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Re: [MI148] Novgorod

ciao, @Brutus 
Brutus ha scritto: «il più è fatto, sei dentro, basta seguire il piano.» mi dico
via il punto
Brutus ha scritto: «Sei troppo delicata per questo lavoro.» mi rimprovera.
«Ho bisogno di lavorare.» rispondo tremante.
anche qui, un refuso ricorrente. Punto e minuscolo non dovrebbero andare assieme
Brutus ha scritto: replica seccata lei lanciandomi in grembo il mio pesante cappotto.
Brutus ha scritto: Faccio cenno di si

Brutus ha scritto: «Se è così facile superare i controlli di un carcere di massima sicurezza, il nostro rapporto farà cadere molte teste là dentro.»
Ci sono alcune cose che non mi tornano, sono inezie colmate dalla sospensione dell'incredulità che spesso adotto, specie nella narrazione di genere, ma è giusto che te le faccia notare. Non credo sia così semplice riuscire ad accedervi, i controlli immagino siano molto stringenti, difficile far entrare qualcosa di potenzialmente letale, soprattutto considerando il tipo di carcerato di un isituto di sicurezza. Persone pericolose, criminali importanti, mafiosi ecc., gente che qualcuno della stessa risma vorrebbe morta, come conferma anche il tuo racconto. Immagino che per ovviare a ciò, nella realtà, la gestione del vitto sia endogena, come si vede nei film o si legge nei libri.
Inoltre il là dentro, vero errore che chiude il racconto, non tiene conto del fatto che con una dozzina di morti difficilmente la protagonista avrebbe potuto ripetere quanto già fatto.
Ciao, a presto.

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