Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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Ciao @Ravenclaw,
mi associo al consiglio di @Ton, aggiungendo che nessuno di noi, nessun essere umano, per quanto intelligente sia, può pretendere di avere il controllo di tutto ciò che accade e accadrà nel corso della propria esistenza. In un campo come quello dell'editoria contemporanea, poi, il solo pensiero di riuscire a programmare in via attendibile la propria attesa attività di scrittore è assurdo: troppe sono le variabili, non ultima quella dipendente dalla propria capacità di scrivere rendendo l'idea, a un vasto pubblico, di dove il proprio pensiero si propone di arrivare. La comunicazione è un'arte difficile, una capacità che alcuni hanno innata, altri acquisiscono con lo studio e l'emulazione, altri non raggiungeranno mai. Lo stesso discorso vale, a maggior ragione, per il talento che, se non è innato, non può essere appreso. Quale estraneo sul forum e, soprattutto, quale persona dal lungo e vario vissuto, mi sento di consigliarti, allo stato attuale, la massima concentrazione sui tuoi studi considerando quello della scrittura un hobby da praticare solo quando ne hai voglia e tralasciando sogni di gloria che troppo spesso, per chiunque, sono la premessa di cocenti delusioni.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
[/De gustibus non est sputazzellam (Antonio de Curtis, in arte Totò)]

Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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Tu chiedi tanto a te stessa (lavori in corso per la seconda laurea!) e capisco che la scrittura sia la passione che, ripagata, dovrebbe dare
un propellente formidabile alla tua vita. Ma non puoi andare oltre i tuoi limiti di resistenza fisici e psichici.
A latere, ognuno di noi si ritrova con determinati mezzi a disposizione. E deve farseli bastare.
Qui al CdM c'è anche, a tua disposizione, questo servizio:

viewtopic.php?f=36&t=386&hilit=beta

Ti può interessare?

Mi raccomando: Sursum corda! @Ravenclaw (y)
Di sabbia e catrame è la vita:
o scorre o si lega alle dita.


Poeta con te - Tre spunti di versi

Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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Cara@Ravenclaw, io un po' ti capisco, credo di esserci passato. Se ti va di parlarne scrivimi quando vuoi.
Per esperienza personale, potrei dirti che hai bisogno di fare una scelta seria: o lo studio o la scrittura. Questo per due motivi: la scrittura richiede una dedizione assoluta; come ha detto già qualcuno è impossibile dedicarsi ad entrambe le cose con ottimi risultati.
Magari potresti in questo momento concentrarti sullo studio, accantonare solo temporaneamente la scrittura per poi riprenderla più avanti.
Poi ti consiglio anche di porti degli obiettivi più facili da raggiungere. Pubblicare con un editore non è facile per nessuno, specialmente se si è agli inizi.
Potresti vederla come una tappa successiva, alla quale anteporre qualcos'altro: potresti ad esempio cimentarti con piccoli concorsi letterari, inviare alcuni tuoi scritti a delle riviste letterarie, scrivere articoli, aprire un blog... ogni esperienza aiuta, nell'ottica di migliorare le proprie abilità letterarie.
Ricorda infine che molti scrittori di fama mondiale sono stati rifiutati da un sacco di case editrici prima di riuscire a raggiungere la notorietà.
Non preoccuparti così tanto, e cerca di prendere quello che viene, nel bene e nel male :)
https://andydreams.it
Pagina facebook ufficiale: https://www.facebook.com/Alessandro-Mar ... 4917158086
Instagram: andydreams_books

Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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Ravenclaw ha scritto: lun mar 08, 2021 1:22 pm non ho mai fallito in vita mia
Se non ho capito male, questo è il punto principale della questione. Così hai finito con il crearti un mondo tuo, in cui tutto è rose e fiori, hai un tumore (forse volevi dire "un cancro"), fai la ricercatrice all'estero, hai due lauree, non sbagli mai, sei tipo Wonder Woman, ecc… Purtroppo quelli che molti avvertono come fallimenti spesso sono semplici errori, indispensabili per la crescita, ma li facciamo tutti altrimenti resteremmo bambini :)
Partecipare in carne e ossa alla pugna (con errori, ripensamenti, salite, discese, e tutto quello che vuoi) ti prego di credere che è molto più divertente del mero guardarla dall'esterno o del sentirsela raccontare da altri. Avrai sicuramente letto miliardi di volte del famigerato show, don't tell. Ecco, il concetto è quello.
Una curiosità. Come mai vorresti fare la ricercatrice "all'estero"? In Italia non te gusta? Fuggire è facile (anche con una sola laurea), ma è davvero ciò che vuoi? Invece dovresti, come dicevo prima, immergerti nella pugna. Abbiamo bisogno di gente intelligente come te! :) Perché intelligente lo sei. Lo stupido di solito
vive e basta, senza porsi domande o sentire lo stress della vita.

Ascolta, se puoi, questa canzone:




Is it too late to show you the shape of my heart?, dice.

Correggimi se sbaglio e se ti va :)
Il Sommo Misantropo

Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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Ciao @dyskolos e @Ravenclaw,
il richiamo al "non ho mai fallito" mi stimola a tornare sull'argomento. Perché faccio (ho fatto) parte della categoria di persone che sono convinte di non aver mai fallito perché capaci di minimizzare - colloquiando con se stesse - i fallimenti cui tutti, prima o poi, vanno incontro. Siccome ho realizzato il mio obiettivo, il raggiungimento del successo, per esempio, nel lavoro, non mi soffermo ad analizzare se ciò mi sia costato, per esempio, il fallimento nell'attività di marito o padre. Di un certo tipo di fallimenti, purtroppo, si rischia di prendere atto quando è troppo tardi per metterli a frutto, cambiando il nostro modo di essere. Si vive sicuramente meglio prendendo, di volta in volta, coscienza dei propri errori: sono gli errori, non i successi, che ci fanno crescere.
Mario Izzi
2025 - Sopravvissuti
(in)giustizia & dintorni
Dea
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Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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Cheguevara ha scritto: mar mar 09, 2021 1:57 pm sono gli errori, non i successi, che ci fanno crescere.
Esatto! D'accordo al 100%.
Il problema sorge quando non si distingue tra errori e fallimenti, specie quando errori ed episodi veniali vengono descritti come fallimenti. L'unica cosa su cui possiamo basarci è quello che dicono le persone, ma spesso dicono cose non conformi a quello che veramente succede o è successo. Per esempio, il caso di persone che negano di parlare con la gorgia toscana, e mentre lo dicono, la fanno e poi magari alla fine ti dicono "oḥei, vado a ḥasa, non posso parlare ḥon te" ;) :D
In questi casi serve il sostegno di un terzo, va bene la famiglia, ma @Ravenclaw riferisce di non avere alcun appoggio familiare. Male! La sua famiglia forse è legata a lei più per ciò che fa che per ciò che è. Questo significa che, per farsi volere bene, la nostra @Ravenclaw è spinta a fare sempre di più e sempre meglio. Non ha altra scelta, ma presto arriva il limite fisico invalicabile. È lì che si è incagliata.
Tra l'altro, nessuno mai ha fallito prima di fallire per la prima volta :)
Io quando ero più giovane riuscivo a fare tutto e posso elencare tutti i successi, e la finirei domattina. Poi ho cominciato a sbagliare dopo i 24 anni. Anzi, prima, quando tutti mi scambiavano per una specie di Einstein e mi cercavano, commettevo errori apposta, tipo facevo malissimo una traduzione dal greco antico: mi ero reso conto che la gente mi voleva per quello che riuscivo a fare e non per quello che ero. Tant'è vero che, dopo gli errori, la gente non mi cercava più. Tuttora alcuni mi utilizzano come termine negativo di paragone: «Una volta eri un genio, ora non sai più nemmeno bollire un uovo». Io ogni volta me la godo, ma non vorrei che anche Ravenclaw sia finita nella stessa spirale senza però la mia capacità di goderne.
Il Sommo Misantropo

Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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@Ravenclaw Ciao, magari arrivo tardi e hai già superato. In tal caso meglio così. :) I momenti di burn out capitano a tutti. A volte le cose negative e stressanti si sommano fino al punto di pensare di non farcela più. E la sensazione è proprio quella, ma questi momenti per fortuna passano, e bisogna cercare di non prendere decisioni drastiche, perché non si ha la lucidità necessaria.
Il mio primo libro ha impiegato ben due anni prima di trovare un editore. Nel frattempo non mi sono scoraggiata, perché il mondo dell'editoria non è prevedibile, quindi il rifiuto di un libro può significare tutto o niente (ne ho avuto la certezza quando ho fatto il tracciamento delle mail e mi sono accorta che tre quarti degli editori nemmeno le apriva). Ho insistito non tanto per fiducia in ciò che scrivevo, ma perché scrivere mi piace e mi fa bene, e ci tenevo abbastanza da continuare a provare, anche contro ogni pronostico.
Anche la mia famiglia ironizzava sul fatto che scrivevo. Mia madre diceva cose come "se hai un momento libero pulisci i vetri, fai qualcosa di utile, anziché perdere tempo a scrivere". Quando però è uscito il mio primo libro è andata a vantarsene con tutti... Non sempre si ha un sostegno da fuori, spesso bisogna cercarlo in se stessi, ma è ovvio che se tutto il resto va male (come ora, con pandemie, crisi economiche, ecc. in atto) diventa difficile.
Anch'io sono molto perfezionista, vorrei riuscire a fare tutto in modo perfetto, e prendo ogni intoppo come un fallimento personale. Non è un tratto per forza negativo, anzi, ma spesso ci rende le cose più difficili. L'unica cosa che si può fare è imparare a essere più indulgenti con se stessi, a dirsi "non sono perfetta, ma faccio tutto quanto è in mio potere, e deve essere abbastanza per chiunque".
Per quanto riguarda la scrittura, ci sono molte possibilità gratuite per sapere se il tuo libro vale: i beta-readers, le agenzie letterarie (un paio fanno schede gratuite), gli editori (anche lì ne ho trovati due o tre che danno giudizi), i concorsi. Prima di pensare all'autopubblicazione ti consiglierei di rifletterci, o magari scrivere qualcos'altro e riprovare (spesso, se va bene, il secondo o il terzo libro fanno da apripista anche per i precedenti).
Mi auguro che queste esperienze possano rendermi più forte e aiutarmi a comprendere quando godere di un successo, per adesso continuo a mettercela tutta!
Brava. Tu continua a fare del tuo meglio, comunque vada non avrai rimpianti, e superato il brutto momento ti sentirai più forte e più sicura (y)
Ci capita di non avere davvero la consapevolezza di quanto potere abbiamo, di quanto possiamo essere forti (A. Navalny)
Qualunque sia il tuo nome (HarperCollins)
La salvatrice di libri orfani (Alcheringa)
Il lato sbagliato del cielo (Arkadia)
Il tredicesimo segno (Words)

Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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Ton ha scritto: Un forum non è un posto adatto a ricevere supporto psicologico.

Se sei in una situazione limite e ti senti troppo stressato, una chiacchierata con un esperto può farti solo bene. Cercane uno vicino a te o chiama l'ASL per un indirizzo.

Non sei solo e non sei l'unico. Chiedi aiuto a chi può aiutarti, non ad estranei su un forum.
ma per carità di dio non gli date consigli stupidi senza neanche sapere di cosa soffre. io l'ho visto al volo; è in piena ansia e stressato perché studia tutto il giorno. lui stesso, e ci ha preso, ha detto di essere in burnout, ed è così.
io ho appena rifiutato un lavoro notturo, perché so che se smettessi di dormire per lavorare finirei peggio di lui.
gli stai consigliando d'infilarsi nel girone dell'ausl da cui non si esce più se non con diffide e minacce, in cui si subisce violenza privata e si sviluppano malattie iatrogene

Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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ragazza attraente ha scritto: ma per carità di dio non gli date consigli stupidi senza neanche sapere di cosa soffre. io l'ho visto al volo; è in piena ansia e stressato perché studia tutto il giorno. lui stesso, e ci ha preso, ha detto di essere in burnout, ed è così.
io ho appena rifiutato un lavoro notturo, perché so che se smettessi di dormire per lavorare finirei peggio di lui.
gli stai consigliando d'infilarsi nel girone dell'ausl da cui non si esce più se non con diffide e minacce, in cui si subisce violenza privata e si sviluppano malattie iatrogene
Vabbeh evito di rispondere dai :D mi sembra inutile. Diciamo che mi sono limitato al buon senso: indirizzarlo a professionisti che sono gli unici preposti a dare un consulto in situazioni simili. Il resto non è di mia conoscenza.

Re: Sono a rischio burn-out, vi prego entrare...

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Qualche anno fa, sono entrata in crisi profonda. Non trovavo più me stessa in quello che facevo, a un certo punto mi ero persino convinta di aver sbagliato gli studi e all'epoca sognavo ancora di fare la ricercatrice, come te. Volevo fare il dottorato a Londra e avevo un progetto di ricerca che mi entusiasmava sin dall'università, ma le cose non andarono come volevo e iniziai a dirmi che non valevo, che ho fatto una scemenza facendo un master costoso e indirizzandomi su un campo in cui non mi identificavo più. Cominciai a stare male, a piangere per un nonnulla, e come se non bastasse anche il mio fisico ne risentì. Andavo e uscivo dall'ospedale da un anno quando una sera vidi la pubblicità de La Giara, era il 2015 e mancavano pochi mesi alla scadenza, fissata per il 31 dicembre. Ho sempre amato scrivere, e dopo il master avevo scritto un romanzo nella mia lingua madre, pubblicato nel 2009 e che ha contribuito molto sulla crisi scattata dopo perché iniziai a lavorare in un ambito che secondo tutti non aveva nulla a che vedere con i miei studi. Per farla breve, sono logorroica ahimè, decisi di partecipare alla Giara e in quei due mesi, scrivendo ogni giorno, trovai dentro di me la forza che non credevo più di avere. Scrivere fu terapeutico, al di là del risultato finale che non mi aspettavo, ma arrivare in semi-finale mi fece capire che non era vero che non valevo e mi diede la spinta necessaria per reagire. La mente però, un giorno in cui ero strafelice, mi fece uno scherzo di quelli che non dimentichi mai. Non sapevo nemmeno cosa fosse un attacco di panico, ho pensato avessi un attacco di cuore ed ero sola in strada. Mi arresi mio malgrado all'evidenza, avevo bisogno di uno specialista se volevo uscirne. E andai dallo psicologo per qualche mese che mi aiutò molto e mi anche spronò di scrivere. Se stai male, altri, e te lo dico per esperienza, non possono aiutarti più di tanto nonostante tutta la loro buona volontà. Parlare con qualcuno di cui ti fidi porta solo a un sollievo temporaneo. Gli amici, o conoscenti, non hanno strumenti giusti. Non c'è nulla di vergognoso nel rivolgersi a uno specialista. Provengo da una cultura che ti stigmatizza e giudica male e mi ci è voluto tanto per decidermi a quel passo per paura di cosa avrebbe detto la gente. Ma poi capito che la vita era mia e potevo o sprecarla, chiudendomi a casa per timore di soffrire di altri attacchi di panico, o fare qualcosa per stare meglio. E ho scelto la seconda. Si può uscire di tutto. Ti auguro di trovare presto la tua strada. In bocca al lupo per tutto. 
 
Piccoli Grandi Sognatori

 Without faith, without hope, there can be no peace of mind. [cit.]
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