Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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Cheguevara ha scritto: @Ippolita Anch'io, sarebbe mia somma aspirazione, se potessi.
Mario, ho trovato un'azienda italiana specializzata in questo tipo di strutture: https://sullalbero.it/ 
Mi pare venga da lì anche la foto che ho postato, trovata sfogliando le immagini di Google. Mi è piaciuta l'idea, letta nel sito, delle terrazze sugli alberi: una prospettiva nuova da cui guardare il mondo. Il primo di noi due che riesce a farsi una casetta (o terrazza) sull'albero avverte l'altro, ok?
https://www.amazon.it/rosa-spinoZa-gust ... B09HP1S45C

Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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Vi sono luoghi di romanzi letti che cerco di ritrovare nei quadri, nelle foto. 
Uno di questi è il sentiero nella brughiera dove Jane Eyre incontra per la prima volta Mr. Rochester. 
Lo avevo identificato, tempo fa, in un'immagine di un sentiero polacco nella nebbia, ma non l'ho più ritrovata. 
Forse la foto qui sotto un po' s'avvicina alla mia idea di quel luogo, ma non c'è la nebbia.
   


 
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Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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La cupa foresta di abeti rossi si era accigliata sulle sponde della via d’acqua ghiacciata. Il vento recente aveva denudato della bianca coltre di gelo gli alberi scuri che sembravano inclinarsi minacciosamente gli uni verso gli altri con l’affievolirsi della luce. Su tutto il territorio regnava un immenso silenzio. Fredda e solitaria, la terra era desolazione senza vita né movimento. Ma lo spirito non era triste; quella vaga allusione era una risata più terribile di qualsiasi tristezza, malinconica come quella della sfinge, fredda come il gelo e apparentemente risoluta come tutto ciò che è infallibile. Era la saggezza autoritaria e incomunicabile dell’eternità quando deride il futile sforzo della vita. Era il feroce e gelido cuore del Selvaggio Nord. Era il Wild.

(Jack London, Zanna Bianca)
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Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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@Ippolita Di Jack London ho letto molto, sempre negli anni della mia adolescenza: dai romanzi più famosi, come Martin Eden, Zanna Bianca, Il Richiamo della Foresta, a quelli meno noti, come Un Figlio del Sole, Michael Cane da Circo, Jerry delle Isole, The Iron Heel. Se non lo hai già fatto,ti consiglierei Il Vagabondo delle Stelle, il cui protagonista fugge in spirito dalla prigione in cui è rinchiuso auto-ipnotizzandosi per rivivere le sue vite precedenti. Un uomo speciale, che scriveva di cose sperimentate in prima persona in una vita che ne racchiude diverse, vissute intensamente malgrado le malattie che lo hanno stroncato a soli quarant'anni. 
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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“Il profumo è l’invisibile, indimenticabile, ultimo accessorio della moda, quello che preannuncia il tuo arrivo e prolunga la tua partenza”

Nella nostra epoca Chanel n.5 è diventato il profumo e la storia della sua creazione si intreccia indissolubilmente a quella di Coco e dell’Europa che lo vide nascere (può nascere un profumo..?)

https://www.vogue.it/news/article/chanel-viaggio-luoghi-profumo-cento-anni-foto

il numero 5 del profumo, il 5 maggio… se son pochi eccone altri: 55.55

https://www.vogue.it/moda/article/chanel-n-5-collana-5555-alta-gioielleria-foto

Mademoiselle Gabrielle Bonheur si spegneva nella sua suite dell’hotel Ritz 50 anni fa. 

5 teste di leone sorvegliano il suo eterno riposo

https://www.svizzeramo.it/wp-content/up ... -tomba.jpg

«il nero conteneva tutto. Nero e bianco sono d’una bellezza assoluta. È l’accordo perfetto»
https://www.lamacchinadiluce.com/

Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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Da Guerra e pace, il cielo del principe Bolkonskij.

«Che cos’è? Sto cadendo? Le mie gambe si piegano…» pensò; e cadde supino. Spalancò gli occhi per cercar di vedere come si fosse conclusa la lotta dei francesi con gli artiglieri, e sapere se l’artigliere dai capelli rossi era stato ucciso o no, e se i cannoni erano stati catturati o messi in salvo. Ma non vide nulla. Sopra di lui non c’era già più nulla se non il cielo: un cielo alto, non limpido e tuttavia di un’altezza incommensurabile, con grigie nuvole che vi fluttuavano silenziose. 
«Che silenzio, che calma, che solennità! Com’è tutto diverso da quando correvo» pensò il principe Andrej; «com’è diverso da quando noi correvamo, gridavamo e ci battevamo; com’è diverso dalla scena del francese e dell’artigliere che si strappavano lo scovolo con le facce stravolte e furibonde. Come sono diverse queste nuvole che corrono nel cielo alto e sconfinato. Come mai prima non lo vedevo questo cielo sublime? E come sono felice d’averlo finalmente conosciuto. Sì! tutto è vano, tutto è inganno al di fuori di questo cielo infinito. Nulla, nulla esiste all’infuori di esso. Ma neppure esso esiste, non esiste nulla tranne il silenzio, tranne la quiete. E che Dio sia lodato!…»

@@@@@@
«Temo la morte di Tolstoj. Se lui morisse, nella mia vita resterebbe un grande vuoto. Primo, non amo nessuno quanto lui: non sono credente, ma fra tutte le fedi è proprio la sua che ritengo più vicina e adatta a me. Secondo, finché nella letteratura c’è Tolstoj, è facile e piacevole essere un letterato; perfino essere cosciente di non aver fatto e di non fare nulla non è così spaventoso, perché c’è Tolstoj che fa per tutti. La sua attività giustifica tutte le aspettative e le speranze che si ripongono nella letteratura. Terzo, Tolstoj sta saldo, la sua autorità è enorme, e finché lui è vivo il cattivo gusto in letteratura, ogni cosa volgare, sfrontata e lacrimosa, ogni ruvida e astiosa suscettibilità resterà lontana, nell’ombra profonda. Solo la sua autorità morale è in grado di mantenere a una certa altezza i cosiddetti umori letterari e le correnti. Senza di lui sarebbero solo un gregge senza pastore o un guazzabuglio in cui sarebbe difficile orientarsi».

Anton Čechov
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Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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http://www.drviclasgaravatti.it/1647-2/

Molti hanno scritto storie di animali ma uno come Buzzati (per me) non ha eguali.

Se qualcuno volesse scriver d'animali dovrebbe leggere qualche suo racconto:

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_bestia ... no_Buzzati

... o sentirli leggere:




ai cani e chi li ama:


;)
https://www.lamacchinadiluce.com/

Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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Sono un uomo malato... Sono un uomo cattivo. Un uomo sgradevole. Credo di avere mal di fegato. Del resto, non capisco un accidente del mio male e probabilmente non so di cosa soffro. Non mi curo e non mi sono mai curato, anche se rispetto la medicina e i dottori. Oltretutto sono anche estremamente superstizioso; be', almeno abbastanza da rispettare la medicina. (Sono abbastanza colto per non essere superstizioso, ma lo sono.) Nossignori, non voglio curarmi per cattiveria. Ecco, probabilmente voi questo non lo capirete. Be', io invece lo capisco. Io, s'intende, non saprei spiegarvi a chi esattamente faccia dispetto in questo caso con la mia cattiveria; so perfettamente che neppure ai medici potrò farla non curandomi da loro; so meglio di chiunque altro che con tutto ciò nuocerò unicamente a me stesso e a nessun altro. E tuttavia, se non mi curo, è per cattiveria. Il fegato mi fa male, e allora avanti, che faccia ancor più male!
È già da molto tempo che vivo così: una ventina d'anni. Ora ne ho quaranta. Prima lavoravo, ma adesso non lavoro. Ero un impiegato cattivo. Ero villano e ne ricavavo piacere. Infatti non prendevo bustarelle, dunque dovevo pur gratificarmi in qualche modo. (Pessima battuta; ma non la cancellerò. L'ho scritta pensando che sarebbe risultata molto arguta; ma ora che mi son reso conto che volevo soltanto pavoneggiarmi in modo disgustoso, apposta non la cancellerò!) Quando alla scrivania a cui lavoravo si avvicinavano dei postulanti per chiedere informazioni, io digrignavo i denti contro di loro e provavo un indicibile godimento, quando mi riusciva di dare un dispiacere a qualcuno. Mi riusciva quasi sempre.
Dall'incipit delle Memorie dal sottosuolo di Fëdor Dostoevskij.
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Re: Diceva Jack London: "Non puoi aspettare che arrivi l'ispirazione. Devi andarne in cerca con un bastone".

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Ciao Ippolita,

di Turner avevo visto il film (favoloso, al pari dell’interpretazione di Timothy)

Turner (Mr. Turner) è un film del 2014 diretto da Mike Leigh con protagonista Timothy Spall.


La dedica mi ha un po' commosso… ricambio con un aforisma:

La prima creatura di Dio fu la luce.

e un brano musicale:

there is a crack in everything that's how the light gets in

https://youtu.be/c8-BT6y_wYg


Due volte grazie, (una per la luce).
https://www.lamacchinadiluce.com/
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