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Re: Presentazioni di libri

Fabioloneilboia ha scritto: Che sia un’esperienza da provare non ci sono dubbi, è pure vero che farsi centinaia di chilometri per parlare a quattro gatti non è il massimo. Riguardo i social, se hai molti follower sparsi per l’Italia sicuramente è sufficiente per trovare la soluzione a tutti i problemi.
No, è chiaro che se devi fare centinaia di chilometri è difficile che ne valga la pena, anche se vendessi cinquanta copie. Io intendevo soprattutto presentazioni fatte in zona.
L'unica presentazione "fuori sede" che abbia fatto io è stata in Puglia (partendo dal Trentino) ma era un festival, e c'era una selezione sugli autori accettati, quindi una certa soddisfazione già nell'essere accettati. Aggiungo che era un posto di mare, quindi qualche giorno ci sono andata volentieri, anziché fare le vacanze estive altrove. Ho unito due cose a cui tenevo, insomma.
Non so nemmeno quante copie ho venduto, ma ho potuto parlare del mio romanzo davanti a un (piccolo) pubblico, con due ragazze volontarie molto entusiaste che l'avevano letto e hanno fatto delle domande intelligenti. Ho firmato le copie che avevano, ho fatto delle foto con loro. È impossibile dare un prezzo a un'esperienza.
I social non sono sempre utili. Se vivi a Trento è chiaro che nessuno di Palermo verrà alla tua presentazione. Il lato positivo dei social sta nel mettere in contatto persone di tutta Italia (e di conseguenza i loro contatti), ma anche conoscenti e persone della tua zona che altrimenti non ne saprebbero niente. Poi io sono l'ultima che dovrebbe promuovere i social, visto che li frequento il minimo possibile, ma mi sembrano utili guardando le esperienze altrui.
Fabioloneilboia ha scritto: o credo che ognuno abbia il proprio modo per esprimersi. Io amo parlare, anche in pubblico, ma non amo parlare per vendere.
Nemmeno io amo parlare per vendere e nemmeno parlare in pubblico. Ma mi piace discutere con persone intelligenti e interessate a ciò che ho da dire. Ancora di più mi piace parlare di ciò che mi appassiona, se solo trovo qualcuno interessato. È il motivo per cui mi piacerebbe davvero, pur odiando parlare in pubblico, presentare i libri che ho scritto

Re: Presentazioni di libri

Fabioloneilboia ha scritto: capisco che se ti invitano loro, evidentemente, un pubblico lo avranno. Ma io mi riferivo ai tanti autori che contattano librerie in giro per l’Italia e vanno a presentare il proprio libro, a spese loro per arrivarci, non hanno paura che non venga nessuno? Lasciamo perdere l’aspetto economico, io mi pongo proprio il problema di come invitare le persone per assistere alla presentazione.
Io purtroppo ho pubblicato il primo libro ad aprile 2020, in piena pandemia   :facepalm: Me ne sono fatta una ragione. Ho chiesto alla biblioteca comunale e a tre librerie, e mi è stato detto che per il momento non organizzavano niente. Ci tenevo così tanto che non mi sarebbe importato di quante persone venissero, ma non ho proprio potuto organizzarle. L'anno dopo ho chiesto di nuovo, ma c'erano pochi posti, e tutti prenotati. Ho lasciato il numero, ma nessuno mi ha richiamata. Due anni dopo mi sono stancata, e ho lasciato perdere.
Le persone si invitano soprattutto suoi social (ad esempio creando un evento su facebook) o mettendo un avviso nei tuoi post (parenti e amici più stretti verranno, magari anche qualche conoscente in zona). Se riesci ad appoggiarti a una libreria o una biblioteca/circolo culturale, anche loro faranno un po' di pubblicità. Credo sia una possibilità concreta quella di ritrovarsi in quattro gatti, ma è comunque un'esperienza. Visto che l'alternativa è non provare nemmeno, mi sembra il male minore

Re: Presentazioni di libri

ElleryQ ha scritto: E purtroppo esistono anche editori, sedicenti no EAP, che fanno pagare agli autori 80 euro all'ora per un firmacopie in stand al Salone del Libro. In pratica si pagano lo stand con i soldi degli autori, compiacenti per il solo fatto di trovarsi in una delle più importanti kermesse dell'editoria. E non è tutto, hanno anche "facoltà" di portarsi i libri in precedenza acquistati (facoltativamente) per il firmacopie in stand
Sto ripensando al tuo commento secondo cui bisogna "farci il callo". Ma questa, secondo la mia esperienza e tutte le testimonianze che ho letto, è la situazione media normale per un autore sconosciuto, ed è tutt'altro che accettabile. C'è chi fa pagare la presenza a uno stand, chi non manda i rendiconti, chi non paga gli anticipi stabiliti, chi risparmia su editing e grafica (e mi fermo perché sono OT, anche se potrei continuare all'infinito). Io a Torino ci sono stata, e ho pagato solo il viaggio e l'alloggio, la CE (micro) ha pensato al biglietto e a tutto il resto (e mi è parso normale). Se sedicenti editori e agenzie di servizi vivono sugli scrittori esordienti è perché troppi sono ignari dei loro diritti, o sono disposti a farseli calpestare pur di avere un'ora di "notorietà", magari perché possono spendere di più. È un sistema tarato alla radice, che chi ne ha il potere dovrebbe cercare di raddrizzare.
TaoMao ha scritto: E’ chiaro che c’è sempre il rischio di un buco nell’acqua e dunque è opportuno rivolgersi a librerie o biblioteche o circoli culturali (o altro) che possano dare qualche sostegno organizzativo. Insomma non cambiano la vita di un libro ma lo fanno uscire per un ora dall’anonimato delle centinaia di uscite mensili.
Giusto, e interessante il link. Però in pandemia molte librerie, e anche la biblioteca comunale, hanno sospeso questo tipo di eventi. Io ho provato lo scorso anno e quello prima (mi sa che ho beccato proprio il periodo più sfortunato :facepalm: ) e non sono riuscita a organizzarne nessuna.

Ma, per rispondere a @Va.Le , i luoghi migliori sono biblioteche con sale per eventi, librerie (ancora meglio, perché si può far arrivare il libro direttamente, altrimenti devi chiedere le copie in conto vendita all'editore) circoli culturali, ecc. Per i locali privati come i bar (ci sono quelli che organizzano eventi letterari) non so come funzioni. A me pare una buona idea offrire un rinfresco (senza spendere un capitale) sia per attirare più gente che per rendere l'evento redditizio anche per il locale scelto.
Va.Le ha scritto: La seconda domanda potrà suonare ancora più stupida ma... se io sono un'emergente e non ho conoscenze particolari, come faccio a scegliere un relatore? 
Penso sia la cosa più difficile. Devi per forza trovare un amico, parente o conoscente che ha letto il tuo libro ed è disposto ad aiutarti, e che possibilmente abbia le caratteristiche che ti sono state già indicate (o sappia almeno parlare in un italiano corretto). Come dicevo, non è facile...

Re: Presentazioni di libri

ElleryQ ha scritto: Sono diversi tra loro, per cui a chi mi invita a presentarli li propongo entrambi e spesso accettano di fare due presentazioni in giorni diversi, altrimenti lascio scegliere agli organizzatori.  :)
Beato te che ti invitano :lol: Io devo organizzare tutto da zero (e so di essere negata). Però può essere un'idea quella di chiedere ai vari locali che ospitano questo tipo di eventi quale secondo loro è più interessante, tenendo conto del pubblico che li frequenta di solito (così non mi sentirei neanche in colpa a dover scegliere io). Grazie!

Re: Presentazioni di libri

Marcello ha scritto: Deve essere una persona preparata, che conosce molto bene tutti e tre i romanzi; in grado di stabilire collegamenti, di rintracciare elementi comuni e discontinuità, di far emergere la personalità dell'autrice e le sue sfaccettature... Il tutto con un ritmo veloce e coinvolgente, perché non puoi pensare di triplicare il tempo di una normale presentazione.
Ok, allora meglio che prenoto un volo per Lourdes :P 
Il relatore è un punto dolente, perché non conosco nessuno qui adatto (diciamolo, il Trentino sarà anche il paradiso dei pensionati, ma quanto a promozione della cultura...). Se riuscissi a organizzare in libreria o biblioteca di solito sono loro ad aiutare l'autore (in biblioteca ho lavorato, quindi qualcuno conoscerei) ma mi pare che per ora non ne facciano.
Mi sa che mi tocca ridimensionare i miei orizzonti e scegliere un solo libro (forse qualcuno disposto a leggerlo e farmi da relatore lo trovo).
Grazie per il consiglio <3

Re: Presentazioni di libri

 Marcello ha scritto: No, perché nessuno ha mai pubblicato tre libri nuovi nello stesso anno...  :P
:facepalm: Editori diversi e generi diversi oltretutto...
In realtà conosco autrici di romance che in un anno fanno uscire anche tre-quattro libri, ma sono tutti dello stesso genere e di solito autopubblicati, quindi è più facile promuoverli in massa
Ma secondo te è una brutta idea fare una presentazione dell'autore, anziché del singolo libro? In teoria potrebbe richiamare più gente, con gusti diversi, ma nella pratica potrebbe rivelarsi un enorme caos, soprattutto a organizzare. Sono molto indecisa :(

Presentazioni di libri

Ora che finalmente pare sia possibile organizzare di nuovo presentazioni dal vivo, ne vorrei fare una anch'io (l'anno scorso sono stata troppo lenta). Però adesso mi trovo con ben tre libri usciti nell'ultimo anno, con editori diversi, da promuovere.
Il mio dubbio è: ha senso presentare tre libri insieme (dubito di riuscire a organizzarne tre diverse prima che qualche altra variante malefica ci piombi addosso)? O farei meglio a sceglierne uno solo (che è un po' come scegliere tra i propri figli :lol: )? Qualcuno di voi ha mai tentato qualcosa di simile?

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