Quando una zelante insegnante filosofeggiava recitando versi aristotelici, giù in hotel, ormai morente, Patrizio abbandonò con dolente ubbidienza zavorre inutili. Frattanto, rimuginando vaghi anfratti, Gennaro imitò Horace. Ordunque, minacciando parecchie anatre carnivore, Daniela urlò bestemmie: “Oddio
PACDUBOSLETNEQUZIFRVAGIHOM
Re: Il gioco del testo alfabetico
201Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.