Marcello ha scritto: E soprattutto è molto facile che non sia stato editato, come succede sempre più spesso con i testi in lingua straniera; per risparmiare sui costi negli ultimi anni molte case editrici, anche di prima grandezza, dimenticano che un traduttore non è necessariamente un editor.Il romanzo che ho letto io è di Conrad, e credo che l'editore (di prima grandezza, almeno sulla carta) abbia preso pari pari una vecchia traduzione libera da diritti (oltre alla punteggiatura fantasiosa ci sono ancora le famigerate "d" eufoniche...)
È vero che un traduttore non è un editor, ma un occhio prima di pubblicare ci va dato. Se fosse stato un romanzo mio avrei strozzato qualcuno. Non c'è una sola pagina senza errori di punteggiatura, di traduzione (un solo esempio: case abbandonate definite conchiglie vuote, anziché gusci vuoti, come è più logico), refusi vari... Si presume che un traduttore conosca grammatica e modi di dire di entrambe le lingue, altrimenti non è il suo mestiere.
Nightafter ha scritto: Miei diletti e dotti amici, non speravo in una così puntuale e dettagliata attenzione alla mia domanda.Una volta tanto che si può millantare qualche conoscenza grammaticale...
Nightafter ha scritto: Con la scrittura (salvo non ricordare praticamente nulla di ciò che ho appreso sull'ortografia oltre mezzo secolo fa) ho lo stesso problema del ritmo con la musica, vado a orecchioNeanch'io ricordo niente di cose imparate, ma se uno legge libri le regole le impara in automatico. Può non rendersi conto di saperle, ma le sa e le mette in pratica quando scrive. Io non penso mai in modo conscio "qui ci va una virgola".
Quando in una frase ci sono troppe virgole, il problema non è mai la punteggiatura, è che in realtà ci sono troppe subordinate e incisi, rendendo quella frase contorta e faticosa per chi legge, anche se corretta.
La libertà nell'uso della virgola vale fino a un certo punto: se riempi i tuoi scritti di pause è come se avessi una Ferrari e frenassi ogni 20 metri. Ogni pausa interrompe la lettura, quindi andrebbero usate solo se davvero servono. Insomma, non è un errore ma non è consigliabile abusarne.
Io sono per il "meglio poche che troppe", a meno che una frase non sia chilometrica e senza virgole rischi di ammazzare qualcuno per mancanza di ossigeno