, una volta ho provato. L'esperienza non mi è piaciuta. Odio solo il pensiero di non essere me stessa. Non l'ho più fumata.
Adesso fumo solo quando ho voglia di staccare, stare sola, illudermi che alla fine due boccate che male mi fanno. Arrivo a due tre sigarette al giorno. Penso tutti i giorni che sia arrivato il momento per smettere...

Re: Il Fumo

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@Alba359 il mio medico dice che fino a sette sigaretta al dì è come non fumare. Io ne fumo quindici-venti, ma negli anni della giovinezza e maturità sono arrivato a due pacchetti di media. Ho "smesso" tante volte, al massimo per un paio di settimane, ma ora neanche ci provo: dopo sessantacinque anni di fumo, a che pro privarmene? A parte i normali acciacchi della vecchiaia (senectus ipsa morbus est) sto abbastanza bene e, sinceramente, campare cent'anni non è il mio obiettivo. Comunque penso che la cosa migliore sarebbe non iniziare e che smettere, per chi ci riesce, sia cosa buona e giusta. Non per me. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
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Re: Il Fumo

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dyskolos ha scritto: [FA]
Ho letto tutti i post. Ultimamente il mio pensiero vola a chi si sposa. Io non mi sono mai sposato e mi chiedo: a 45 anni essere sposati è meglio o peggio di essere single?
Io mi sono sposato due volte: la prima a ventun'anni, la seconda - dopo un divorzio sanguinoso - a sessantacinque, or sono quattordici anni. Meglio o peggio che single? Non saprei rispondere. La solitudine ha i suoi vantaggi: fare quello che ti pare quando ti pare e con chi ti pare, non è cosa da poco. Il matrimonio, o la semplice convivenza, significa che entrambi i componenti della coppia debbano raggiungere una serie di compromessi (stile di vita, allevamento della prole, lavoro, e via dicendo) cercando di adattarsi ciascuno alle esigenze dell'altro, e non sempre ci riescono. L'amore, la passione, col trascorrere degli anni si trasformano in profondo affetto quando va bene, in reciproca insofferenza quando va male. In chiusura, credo che la solitudine, che può anche essere un obiettivo in gioventù, sia molto triste da affrontare da vecchi. Da vecchi si diventa saggi: tutte queste riflessioni non le ho mai fatte, agendo sempre d'impulso, sia in gioventù, che nella piena maturità. E' d'uopo fare quello che il predicatore dice, non quello che il predicatore fa.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
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Re: Il Fumo

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[FA]
Cheguevara ha scritto: Io mi sono sposato due volte

Caspita! :o Un super esperto!



Cheguevara ha scritto: In chiusura, credo che la solitudine, che può anche essere un obiettivo in gioventù, sia molto triste da affrontare da vecchi.

È proprio questo che mi dà qualche preoccupazione @Che. Mi sa che mi tocca prendere qualche "misura protettiva" prima che sia troppo tardi. Potrei prendere una badante rumena…



Cheguevara ha scritto: agendo sempre d'impulso, sia in gioventù, che nella piena maturità

Succede anche a me, infatti dico sempre che è arrivata l'ora di mettere la testa a posto. Agisco troppo come i ragazzini. Non va bene. Magari mi prende qualche infarto alla mia età ormai veneranda.
Il Sommo Misantropo
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