Ma che cattivoni...

1
Certo che gli antichi Romani erano dei cattivoni... Non accettavano di farsi macellare dal nuovo che anche allora, come oggi, avanzava... Ma che civiltà retrograda... Per fortuna che oggi non è più così.
Il nuovo è libero di avanzare e chi lo ferma passa i guaioni... oni... oni...  :D
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Ma che cattivoni...

2
Il nuovo non sempre ha ragione. Io lo considero buono finché non distrugge la cultura preesistente, nel qual caso è giusto opporsi. Hanno fatto bene i Romani nel video. Infatti la ragione principale per cui sono contrarissimo al ponte sullo Stretto di Messina è di tipo culturale. Quelle economiche e politiche sono troppo facilmente contrastabili e non ci perdo tempo. L'altro giorno un politico in TV ha detto, più o meno: "Dobbiamo italianizzare la Sicilia, ecco perché vogliamo il ponte". Min… ca… ehm… non so come addolcire il concetto: l'eufemismo "cavolata" mi sembra troppo debole. Ma so che alla fine ci metterei "assoluta". Eh, no, eh! Il nuovo che avanza così va fermato!


P.S.: a quando un ponte verso la Sardegna? Dicono che con il ponte si crea sviluppo. Muah muah muah :D La Sardegna non la dobbiamo sviluppare pure? E allora facciamo un bel ponte fra Trapani e Cagliari, no? :lol:
Il Sommo Misantropo

Re: Ma che cattivoni...

3
@dyskolos 
Gli antichi Romani si erano fatti affascinare dagli Etruschi, dai Cartaginesi, dai Greci, dagli Egiziani, ma questo ci stava, erano popoli civili, mediterranei come loro.
Non si fecero affascinare dai barbari del nord che civili non erano. Purtroppo alla lunga quei barbari invasero l'Italia e la soggiogarono. La prova che non fossero popoli civili è data dal fatto che furono poi i barbari, una volta in Italia, ad assimilare la civiltà latina, nonché la religione cristiana. Si trasformarono.
Ma l'indole, il DNA non si trasforma, manco se passano duemila anni...  Non mi fido. E ci sarebbero prove a questo proposito anche in vari accadimenti successivi e odierni in Italia e nel mondo... dico nel mondo ma intendo sempre bacino del Mediterraneo...

Anche io sono contrario al ponte sullo Stretto di Messina per le ragioni che hai detto, come lo sono anche alla galleria sotto la Manica, non ne vedo la necessità ai tempi odierni e considera che gli inglesi hanno sempre ostentato con orgoglio il fatto di essere isolati dall'Europa... La prova è anche dal punto di vista politico, non solo caratteriale.
Considera poi il non irrilevante particolare che ci sono leggi e regole che riguardano la costruzione di ponti, viadotti e gallerie di grande importanza, regole che riguardano il Genio civile e militare che impongono la costruzione in punti cruciali di queste opere di apposite "stanze" vuote, predisposte per alloggiare all'occorrenza una determinata quantità di cariche esplosive che essendo poste nei punti cruciali, farebbero crollare bellamente l'opera come un castello di carte. Questa è una regola, ci sono leggi molto particolareggiate. Nel caso ipotetico qualcuno voglia usare i collegamenti per invadere o cose del genere, in caso di belligeranza intendo. Ma le vie dell'opposizione sono infinite, qualcuno non aspetterebbe ipotetiche guerre...

In quanto al ponte in Sardegna o a una galleria sottomarina come la Manica... non lo faranno mai, non ancora almeno. La Manica mi sembra che sono 50 chilometri, da noi il punto più breve dalla costa Orientale fino al Continente sono almeno 300 chilometri. E io abito nel punto migliore, al centro della costa Orientale, con un isolotto davanti che potrebbe fungere da pilastro portante... Mi rovinerebbero la concentrazione... 
Ma non lo faranno. Troppe spese. Non ci hanno mai fatto nemmeno le autostrade in Sardegna e abbiamo strade penose, perché non servono ai miliardari e milionari che vengono in vacanza in Sardegna, si spostano con i panfili o elicotteri e aerei privati, sono stanchi di vedere  autostrade a casa loro e quando vengono in  Sardegna  amano una natura ancora selvaggia  dai bordi delle piscine delle loro ville; bisogna capirli, devono rilassarsi.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Ma che cattivoni...

4
Alberto Tosciri ha scritto:  
Ma non lo faranno. Troppe spese. Non ci hanno mai fatto nemmeno le autostrade in Sardegna e abbiamo strade penose, perché non servono ai miliardari e milionari che vengono in vacanza in Sardegna, si spostano con i panfili o elicotteri e aerei privati, sono stanchi di vedere  autostrade a casa loro e quando vengono in  Sardegna  amano una natura ancora selvaggia  dai bordi delle piscine delle loro ville; bisogna capirli, devono rilassarsi.
Poveretti 'sti miliardari! Ma si sa: in questo mondo comanda chi ha più soldi! La mancanza di autostrade in Sardegna mi ha sempre fatto impazzire. Ma come!? Con le accise sui carburanti paghiamo persino le guerre di Mussolini nel corno d'Africa e la crisi di Suez del 1956, e alla Sardegna arriva ZERO! Per la baraccopoli di Messina lo stesso: ZERO. Sarà anche nuovo, ma a me non pare. Tutt'al più, è vecchio travestito da nuovo, cioè il comunista Salvini travestito da nuovo, il quale, a ulteriore sfregio per la Sardegna, si è portato alcuni sardi in parlamento dopo che per decenni ha incitato l'Etna e il Vesuvio a eruttare e far fuori i meridionali. Dopo il coro del 2009 a Pontida (BG) che faceva: "Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i Napoletani. Son colerosi, terremotati, loro col sapone non si sono mai lavati. Napoli merda, Napoli colera, sei la vergogna dell'Italia intera!". Noi a quelli così li facciamo diventare ministri :) 
Tutto vecchio come il cucco.
NO al ponte!


P.S.: forse a novembre ci sarà la partita di calcio amichevole Sicilia - Sardegna. La nazionale siciliana è stata fondata il 22 aprile scorso e sarà la prima partita. I fratelli Sardi sono stati gli unici a fare gli auguri alla neonata nazionale siciliana. Ovviamente la Padania, che manco è una nazione (a differenza di Sicilia e Sardegna) ma ha la squadra nazionale, non ha detto nemmeno "bi"…
Il Sommo Misantropo

Re: Ma che cattivoni...

5
@dyskolos La cosa peggiore è che i napoletani, anziché prenderlo a fischi e pernacchi, con contorno di caccavelle e putipù, lo hanno applaudito e pure votato, a riprova del fatto che non c'è limite sia alla dabbenaggine, che alla memoria corta. Il Ponte sullo Stretto? Una minchiata succhiasoldi che ogni tanto viene rispolverata dal populista di turno, malgrado sia stata dimostrata l'impossibilità tecnica della sua realizzazione. Ma i soldi continua a succhiarseli, fino ad oggi svariate centinaia di milioni di Euro: ci sono buone speranze di arrivare presto al miliardo.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Ma che cattivoni...

6
Mi ha sempre divertito il fatto di voler spingere questa italianità che non c'è mai stata. La terra dei comuni, dei ducati, che ha visto le dominazioni di tutti i popoli, dove il campanilismo, i dialetti e le lingue variano da chilometro a chilometro. Basta vedere che uno riesce a farsi votare semplicemente spingendo sulle differenze (di qualsiasi tipo) e su quanto male hanno fatto quelli prima di lui. Bisognerebbe accettare che non esiste il 'popolo italiano' in quanto tale e non c'è un sentimento nazionale neppure discutibile come quello che unisce ad esempio i frammentatissimi USA, tranne i giorni in cui gioca la nazionale e solo per alcuni.
I nostri politici sembrano quelli che vanno al lavoro a fare il compitino portando l'idea più banale che viene loro in mente e sperando che basti a tenere buono il capo.

Re: Ma che cattivoni...

7
Cheguevara ha scritto: La cosa peggiore è che i napoletani, anziché prenderlo a fischi e pernacchi, con contorno di caccavelle e putipù, lo hanno applaudito e pure votato, a riprova del fatto che non c'è limite sia alla dabbenaggine, che alla memoria corta.


Hai perfettamente ragione. Infatti io non capisco (in realtà capisco, ma faccio finta di non capire ;) ) come un meridionale possa votare per Salvini. In particolare, per me, rimane un mistero l'esistenza di miei conterranei siciliani che votano per lui, dopo il coro infame che dicevo prima e dopo che andava dicendo in TV (tra il 2005 e il 2010) che voleva vendersi la Sicilia agli Americani o ai Russi. Ora ci vuole fare il ponte! Ma come?! Prima ci voleva sbolognare a qualcuno (basta che respirava) e ora ci vuole unire? Questa cosa mi fa incavolare, a dir poco.
Altra cosa che mi fa incavolare è che lui diverse volte ha inneggiato al genocidio dei meridionali, quando incitava Etna e Vesuvio a eruttare. Cioè noi facciamo diventare ministri e senatori gli incitatori al genocidio. Non ti dà un leggerissimissimo fastidio che noi, con le tasse, paghiamo lo stipendio a uno che ci vorrebbe ammazzare tutti? Ma la memoria corta, come dici, fa miracoli!
Prima lui sfotteva quelli che dicevano "ce lo chiede l'Europa" e mo vuole il ponte e non conta più che lo chiede l'Europa (che tra l'altro parla di collegamento e non di ponte)! Ma va… ehm… per favore! Stavo per dire una cosa che finisce con "lo", ma mi trattengo a fatica. :lol:
Io dico una cosa: invece di buttare miliardi dal ponte, usate una piccola parte di quei soldoni per abbassare il costo dei biglietti aerei, tipo 30 euro per la tratta Berlino - Palermo, e ammodernate il servizio di traghettamento sullo Stretto, abbassando nel contempo il prezzo, così vedremo un vero sviluppo (turistico e non). Non un ponte inquinante: hanno inventato gli aerei nel frattempo! Tanto sul ponte, volenti o nolenti, si pagherà un pedaggio. Bene, fate pagare il traghetto leggermente meno del ponte, così vediamo come si orienta la gente.
La Sicilia è un'isola e lo deve rimanere. Chi viene dallo Stretto deve essere consapevole che sta andando altrove, e, se deve aspettare, aspetterà e intanto riflette. Non unisca l'Uomo ciò che Dio ha creato separato!
Cheguevara ha scritto:
malgrado sia stata dimostrata l'impossibilità tecnica della sua realizzazione
Per me la possono pure non dimostrare, e qualcuno lo fa e dimostra che tecnicamente è fattibile. Ok, si può fare, ma a me non interessa, perché non è detto che una cosa che si può fare uno la deve fare per forza. Per me, il ponte sarebbe il simbolo della mentalità coloniale di certuni. Anzi, della minorizzazione della cultura siciliana. Io ne faccio soprattutto una questione culturale e non solo economica. 
A proposito di mentalità coloniale, recentemente un ingegnere genovese leghista ha detto in TV più o meno: "L'alta velocità ferroviaria ai terroni sarebbe sconveniente economicamente perché loro, i terroni, non prendono il treno". E grazie, 'ncignè! Se per andare da Catania a Ragusa ci vogliono cinque ore e un quarto, faccio prima a piedi! Intanto anni fa quando lavoravo a Milano, la mia collega torinese faceva Milano - Torino (e viceversa) in 50 minuti, compresa la metropolitana. 

Shinobi ha scritto:
Bisognerebbe accettare che non esiste il 'popolo italiano' in quanto tale e non c'è un sentimento nazionale
Su questo ho qualche perplessità, @Shinobi. Per me l'Italia è un Paese multinazionale, cioè composto da diverse comunità nazionali che convivono pacificamente. L'appartenenza o meno a una comunità è regolata dalla lingua madre. Io sono bilingue italiano e siciliano, dunque appartengo a entrambe le comunità nazionali.
A volte faccio una metafora (non proprio perfettissima ma rende l'idea) in cui le comunità nazionali sono come associazioni culturali: uno può essere iscritto a più associazioni contemporaneamente. Io sono iscritto all'associazione culturale Italia e all'associazione Sicilia (avendo due lingue madri). Nella prima si parla italiano, nella seconda siciliano; ma siccome tutti i membri dell'associazione Sicilia sono anche iscritti all'associazione Italia, il risultato è che nell'associazione Sicilia c'è bilinguismo. Il mio amico milanese è anche iscritto all'associazione Italia, e lì lo incontro. Poi privatamente può essere membro dell'associazione Lombardia, fatti suoi, se è bilingue. Quando questo mio amico vuole venire nella sede dell'associazione Sicilia, sarà accolto a braccia aperte e non troverà alcun ostacolo linguistico, poiché tutti parlano l'italiano. Lo stesso quando io vado nell'associazione Lombardia (o almeno spero).
Il Sommo Misantropo

Re: Ma che cattivoni...

8
@dyskolos a parte la comprovata circostanza che la maggior parte degli sfegatati leghisti è composta da immigrati, o figli di immigrati, o nipoti di immigrati provenienti da Terronia (basta osservare le caratteristiche somatiche del loro capo per rendersene conto), sarebbe opportuno che almeno qualcuno di loro leggesse (a patto che ne sia capace) il libro "Terroni" di Pino Aprile, che narra, documentando con la precisa e puntuale citazione di tutte le fonti storiche, come il piccolo regno di Sardegna, indebitato fino agli occhi e pieno di analfabeti con le pezze al culo, sia riuscito, grazie anche agli appoggi internazionali propiziati dalla massoneria, a conquistare, saccheggiare e depredare  il Regno delle Due Sicilie, ricco di denari, di industrie e di cultura millenaria. Ma così va il mondo, e così è andata per questa serva Italia, di dolore ostello. E poi qualcuno si meraviglia del qualunquismo, del pressappochismo, del giustizialismo, del garantismo, del populismo, di tutti gli ismi che ci portiamo dietro quale retaggio politico-culturale. Ma mi faccia il piacere! diceva l'indimenticato, indimenticabile, grande Totò, Principe di Terronia.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Ma che cattivoni...

10
Cheguevara ha scritto: la maggior parte degli sfegatati leghisti è composta da immigrati, o figli di immigrati, o nipoti di immigrati provenienti da Terronia (basta osservare le caratteristiche somatiche del loro capo per rendersene conto)
E non solo. Basta vedere da dove viene la moglie del senatùr Bossi…

Pino Aprile è un mito. Devo leggere "Terroni" e poi mi piace pure il suo libro "Giù al Sud. Perché i terroni salveranno l'Italia".

Alberto Tosciri ha scritto: Li chiamarono briganti... Molti facevano parte del disperso esercito Borbonico, alcuni ne indossavano ancora i resti delle divise... Molto comodo chiamarli briganti...
Ottimo video! :)
Bella la storia di Ninco Nanco! Si dovrebbe studiare a scuola, ma niente… È sempre la solita vecchia storia: chi ha più soldi comanda.

Io, sempre parlando di Eugenio Bennato, metterei anche questo video.

Il Sommo Misantropo

Re: Ma che cattivoni...

11
Mah, non vi capisco.
Perché mai un ponte dovrebbe cancellare la cultura millenaria di un popolo?
Il sud come il nord ha i suoi problemi e i suoi pregi, non sto qui a elencarli, ma perché dare la colpa ai "cattivoni" del nord che hanno rubato e rubano tuttora? Poi che i leghisti siano figli di immigrati è proprio una balla bella e buona, a meno che non parliate di immigrati dell'est Europa.
Sia chiaro, non lo dico in tono polemico né voglio offendere nessuno (adoro Sicilia e Sardegna).
Semplicemente non vi capisco quando partite con queste arringhe e vi date man forte l'un l'altro, mah!

Re: Ma che cattivoni...

12
Brutus ha scritto: sia chiaro, non lo dico in tono polemico né voglio offendere nessuno (adoro Sicilia e Sardegna).
Semplicemente non vi capisco quando partite con queste arringhe e vi date man forte l'un l'altro, mah!
Non ci sono i "cattivoni" del Nord, ovviamente. Io non lo penso affatto. Il problema non è quello.
Il problema è che la cultura siciliana sta subendo un attacco feroce e io la voglio difendere. Quel ponte è il simbolo di questo attacco insensato. Il primo elemento culturale è la lingua, su questo non c'è dubbio, e mi pare che tra i "non addetti ai lavori" non si rispetti la lingua, anzi si confondono tre concetti, che per gli studiosi di linguistica (tra cui io) vanno tenuti separati. Sono "siciliano", "dialetti del siciliano" e "italiano regionale siciliano": tre entità distinte e separate. Metterle assieme significa non rispettare la cultura millenaria a cui giustamente facevi riferimento. Non si può dire che si ama la cultura siciliana, però poi parlare male della lingua. È un ossimoro, per non dire altro.
Io sono per il bilinguismo orizzontale, per la segnaletica bilingue, per la ratifica da parte dell'Italia del trattato europeo del 5.11.1992. Quest'ultimo nell'Unione non è stato ratificato solo da Italia e Francia.
 
Ti faccio un esempio. Nel mio paesello c'è un cartello bilingue del tutto involontario (frutto di un enorme equivoco). L'altro giorno sulla pagina FB del mio paesello è intervenuta una signora piemontese, la quale ne ha chiesto a gran voce la rimozione "perché la Sicilia è in Italia, dunque si deve parlare solo l'italiano". Ho risposto che sì, siamo in Italia, ma siamo anche in Sicilia, dunque un cartello bilingue italiano e siciliano è perfetto.
È solo un esempio di attacco.
Il ponte sullo Stretto è il simbolo di questo attacco, in breve, e dunque non lo voglio. La Sicilia è e deve rimanere un'isola.
Il Sommo Misantropo

Re: Ma che cattivoni...

13
Brutus ha scritto: Semplicemente non vi capisco quando partite con queste arringhe e vi date man forte l'un l'altro, mah!
Forse non ci capisci perché non c'è granché da capire. Sono un terrone che non per sua scelta, ma perché obbligato dalle circostanze, vive la parte finale del suo percorso al Nord, nell'evoluta (e ricca) Emilia. Parlo un italiano a livello superiore della maggior parte dei locali, e mi girano gli zebedei quando li sento apostrofare con l'appellativo di "meridionali", usato in senso dispregiativo, altri italiani che magari sono qui, al pari di tanti immigrati stranieri, per fare lavori che essi (locali) non vogliono o non sanno fare. Non ci sarebbe bisogno di arringhe né di darci man forte l'un l'altro, se non esistesse un partito, capace perfino di lottare contro il governo di cui fa parte, che ha iniziato il proprio percorso politico auspicando la secessione del Nord ed è arrivato a proporsi come difensore del sovranismo del Paese da cui voleva staccarsi. Non sono i terroni a disprezzare un Nord in cui sono andati a cercare lavoro, viceversa sono, siamo, forse stanchi di essere considerati al di sotto di chi superiore non è, e non è mai stato.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Ma che cattivoni...

14
Brutus ha scritto: Poi che i leghisti siano figli di immigrati è proprio una balla bella e buona
Caro @Brutus , siamo tutti figli di migranti chi alla vicina chi alla lontana. Per cui fare discriminazioni in base all'appartenenza geografica è assai pressappochista, oltreché molto ingiusto.
Brutus ha scritto: a meno che non parliate di immigrati dell'est Europa.
Gli "immigrati dell'est Europa" non sono più o meno immigrati degli altri. Sono persone. Il concetto di identità trascende il concetto di territorio, anche se è molto influente. Non capisco questa tua specificazione.
Brutus ha scritto: (adoro Sicilia e Sardegna)
Ma anche i leghisti adorano la Sicilia e la Sardegna quando si tratta di chiedere i voti. Non si può dire lo stesso che amino i siciliani o i sardi. Idem i razzisti: hanno tanto amato l'Africa da stanziarvisi, ma questo non ha stravolto le loro coscienze, tanto che fino a pochi anni fa in Sud Africa vigeva l'apartheid.
Brutus ha scritto: Semplicemente non vi capisco quando partite con queste arringhe e vi date man forte l'un l'altro, mah!
Quanto hai detto qui è molto grave. Non c'è bisogno di essere il soggetto discriminato per battersi contro la discriminazione. Anche se la discriminazione non ti tocca, ciò non toglie che sia odiosa per tutti. Se i discriminati sono donne, anche l'uomo deve battersi! Se i discriminati sono LGBTQ+ anche se tu non lo sei, ciò non significa che tu non possa batterti per loro. Se i discriminati sono i disabili, i minori, minoranze linguistiche, è lo stesso.
Se il Nord avesse combattuto fin dall'unità d'Italia per l'uguaglianza sostanziale del Mezzogiorno, stai sicuro che il PIL nazionale sarebbe più alto. E oggi ne avremmo goduto tutti. Tu compreso.
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: Ma che cattivoni...

17
Ecco, mi aspettavo proprio un attacco indignato da parte vostra e tutto sommato non fate altro che rimarcare la vostra sindrome da assediati, ripeto, senza voler offendere nessuno, giusto per discutere, come si fa in piazza tra persone con idee diverse.
dyskolos ha scritto: Non ci sono i "cattivoni" del Nord, ovviamente. Io non lo penso affatto. Il problema non è quello.
Il problema è che la cultura siciliana sta subendo un attacco feroce e io la voglio difendere. Quel ponte è il simbolo di questo attacco insensato. Il primo elemento culturale è la lingua, su questo non c'è dubbio, e mi pare che tra i "non addetti ai lavori" non si rispetti la lingua, anzi si confondono tre concetti, che per gli studiosi di linguistica (tra cui io) vanno tenuti separati. Sono "siciliano", "dialetti del siciliano" e "italiano regionale siciliano": tre entità distinte e separate. Metterle assieme significa non rispettare la cultura millenaria a cui giustamente facevi riferimento. Non si può dire che si ama la cultura siciliana, però poi parlare male della lingua. È un ossimoro, per non dire altro.
Io sono per il bilinguismo orizzontale, per la segnaletica bilingue, per la ratifica da parte dell'Italia del trattato europeo del 5.11.1992. Quest'ultimo nell'Unione non è stato ratificato solo da Italia e Francia.
 
Ti faccio un esempio. Nel mio paesello c'è un cartello bilingue del tutto involontario (frutto di un enorme equivoco). L'altro giorno sulla pagina FB del mio paesello è intervenuta una signora piemontese, la quale ne ha chiesto a gran voce la rimozione "perché la Sicilia è in Italia, dunque si deve parlare solo l'italiano". Ho risposto che sì, siamo in Italia, ma siamo anche in Sicilia, dunque un cartello bilingue italiano e siciliano è perfetto.
È solo un esempio di attacco.
Il ponte sullo Stretto è il simbolo di questo attacco, in breve, e dunque non lo voglio. La Sicilia è e deve rimanere un'isola.
Vivo in una regione fortemente bilingue, se non trilingue ma non mi sento sotto attacco come dici tu. Il ponte io lo vedo come una grande opportunità di sviluppo, pensa solo a quante code per i traghetti elimineresti e alla fine esso stesso sarebbe un simbolo, un monumento che i turisti vorrebbero vedere.
Cheguevara ha scritto: Forse non ci capisci perché non c'è granché da capire. Sono un terrone che non per sua scelta, ma perché obbligato dalle circostanze, vive la parte finale del suo percorso al Nord, nell'evoluta (e ricca) Emilia. Parlo un italiano a livello superiore della maggior parte dei locali, e mi girano gli zebedei quando li sento apostrofare con l'appellativo di "meridionali", usato in senso dispregiativo, altri italiani che magari sono qui, al pari di tanti immigrati stranieri, per fare lavori che essi (locali) non vogliono o non sanno fare. Non ci sarebbe bisogno di arringhe né di darci man forte l'un l'altro, se non esistesse un partito, capace perfino di lottare contro il governo di cui fa parte, che ha iniziato il proprio percorso politico auspicando la secessione del Nord ed è arrivato a proporsi come difensore del sovranismo del Paese da cui voleva staccarsi. Non sono i terroni a disprezzare un Nord in cui sono andati a cercare lavoro, viceversa sono, siamo, forse stanchi di essere considerati al di sotto di chi superiore non è, e non è mai stato.
Ah, qui arriviamo al razzismo al contrario. I meridionali sono forse meglio istruiti? Non credo proprio. Ti ritieni superiore perché ti esprimi meglio dei locali? Allora pure io mi esprimo meglio della maggior parte dei "terroni" ma non faccio di tutta l'erba un fascio come te. L'ignoranza è ovunque e smettiamola col dire che al nord non vogliono o non sanno fare "certi" lavori. Citi gli immigrati, che forse dal Nord a suo tempo nessuno è partito per le Americhe o il resto d'Europa per lavorare?
Guarda che al nord non sono mica tutti di quel partito, stai generalizzando, come fanno i miei conterranei quando dicono che i meridionali non hanno voglia di lavorare. Lo vedi che ragioni come loro?
Elegiac ha scritto: Caro @Brutus , siamo tutti figli di migranti chi alla vicina chi alla lontana. Per cui fare discriminazioni in base all'appartenenza geografica è assai pressappochista, oltreché molto ingiusto. Gli "immigrati dell'est Europa" non sono più o meno immigrati degli altri. Sono persone. Il concetto di identità trascende il concetto di territorio, anche se è molto influente. Non capisco questa tua specificazione. Ma anche i leghisti adorano la Sicilia e la Sardegna quando si tratta di chiedere i voti. Non si può dire lo stesso che amino i siciliani o i sardi. Idem i razzisti: hanno tanto amato l'Africa da stanziarvisi, ma questo non ha stravolto le loro coscienze, tanto che fino a pochi anni fa in Sud Africa vigeva l'apartheid. Quanto hai detto qui è molto grave. Non c'è bisogno di essere il soggetto discriminato per battersi contro la discriminazione. Anche se la discriminazione non ti tocca, ciò non toglie che sia odiosa per tutti. Se i discriminati sono donne, anche l'uomo deve battersi! Se i discriminati sono LGBTQ+ anche se tu non lo sei, ciò non significa che tu non possa batterti per loro. Se i discriminati sono i disabili, i minori, minoranze linguistiche, è lo stesso.
Se il Nord avesse combattuto fin dall'unità d'Italia per l'uguaglianza sostanziale del Mezzogiorno, stai sicuro che il PIL nazionale sarebbe più alto. E oggi ne avremmo goduto tutti. Tu compreso.
Se mi dai del razzista ti sbagli di grosso. La mia specificazione era dovuta a conoscenze dirette. I meridionali difficilmente votano lega (minuscolo, mi pare giusto), al massimo il Cavaliere. Al contrario la maggior parte degli immigrati dell'est sono fortemente di destra, come biasimarli?
Cosa centra poi la discriminazione? Non farmi la morale per favore, non mi pare il caso.
E non diamo la colpa al Nord per i problemi del Sud, perché anche qui aleggia odore di vittimismo diffuso (brutta parola, ma non ne trovo una più adatta, me ne scuso).
Cheguevara ha scritto: @Elegiac Eddai! Corro a darti man forte, per la gioia di @Brutus .
Le prese in giro lasciamole ai bambini dell'asilo, per favore. Io chiedevo solo spiegazioni, ma naturalmente, è più facile darmi del leghista razzista senza nemmeno conoscermi. Mi scuso ancora se i vostri discorsi tutti da una parte mi hanno spinto a rispondere, ma mi sembrava corretto, perché io di certo non mi sento di essere considerato un settentrionale razzista, ignorante e tanto meno leghista, come dalle vostre giaculatorie appaiono tutti quelli sopra il Tevere.

Re: Ma che cattivoni...

18
@Brutus , continui con questa stigmatizzazione, tra un presunto noi e un presunto voi. Come fai qua:
Brutus ha scritto: mi aspettavo proprio un attacco indignato da parte vostra
e qua:
Brutus ha scritto: tutto sommato non fate altro che rimarcare la vostra sindrome da assediati
e poi qua:
Brutus ha scritto: I meridionali sono forse meglio istruiti? Non credo proprio
e ancora qua:
Brutus ha scritto: E non diamo la colpa al Nord per i problemi del Sud, perché anche qui aleggia odore di vittimismo diffuso
e infine qua:
Brutus ha scritto: come dalle vostre giaculatorie appaiono tutti quelli sopra il Tevere
Questa netta divisione che fai tra due poli Nord-Sud la trovo abbastanza offensiva. Di certo chi non è razzista non va alla ricerca di fattori discriminati, tutto il contrario. Il non-razzista guarda a ciò che ci tiene uniti, agli elementi unificanti e non disgreganti.
Hai mai sentito parlare della filosofia Ubuntu? Se non è così, te la riassumo facile facile: un'ingiustizia nei confronti dell'altro è un'ingiustizia nei miei confronti; la tristezza dell'altro è la mia tristezza; la felicità dell'altro è la mia felicità. Se adottassimo tutti un tale stile di vita, non staremmo qui a parlare di questo.
Ti riporto qui anche il motto dell'Unione europea, che a me piace davvero tanto: Uniti nella diversità. Secoli di guerre assurde e brutali sono finite grazie al sogno europeo. C'è ancora molto da fare? Decisamente sì. Ma è stato proprio il progressivo abbandono della divisione per il concetto di Unione che ci ha portato al benessere di cui ancora oggi godiamo. D'altronde, come si dice, l'Unione fa la Forza.
Si finisce col non pensare nel momento in cui si smette di dubitare di tutto ciò in cui si trova il minimo sospetto di incertezza.

Re: Ma che cattivoni...

19
Ho iniziato io il discorso ma non intendevo e non intendo innescare micce. Speravo che l'evidenza dei fatti bastasse. Quei trailer di film che ho messo, anche se sono film, dicono la verità. Infatti circolano poco, specie quello dei "briganti".
Un tempo mi sarei lanciato a capofitto a innescare polemiche, ma il tempo serve anche a ponderare. Non mi lancio più a capofitto, mi riferisco a fatti storici che non dovrebbero suscitare equivoci.
Gli equivoci nascono quando si conosce la storia solo fin dove si vuole o come la si è appresa a scuola.
In tutti i discorsi bisogna essere pacati. A volte dove vediamo torto e ingiustizia può anche esserci la ragione e la giustizia di un altro. Se poi la si pensa diversamente nessuno deve convincere l'altro che ha ragione a tutti i costi: ma ognuno deve senz'altro rimanere nelle sue opinioni.
Forse non siamo più abituati, parlo in generale, a uno scambio di opinioni diverse.
Proprio in questi giorni un noto giornalista che era assente da tempo dalla televisione è tornato come ospite di un programma del martedì e ha osato parlare in totale dissenso a ciò che la televisione predica da un ventennio a senso unico. Apriti cielo: panico in studio perché una voce si ergeva contro.  Non è stato divertente, ma molti hanno provato come un senso di liberazione.
Brutus ha scritto: Brutus E non diamo la colpa al Nord per i problemi del Sud, perché anche qui aleggia odore di vittimismo diffuso (brutta parola, ma non ne trovo una più adatta, me ne scuso).
Non ce l'ho con nessuna regione, con nessuno stato; nel mio piccolo mi sono messo a leggere la storia.
Al Sud, non è risaputo, prima dell'unità d'Italia non languivano aspettando la "liberazione". Questo non è mai stato vero. Il Piemonte, la dinastia Sabauda era la dinastia più indebitata d'Europa, e doveva rimpinguare le sue finanze. La storia è uguale ieri come oggi. Il Regno di Napoli era ricco. Aveva banche, oro, solo a Napoli c'erano quaranta teatri, innumerevoli fabbriche e industrie nel circondario. Esistevano i poveri, certo, come dappertutto. Per non parlare della Sicilia le cui miniere di zolfo erano le prime e più importanti del mondo. E davano fastidio agli inglesi e ai loro commerci di questa materia.
Non ti faccio tutto il panegirico ma se rivediamo i nostri eroi nazionali, Mazzini e Garibaldi, al di là delle immagini patinate dei sussidiari di storia, si capirebbe molto di più.
Mazzini era un grande massone che intratteneva rapporti con uno dei più grandi gran maestri massoni del mondo di allora, un americano, Albert Pike. Esiste un nutrito carteggio epistolare fra i due dove teorizzavano, nella seconda metà dell'Ottocento, la necessità che in Europa scoppiassero tre guerre mondiali affinché si realizzasse un unico governo mondiale. Garibaldi era anche lui un massone, seppure di grado inferiore. E non è tutto rose e fiori ciò che fece in America Latina. Le sue imprese erano pubblicizzate da un giornale che aveva fondato lui stesso... e mi fermo perché non è una bella storia. Ma è scritta e strascritta, anche se non viene insegnata. È come negare l'evoluzionismo, si viene ghettizzati e ridicolizzati dai baroni autorizzati della storia.
Compito principale era distruggere gli stati nazionali e cattolici, cosa che riuscì in pieno successivamente con la prima Guerra Mondiale e la distruzione dell'Impero Austro Ungarico, l'ultimo impero cristiano in Europa... Con il trattato di Versailles si proseguì nella distruzione sistematica  dell'Europa causando i prodromi  per una seconda Guerra Mondiale. Attendiamo una terza, se ne vedono le avvisaglie in maniera drammatica, ma a noi basta andare al mare d'estate e che la squadra  del cuore vinca...
Quando, per vari modi e con vari aiuti finanziari di potenze straniere, fra le quali l'Inghilterra, si "liberò" il Sud annettendolo all'Italia, gli sbandati dell'esercito Borbonico si organizzarono in bande per contrastare i Piemontesi. Furono definiti "briganti". Per una decina e più di anni ci furono combattimenti sanguinosi.
Mai sentito parlare di Fenestrelle, una fortezza piemontese dove furono mandati a morire di fame e di freddo i  soldati borbonici, ufficiali e sottufficiali catturati?
Il Sud fu smantellato e metodicamente saccheggiato e impoverito. Ricchezze incalcolabili presero la via del Nord, comprese intere industrie che furono smantellate e ricostruite al Nord... Al Sud furono tartassati di tasse e da un servizio militare obbligatorio per i giovani che durava cinque anni, che levava i contadini alle famiglie, riducendole alla fame.
Al Sud non sapevano neanche che esistesse l'America. Se ne andarono a milioni verso l'America negli ultimi decenni dell'Ottocento e primi del Novecento perché stavano morendo di fame.
Questa è solo storia reale per sommi capi, credo sia impossibile da negare.
Vittimismo dici? Quando si muore di fame provocata dal saccheggio legalizzato, dall'impossibilità di avere un lavoro come reagire?  O si prendono le armi contro forze impari  e si muore o si abbandona tutto. Lo sfacelo, il "vittimismo" è iniziato così, decennio dopo decennio e ancora non se ne è usciti. È diventato endemico, ci si è abituati a essere privati dell'essenziale che invece abbonda e tracima in altre parti che hanno beneficiato di quanto avevano al Sud. Ci sono intere generazioni di persone che non navigavano nell'oro, al Nord, che  hanno beneficiato dei proventi delle ricchezze del Sud e, sempre nelle generazioni, con quella buona partenza, sono diventati dei capitani d'industria. Poi è sorta la "questione meridionale", il problema del "Mezzogiorno" e ci credo che è sorto. Si era fatta terra bruciata di tutto.
E il Meridione è diventata la palla al piede, la macchina che cammina sempre con qualche marcia in meno, sempre indietro, disoccupazione, corruzione, delinquenza... e ci credo. Sono passati solo 160 anni da quando li hanno depredati, sono passate poche generazioni, sono tanti, devono continuare a vivere o finire di morire di fame?
Vittimismo dunque. Fanno le vittime? Alcuni sicuramente si. Ma mica tutti.
Si salveranno solo coloro che resisteranno e disobbediranno a oltranza, il resto perirà.
(Apocalisse di S. Giovanni)

Re: Ma che cattivoni...

20
@Alberto Tosciri approvo (quasi) tutto del tuo intervento, che permettimi di giudicare sprecato. La gente spesso parla di cose che non conosce e che non ha mai sentito il bisogno di approfondire e altrettanto spesso, messa di fronte a realtà scomode, preferisce glissare, in buona fede, o attuare la tecnica dello spostamento del polo dell'attenzione - collaudata tecnica da venditori -, in mala fede. Se denunciamo sfruttamenti secolari siamo vittimisti, se ci difendiamo da qualifiche becere accampando differenze culturali, semmai, a nostro vantaggio, diventiamo razzisti all'incontrario. Garibaldi ammise tardivamente di aver commesso un grave errore nel consegnare il Sud ai Savoia, ma era un massone di basso rango, al contrario dei suoi mandanti. Gli stessi Savoia che, un'ottantina di anni più tardi, dopo essersi alleati al nemico del giorno prima, abbandonavano vigliaccamente forze armate e civili alla rappresaglia nazifascista, fuggendosene a gambe levate. Gli stessi Savoia i cui ultimi rampolli, un debosciato e un criminale assassino e trafficante (di armi, mi pare) sono stati sdoganati dal governo di uno che tra breve passerà , anzi sta già passando, per uno statista illuminato. E' inutile darsi da fare, la memoria degli umani in genere, e degli italiani in particolare, è corta.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Ma che cattivoni...

21
@Alberto Tosciri rispondo a te per primo, ti ho sempre apprezzato per il tuoi punti di vista, neanche a me fa piacere aver innescato questa discussione che mi auguro riesca a mantenersi nei binari della correttezza e della pacifica diversità di opinioni e vedute.
Mi trovi perfettamente d'accordo sulla tua ricostruzione storica, la condivido pienamente. Io non capisco però come dopo 160 anni possa ancora pesare così tanto nell'economia di una parte d'Italia. Ti faccio un esempio: Germania Est. Assorbita dall'Ovest quando è caduto il muro non aveva niente di niente da offrire, mi pare che in trent'anni le cose siano migliorate e questo vale anche per il resto dell'ex blocco sovietico. Non dico che sono come il ricco occidente, lo so benissimo, ma i progressi sono evidenti. 30 non 160 anni.
Alberto Tosciri ha scritto: Vittimismo dunque. Fanno le vittime? Alcuni sicuramente si. Ma mica tutti.
Vale anche per il razzismo.
Alberto Tosciri ha scritto: . Ci sono intere generazioni di persone che non navigavano nell'oro, al Nord, che  hanno beneficiato dei proventi delle ricchezze del Sud e, sempre nelle gen
Spiegami allora l'emigrazione dei settentrionali verso Americhe, Francia, Belgio, Germania... sono gli stessi anni, se ci fossimo così arricchiti alle spalle del Sud perché tanti sono emigrati?
Elegiac ha scritto: continui con questa stigmatizzazione, tra un presunto noi e un presunto voi
Scusa ma chi è che ha cominciato a parlare di Nord e Sud? Non certo io. Non è corretto da parte tua estrapolare espressioni dal contesto generale per continuare a darmi del razzista.
Elegiac ha scritto:
Ma anche i leghisti adorano la Sicilia e la Sardegna quando si tratta di chiedere i voti. Non si può dire lo stesso che amino i siciliani o i sardi. Idem i razzisti: hanno tanto amato l'Africa da stanziarvisi, ma questo non ha stravolto le loro coscienze, tanto che fino a pochi anni fa in Sud Africa vigeva l'apartheid.
Anche qui estrapoli una frase per darmi implicitamente del leghista, quando il fatto stesso che io stia qui a parlare tra noi italiani tutti (contento? non ho usato il voi) dimostra che adoro pure gli abitanti.

Penso sia il caso di chiuderla qui, un abbraccio a tutti dal profondo nord.

Re: Ma che cattivoni...

22
Cheguevara ha scritto: @Alberto Tosciri approvo (quasi) tutto del tuo intervento, che permettimi di giudicare sprecato. La gente spesso parla di cose che non conosce e che non ha mai sentito il bisogno di approfondire e altrettanto spesso, messa di fronte a realtà scomode, preferisce glissare, in buona fede, o attuare la tecnica dello spostamento del polo dell'attenzione - collaudata tecnica da venditori -, in mala fede. Se denunciamo sfruttamenti secolari siamo vittimisti, se ci difendiamo da qualifiche becere accampando differenze culturali, semmai, a nostro vantaggio, diventiamo razzisti all'incontrario. Garibaldi ammise tardivamente di aver commesso un grave errore nel consegnare il Sud ai Savoia, ma era un massone di basso rango, al contrario dei suoi mandanti. Gli stessi Savoia che, un'ottantina di anni più tardi, dopo essersi alleati al nemico del giorno prima, abbandonavano vigliaccamente forze armate e civili alla rappresaglia nazifascista, fuggendosene a gambe levate. Gli stessi Savoia i cui ultimi rampolli, un debosciato e un criminale assassino e trafficante (di armi, mi pare) sono stati sdoganati dal governo di uno che tra breve passerà , anzi sta già passando, per uno statista illuminato. E' inutile darsi da fare, la memoria degli umani in genere, e degli italiani in particolare, è corta.
Allora, pienamente d'accordo sui Savoia, ma per il resto non ho intenzione di continuare questa discussione che sta scadendo nelle offese personali.

Re: Ma che cattivoni...

23
Scusa, non riesco a taggarti :(

@Brutus ha scritto:
"giusto per discutere, come si fa in piazza tra persone con idee diverse."

Apprezzo il tuo atteggiamento non arrogante :) Di solito lo è.
Non penso che tu sia razzista o altro :)
Discutere fa sempre bene. Poi tu sei un ottimo giallista :)



@Brutus ha scritto:
"sindrome da assediati"

Da parte mia non c'è nessuna sindrome.
Vediamo…
L'accademia siciliana ha fatto una cosa totalmente irrituale. Essa è costituita da linguisti che si limitano a studiare la lingua siciliana e quindi la cultura dell'Isola. Tutto il resto neanche lo considerano neppure di striscio. Ma tre giorni fa, per la prima volta da quando esiste, ha fatto un'eccezione. Ha rilevato un aumento consistente, negli ultimi tempi (da quando si parla di ponte), degli attacchi alla lingua siciliana. Così ha emesso una sorta di comunicato in cui invita le persone a segnalare articoli di giornali e post sui social che contengono notizie sbagliate o infondate sulla lingua. Ribadisco: per la prima volta nella sua storia. Se la sonnacchiosa accademia ha deciso di venir fuori, ci sarà un motivo grave, no? Molto probabilmente questa cosa non è arrivata in FVG; ma io, che sono sicilianissimo e nell'Isola ci vivo, dunque parlo per esperienza diretta e non per sentito dire, avverto l'intensità della forza di tali attacchi. Non è che, siccome non te ne accorgi, non esistono e quindi noi Siciliani abbiamo la "sindrome da assediati", eh. Io a quell'assedio non voglio arrivarci, quindi cerco almeno di prevenirlo. Faccio male? :)



@Brutus ha scritto:
"Vivo in una regione fortemente bilingue, se non trilingue ma non mi sento sotto attacco come dici tu"

Conosco la legge 482/99. Il FVG potrebbe anche essere considerato quadrilingue. :)
Io infatti propongo di importare il modello friulano o sardo in Sicilia. Il bilinguismo friulano e sardo è però ancora verticale. Troppo verticale, per i miei gusti. Io lo vorrei totalmente orizzontale, come in Galles, Catalogna, ecc… Sono per la segnaletica stradale bilingue (si fa anche in alcune aree d'Italia e all'estero, e senza problemi, lo so :) , si faceva anche a Palermo secoli fa) e per l'insegnamento a scuola del siciliano, ma in una forma particolare. Io propongo di eliminare l'anacronistica ora di religione e mettere al suo posto l'ora di siciliano facoltativa. Una sola ora la settimana, facoltativa, e peraltro non "rubata" all'italiano. Si è fatto tra il 2000 e il 2003, e l'iniziativa ha avuto un successone enorme, sia presso gli studenti, sia presso i docenti, sia presso i genitori. Poi è morto tutto a causa del sotto-finanziamento.
Voglio anche la ratifica da parte dell'Italia del trattato europeo del 5.11.1992. Ne beneficerebbe anche il FVG. Nell'Unione Europea solo Italia e Francia non l'hanno fatto.



@Brutus ha scritto:
"Il ponte io lo vedo come una grande opportunità di sviluppo"


Questa è la tesi classica che mettono in campo i sostenitori del ponte, ma io non riesco a capirla. Se vuoi, me la spieghi? Se fosse vero che un ponte porta sviluppo, allora perché non ci mettiamo a fare ponti dappertutto? Forse che la Sardegna non dobbiamo svilupparla? E Capri? Ischia? L'Elba? Le Tremiti? La Maddalena? Allora facciamo ponti ovunque, no? È così comodo, non devi nemmeno pensare. Così sviluppiamo tutto, no?

Pensa per un attimo a questa situazione.
Vogliono costruire un ponte sopra casa tua, ma ti dicono che il tuo parere non conta. Appena chiedi spiegazioni, ti dicono solo e sempre: "Eh, serve a sviluppare casa tua, quindi ti mettiamo un ponte sul terrazzino. Abbiamo deciso!". Non ti arrabbieresti? Oppure gli diresti: "Prego! Fate pure! Sono anni che pensavo di sviluppare casa mia"?


La mia idea di sviluppo è diversa. Io toglierei le accise sui carburanti che sovvenzionano ancora le guerre di Mussolini nel corno d'Africa. Toglierei quelle relative alla crisi di Suez del 1956 (crisi a cui l'Italia non ha partecipato, se non marginalmente) e le destinerei alla baraccopoli di Messina costruita dopo il terremoto sullo Stretto del 28 dicembre 1908. Se non lo sapessi, Messina è una città siciliana. (Dopo aver letto un utente del vecchio WD che non sapeva che fosse né dove fosse il Salento, mi sono convinto che è sempre meglio specificare ;) ).

Farei la banda larga! Da me non arriva e vado a 2 Mbps. Vado a spinta, direi. 2Mbps nel 2021; non è scandaloso? Epperò pago la stessa tariffa di quelli che hanno la banda larga. A ora di soldi, le compagnie telefoniche fanno orecchie da mercante. In FVG avete la banda larga? Bene, sappi che io pago quanto te, ma vado a 2.

E soprattutto (soprattutto! soprattutto!) sconfiggerei la mafia, la mafia, per Venere e Saturno!, vero freno allo sviluppo dell'Isola. Questa cosa mi fa inalberare (voglio essere gentile ;) ). Che c'entra il ponte con la lotta, seria e senza quartiere, alla mafia? Cioè, noi abbiamo un problema enorme, smisurato, abominevole, turpissimo, acerrimo, deplorevolissimo, ecc… eppure pensiamo al ponte e a giochicchiare con i Lego? Suvvia! Altro che tutto quello che dicevi! Il contrasto alla mafia viene prima di tutto!

Inoltre prenderei una parte dei soldi che si butterebbero dal ponte e li destinerei all'abbassamento dei biglietti aerei. Nel 2002-2005, Palermo-Londra costava 20 euro. Immagina quanti turisti verrebbero (che già vengono numerosi, e senza ponte), quanto sviluppo, e il ponte non c'entra niente. Ancora, utilizzerei i soldini destinati al ponte per ammodernare i traghetti, farli più veloci, abbattere il costo del servizio, rendere i nuovi traghetti adatti al trasporto dei treni ad alta velocità. Tanto sul ponte si pagherebbe comunque un pedaggio.

Ah, a proposito di alta velocità, sai quante ore o giorni ci vogliono per andare in treno (a gasolio e su binario unico, tranne che in alcune zone) da Trapani a Siracusa (Sarausa, in lingua originale)? Se si potesse fare in due ore, prima di buttare soldi dal ponte, sai quanti turisti ne beneficerebbero? Bello! Visiti la bellissima Trapani, poi passi ad ammirare la valle dei templi a Giurgenti, e poi vai subito a vedere gli stupendi siti UNESCO di Siracusa e della val di Noto. Già che ci sei, passi anche da Palermo, che ospita sette (dico sette) patrimoni dell'Umanità. E vai a Chiazza (Piazza Armerina [EN/Castruggiuvanni]) a visitare la villa del Casale, altro sito UNESCO patrimonio dell'umanità. E il ponte non c'entra nulla. Oltre a 15 monumenti siti UNESCO, abbiamo anche due patrimoni immateriali dell'Umanità. E anche in questo caso, il ponte non c'entra niente.

Il mio sviluppo comincia così.
Con i treni ad alta velocità, via la mafia, banda larga, turismo, aeroporti, porti (ci sono anche quelli). E il ponte non serve.



@Brutus ha scritto:
"alla fine esso stesso sarebbe un simbolo, un monumento che i turisti vorrebbero vedere."


I monumenti da vedere ci sono già. Ne ho elencato alcuni prima: aggiungo il monte San Giuliano a Nissa e il castello di Lombardia a Castruggiuvanni. La Sicilia che si libera della mafia avrebbe un valore iconico mondiale ben maggiore del ponte. Anche quando andiamo ai Caraibi ci dicono "Siciliani tutti mafiosi". Ok, ma il ponte lo dobbiamo fare, costi quel che costi! Va beeeene, ok, sarà fatto ;)


In un post precedente ti chiedevi "Perché mai un ponte dovrebbe cancellare la cultura millenaria di un popolo?"

Rispondo adesso, visto che ormai siamo in argomento.
Lo farebbe cancellandone la lingua. Essa è il primo elemento della cultura individuale e di un popolo. Se cancelli la lingua, lo uccidi. Qualche giorno fa in TV un politico ha detto "Dobbiamo fare questo ponte perché dobbiamo italianizzare la Sicilia". Ottimo! Gli risponderei: "Guardi che la Sicilia è già italianissimissima, anche troppo". Il "troppo" è legato alla lingua. Più esattamente alle attrazioni della lingua italiana, forte, sulla lingua siciliana, più debole. Oggi anche il siciliano sta subendo questa pressione, tanto che adesso in siciliano si comincia a dire "pipistrellu", "sedanu", "prezzemolu", "corridoiu", "coccodrillu", "cammellu", ecc, pur essendoci parole siciliane per tutti quei concetti. L'altro giorno ho sentito un poeta palermitano recitare una poesia siciliana e finirla con "l'alberu", e tutti gli battevano le mani. Alberu?! In siciliano?! Ma quando mai! Quella parola non rispetta nemmeno il tipico vocalismo siciliano. Ahahahahahah, ma è mai possibile che in siciliano non si possa dire "albero", parola comunissima? Dico io! È mai possibile? Eppure succede per attrazione dell'italiano; il quale ormai si sta mangiando il siciliano, togliendoci la nostra lingua, cioè la nostra cultura. Ho fatto solo un miliardesimo degli esempi che avrei potuto fare. La cultura siciliana è cultura italiana. Difenderla significa difendere la cultura italiana. Eppure nessuno lo fa, anzi ci sputano sopra. Ma se il friulano fosse sotto attacco, io scenderei in piazza a protestare con il cartello "Viva il Friuli, Viva il Friulano!" perché la cultura friulana è cultura italiana e io la difendo. La cultura sarda è cultura italiana. La cultura veneta è cultura italiana. La cultura romagnola… ecc…

Molti di questi attacchi alla Sicilia hanno come base il ponte.

È come se in friulano si dicesse: "Megliu risparmià per quand che sdeve morire".

Se i Friulani cominciassero a parlare così, per attrazione (spesso inconsapevole) dell'italiano, non penseresti che qualcosa non va? E se dicessero: "Noi lo facciamo perché domani faranno un ponte sul tuo terrazzino. Il Friuli fa schifo e chi se ne frega" tu non avresti nessuna reazione? Io mi inc… ehm… non lo posso dire, ma l'hai capito. ;)
Se vuoi approfondiamo in un altro post il discorso sui rapporti impari tra le lingue e su come si sviluppano. Il 4% delle lingue mondiali sta distruggendo il 96% delle lingue esistenti sul pianeta. A me questa cosa non piace.

Io ho due lingue madri: il siciliano e l'italiano. Il mio cervello va in pappa quando una delle due vuole rosicchiarsi l'altra.

In tutto il mondo gli isolani sono più attaccati alla propria terra di quanto non lo siano i continentali. Tu appartieni alla seconda categoria, quindi non hai (e non è colpa tua, ovviamente ;) ) questo sentimento. Chiedilo ai Giapponesi. :)

Ti prego di non confondere (almeno tu, persona intelligente e preparata) "siciliano (standard)", "italiano regionale siciliano" e "dialetti del siciliano".
Il primo è una lingua romanza (sono 79 in tutto, e lì c'è anche il friulano), il secondo è appunto italiano, il terzo… be', lo dice la parola. Sono tre oggetti linguistici completamente diversi. La gente parla dialetti del siciliano, non il siciliano standard. Attenzione! Non dialetti dell'italiano, ma dialetti del siciliano. Se vuoi approfondiamo anche questo discorso.

Il mio è un discorso sentimentale e culturale. Non di sola economia vive l'uomo. Io non ci sto ai soldi sul sentimento. Guarda che fanno i Siciliani senza ponte, nel video di sotto. Vogliamo uccidere tutto questo? La Sicilia è un'isola e tale vuole rimanere. Per chi sceglie di venire dallo Stretto, deve essere difficile l'accesso. Si deve mettere una cesura tra la Penisola e l'Isola. Deve essere chiaro che si va da un'altra parte. La traversata sul traghetto serve a metabolizzare il passaggio. Io voglio continuare a piangere quando parto da Messina e leggo "Vos et ipsam civitatem benedicimus", e il mio cuore vuole continuare a sorridere e battere forte quando parto dalla Calabria verso la mia amata Isola. I soldi non devono uccidere la poesia! Voglio fermarmi a guardare l'Etna che erutta lacrime di fuoco. Il Vulcano meraviglioso lo vedevano i naviganti nel Mediterraneo più di 3000 anni fa e rimanevano affascinati, ma anche un po' spaventati. Vedevano una terra uscire dal mare ed ergersi fiera verso il cielo, dietro a delfini che saltavano e si rincorrevano per le acque, dietro a stupende Fata Morgana. Vogliamo noi moderni annientare tutto con un freddo, freddissimo, gelido ponte? Mi vengono i brividi solo a pensarci.

Il Sommo Misantropo

Re: Ma che cattivoni...

24
Brutus ha scritto: rispondo a te per primo, ti ho sempre apprezzato per il tuoi punti di vista, neanche a me fa piacere aver innescato questa discussione che mi auguro riesca a mantenersi nei binari della correttezza e della pacifica diversità di opinioni e vedute.
Mi trovi perfettamente d'accordo sulla tua ricostruzione storica, la condivido pienamente. Io non capisco però come dopo 160 anni possa ancora pesare così tanto nell'economia di una parte d'Italia. Ti faccio un esempio: Germania Est. Assorbita dall'Ovest quando è caduto il muro non aveva niente di niente da offrire, mi pare che in trent'anni le cose siano migliorate e questo vale anche per il resto dell'ex blocco sovietico. Non dico che sono come il ricco occidente, lo so benissimo, ma i progressi sono evidenti. 30 non 160 anni.
Come si diceva più su devi pensare che l'unificazione d'Italia è stata un po' forzata.
Non abbiamo davvero una sensazione di "Italia unita" come invece è avvenuto in modo graduale negli altri stati (vedi proprio la Germania caspita!). Le due Germanie non furono certo divise per volontà dei tedeschi. La volontà invece di riprendersi come nazione è stata totale, oltre al fatto che la Germania ha ricchezze naturali superiori alle nostre e le sfrutta, di nuovo, per tutto il bene del paese. Inoltre il discorso Germania e di come si è ripresa è veramente, veramente lungo ma alla base c'è l'unità di un paese.
 
Noi non siamo uniti, questa mancanza di unità ha portato a corruzione ed a guardare il proprio orticello, sempre. Parliamo delle collisioni stato/mafia/camorra/ndrangheta, parliamo di quanto i politici (del sud ma anche del nord) guadagnino da alleanze con queste realtà criminali. Parliamo di quanto lascino agire sul territorio queste realtà perchè gli fa comodo, perchè portano i soldi anche al nord sulle spalle del sud. Perchè poi l'onta ce l'ha solo il sud purtroppo.
Quello che voglio dire è che non sono solo i fatti di 160 anni ad influire sull'economia attuale così divisa dell'Italia ma il continum di quei fatti si. L'atteggiamento si.
Infatti già il mancato riconoscimento che le realtà criminali sul territorio sono un problema NAZIONALE e non esclusivamente del sud è a dimostrazione di questa mancata sensazione di unità.

Cioè tu forse fai eccezione ma è sempre difficile comunicare fra persone che vengono dal nord e persone che vengono dal sud, c'è proprio la negazione che quaggiù siamo in difficoltà economiche, e non perchè è il cittadino in se ad essere sfaticato e criminale. C'è proprio la negazione che vi sia un'assenza da parte dello stato nelle realtà meridionali e la tendenza a colpevolizzarre il cittadino.
Mio padre è Napoletano, mia madre ha vissuto i primi 20 anni della sua vita a Roma, mio nonno veneto e mia nonna francese.
Io ho vissuto fino ai 19 anni in Campania, poi 6 in Toscana e qualche mese a Bologna. Ora vivo (spero per sempre) da 5 anni nel Salento (Puglia).
Credimi, ho ricevuto ogni sorta di discrimanzione quando sono stata fuori regione, la mia personale cultura non veniva nemmeno presa in considerazione perchè ero solo un generico "Napoletana".
Io non ho l'accento campano e quando andai in erasmus in Germania tutti credevano fossi di Roma o dintorni. Una quarantina di ragazzi italiani: una quindicina di un generico sud ed il resto di un generico nord. Tutto molto bello, tutti molto amici tranne quelli del sud che non venivano invitati a feste, eventi, venivano presi in giro ed evitati. In Erasmus. Il bello fu il cambio di atteggiamento nei miei confronti quando "scoprirono" che anche io ero del sud. Non hai idea di quante volte ho consolato delle amiche in lacrime.

Di queste esperienze ne ho sentite e viste tantissime, ed ogni volta dobbiamo essere in grado di dimostrare che "non siamo la classica persona del sud". Questo è sbagliatissimo.
Ammettiamo che c'è un problema di unità, ammettiamo che ci guardiamo in modo diverso. Io credo sarà difficile uscire da crisi, corruzione e povertà finchè non ci sarà un'unità vera e propria ma solo ognuno che lotta per il proprio piccolo pezzo di orticello.

Re: Ma che cattivoni...

25
@lunasonne le cose stanno proprio come dici e temo che, per la serie di motivi da te citati, lo rimarranno ancora a lungo: per cambiarle ci vorrebbe ben altra politica che quella delle emergenze e della campagna elettorale permanente, che pensa solo ai consensi sui sondaggi e del futuro (del Paese, dei giovani, delle tante famiglie che un tempo campavano discretamente e che ormai non arrivano a fine mese) se ne fotte.

@Brutus , se vai a rileggerti, con mente ospitale, i tuoi interventi dall'inizio di questa discussione, forse riuscirai ad individuare chi è entrato nel campo delle offese personali, o almeno in quello attiguo e propedeutico. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]
Rispondi

Torna a “Agorà”