Alberto Tosciri ha scritto: Non so come sia La Pelle, ma se rispecchia il film, ti assicuro che non ha inventato nulla.
Io purtroppo non ho visto il film. Il libro è difficile non tanto per i contenuti, ma per l'atteggiamento dell'autore. Quando dico che ha inventato o ingigantito episodi (lui stesso l'ha definito un racconto storico, non una cronaca) parlo di cose surreali e fuori dal mondo, come una via abitata solo da nane, o una bambina servita lessa a un pranzo al posto del pesce.
In realtà nel libro si parla poco di argomenti scomodi, e in modo volutamente ambiguo. I soldati alleati, almeno quelli amici suoi, sono spesso descritti come fossero dei bambini. Il tono magari è ironico, ma non si capisce mai su cosa o fino a che punto. Non ci sono critiche, cosa che mi ha dato da pensare, perché è stato scritto in anni in cui gli americani erano ancora qui. Avrebbe scritto in modo diverso vent'anni dopo?
In mezzo a tutto ciò però c'è una visione lucida, dove si coglie bene l'ironia della situazione italiana, o l'inutilità dei tentativi di dare un senso al caos totale di quei giorni. A questo, immagino, servono le scenette surreali, e devo dire che a loro modo funzionano.
Il libro lo consiglio, perché è scritto benissimo, ma con l'avvertenza che non è affatto facile da decifrare. D'altronde lo stesso autore in uno scambio di lettere con l'editore (anche lui litigava con tutti i suoi editori, cosa che me lo rende più simpatico
) lascia capire che il suo scopo non è essere capito ma impressionare, vuole che il suo libro sia un pugno nello stomaco