Re: Spezzoni di film che piacciono

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Scena crudele di un film sardo, tutto in sardo senza sottotitoli, ma dura poco, il traduttore non contempla il sardo purtroppo.
Il pezzo racconta di una banda di delinquenti che rapinano una corriera, verso fine degli anni Quaranta.
Nella scena finale interviene una jeep dei carabinieri, i delinquenti  nascosti come copertura a quelli che compiono la rapina danno l'allarme urlando "La giustizia!" e aprono il fuoco verso i carabinieri, uccidendoli a tradimento.
Si salva un carabiniere, sardo anche lui, che scende dalla jeep, getta il berretto e si mette a urlare disperato verso il punto da dove hanno sparato i delinquenti urlando loro: "Me li avete uccisi! Vigliacchi! Me li avete uccisi! Vigliacchi! Uscite fuori se avete coraggio!"
Non usciranno fuori e, sempre ben nascosti, uccideranno anche lui con una raffica di mitra.
La scena mi ha colpito, mi ha coinvolto, non posso farci niente, perché mio padre proprio alla fine degli anni Quaranta,  carabiniere in Sardegna, faceva il servizio di scorta alle corriere, che venivano frequentemente assalite dai banditi.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

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Non è un film, ma non mi sentivo di metterlo nella sezione Jukebox  :)
Perchè vorrei dire, dopo aver ascoltato la voce solista di Regis Mengus, che negli anni anni Novanta era voce bianca del coro PCCB (Les Petits Chanteurs à la croix de bois) cantare in latino l'Ave Maria con la sua splendida voce, vorrei dire che sarei propenso, mi è venuto l'infantile e nostalgico desiderio e fantasia diciamo, che sarebbe bello mettere il latino  almeno come seconda lingua ufficiale nei paesi che più ne subirono l'influenza, come Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
Consideratela una innocua fantasia  :)
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Spezzoni di film che piacciono

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Questa è la sigla del film "Soldati, 365 all'alba", cantata da Umberto Smaila.
Il film uscì alla fine degli anni Ottanta, all'epoca io ero nell'Esercito e in quei luoghi, il Friuli.
Non ero di leva, ero un sergente maggiore, quelle atmosfere le ho vissute e respirate per anni.
Se guardate i commenti di video come questi, scrivono moltissimi della mia età che in quegli anni erano soldati e ne hanno una grandissima nostalgia.  Non tanto perchè volevano la guerra, non c'entra nulla, allora c'era la pace e l'ottimismo per la vita. La nostalgia è per quelle situazioni, quelle amicizie uniche e indimenticabili che si fanno da militari, quelle atmosfere che all'epoca apparivano severe e oggi vengono ricordate con commozione e rimpianto da chi le visse.
Si trattava di fratellanza, cameratismo fra ragazzi in situazioni di disagio, sogni che si condividevano.
Ritengo che quelle generazioni, non perché abbiano fatto il militare, fossero comunque migliori di quelle di oggi. Almeno ti guardavano in faccia.
Chissà perché in Italia non esiste un filone di letteratura militare di quei tempi di pace.
La vita in una caserma di quegli anni sarebbe interessante come un Odissea di Joyce.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)
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