ivalibri ha scritto: Che sia una guerrafondaia direi che è certo. Era ministro degli esteri prima di diventare premier e ha sempre promosso una politica aggressiva. Si è anche fatta fotografare e filmare in tenuta mimetica su un carro armato.
Io so che era ministro degli esteri, ma non si è sentita nominare più di tanto. Comunque è del partito di Johnson, quindi le idee bene o male sono quelle. Dico solo che prima di giudicarla come premier aspetterei che si sia almeno seduta sulla sua sedia e abbia fatto la prima ca**ata (che prima o poi farà, come tutti). Al di là del caso specifico, mi dà sempre fastidio quando le parole di qualcuno vengono distorte dai soliti pseudo-giornalisti per dimostrare le proprie tesi, perfino se fossero giuste.
ivalibri ha scritto: Invece non capisco quando dici che se dovesse essercene bisogno. Intendi in caso di risposta ad attacco atomico? Ma quella è comunque una rappresaglia.
Un attacco atomico presupporrebbe una volontà di sterminio totale, quindi non vedo il reagire come una rappresaglia, ma come un tentativo disperato di mettervi fine, o di salvare il salvabile. Tentativo destinato probabilmente a fallire. Infatti mi auguro proprio che non si ponga mai il problema.
ivalibri ha scritto: Vorrei qui ricordare di nuovo Stanislav Petrov, l'uomo che ha salvato il mondo non dando l'ordine di rappresaglia per salvare comunque una metà del mondo.
Petrov è un eroe, ma non ha dato quell'ordine solo perché non era sicuro che l'allarme fosse reale (una grande fortuna per noi che non fosse un fanatico o uno coi nervi di pastafrolla). Se non fosse stato solo e non avesse potuto decidere con la propria testa, oggi non saremmo qui a scrivere.
Non credo l'abbia fatto per bontà, ma perché era una responsabilità insostenibile senza un'assoluta certezza. È il coraggio di quell'esitazione, che rompe gli schemi del dovere e del protocollo, a renderlo un eroe.
ivalibri ha scritto: Invece volevo lamentarmi di come viene affrontata dai media la morte della regina Elisabetta.
Su questo mi trovi del tutto d'accordo.
Ogni volta che muore qualcuno di famoso, che magari non si sentiva nominare da anni, penso "com'è che fino a ieri era vivo e non se lo filava nessuno?" Non è il caso della regina, ovviamente, ma molti artisti, scrittori, politici, ecc. nella vecchiaia sono stati dimenticati e sono morti quasi da soli, per poi ricevere onori e valanghe di fiori una volta morti. Che cosa se ne faranno?
Nel caso della regina, mi spiace che sia morta (come mi spiace per tutti quelli che muoiono, chiunque siano) e capisco il fatto che fosse un'istituzione. Due o tre generazioni sono nate e cresciute quando c'era lei al governo, quindi la consideravano un po' un punto di riferimento storico, più che una persona. Capisco anche la nostalgia, e il rispetto per una donna che ha preso parte attiva a decenni di storia politica globale, e con delle qualità indiscutibili, come la dedizione al suo ruolo (ha lavorato fino a due giorni prima di morire). Il lutto o i post affranti però li posso capire (forse) da parte inglese, ma in tutti gli altri paesi meno. Perché dovrebbe dispiacerci di più per lei che per chiunque altro? Non lo capisco.
Quanto ai minuziosi rituali inglesi per il funerale e il resto, li trovo francamente eccessivi, appartenenti a un'altra epoca (un'epoca fatta per le folle in strada che non avevano altri mezzi per assistere, non per TV e internet). Il tutto finisce per somigliare a uno spettacolo da baraccone anziché a un lutto.
Anche sulla questione dell'età sono d'accordo. Non siamo immortali, quindi lei è stata più fortunata di molti altri, arrivando a 96 anni ancora in buone condizioni. Chi deve contare sulla sanità pubblica difficilmente arriva a quell'età, e d'altronde è anche meno utile o meno visibile. Come ho detto, mi dispiace per lei, così come mi dispiace per Gorbaciov, morto qualche giorno fa (con molte meno fanfare), ma non verso di sicuro lacrime per loro. Mi dispiace di più per i giovani e i bambini sconosciuti che muoiono ogni giorno, spesso senza che si sappia nemmeno il loro nome.