La ricerca ha trovato 2 risultati

Torna a “Editoria a pagamento e Premi letterari”

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

Mafra ha scritto: È proprio questo l'aspetto più grave della questione: che non sempre conta la qualità del testo ma contano le conoscenze dell'autore o della CE. È avvilente. E ancora più avvilente è il fatto che lo consideriamo normale e nessuno si indigna più.
Vero, è avvilente. Ma non è che non ci si indigna, anzi, è che non c'è modo di cambiare le cose (almeno io non riesco a trovarlo). È un po' il sistema che vige in ogni impresa commerciale, di cercare di favorire gli amici, in modo che prima o poi ricambino.
Sapere come funziona il sistema però è già qualcosa, ed evita di farsi il sangue cattivo perché libri non eccelsi vengono favoriti mentre altri buoni invece faticano a farsi conoscere e vengono scoperti solo per caso. 
Io per principio diffido dei bestseller di cui tutti parlano, perché secondo me hanno un effetto condizionante: "il tal giornale, o il tal critico, o i lettori lo esaltano, quindi dovrebbe piacere anche a me, altrimenti i miei gusti sono sbagliati". Questo, secondo me, è il pensiero inconscio che generano.
Ma siccome io me ne frego di avere gusti diversi, li leggo solo se parlano di un argomento che mi interessa davvero, anche anni dopo l'uscita.
Ad ogni modo, dovendo avere a che fare con la logica dell'editoria e con tutti i compromessi che comporta, mi pare il minimo evitare almeno di pagare.

Re: Editoria a pagamento e Premi letterari

Mafra ha scritto: Eppure capita sempre più spesso che libri di case editrici a pagamento siano candidati in Premi letterari fra i più prestigiosi, come lo Strega
Io sinceramente non ci ho fatto caso, ma per quanto riguarda lo Strega non credo che serva un libro di qualità per candidarlo (be', magari che non abbia almeno errori grossolani di grammatica). Uno dei miei editori ha avuto un libro candidato due giorni dopo l'uscita. Ora, è evidente che quel libro è stato mandato con questo preciso scopo, ad un amico compiacente. Non è stato scoperto e letto per caso. La stessa cosa la può fare un editore EAP, se ha le giuste conoscenze. Il punto è che non arriverà in finale (non ho mai visto editori a pagamento vincere concorsi prestigiosi), ma soprattutto non c'è alcuna certezza che sia un'opera valida.
Mafra ha scritto: Io finora ho rifiutato tre proposte a pagamento, di cui una relativa all’editing (con presentazione al Salone del Libro e tutte le altre spese di promozione a carico della CE)
Io ho avuto una sola proposta da una CE a doppio binario, che prometteva promozione e fiere internazionali, con la richiesta di 1000 euro come "contributo editing". Non mi sono mai pentita di aver rifiutato, visto che pazientando un po' ne ho trovata una piccola gratuita che fa una buona promozione e mi ha portata a Torino. Secondo me se un libro vale qualcosa prima o poi si trova una CE decente, altrimenti forse meglio lasciar stare.

Torna a “Editoria a pagamento e Premi letterari”