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Re: [MI153] Tamborileros

Ciao @Alberto Tosciri quando ho visto le tracce non vedevo l’ora di leggere il tuo racconto. Sapevo che sarebbe stato magnifico e non mi hai delusa. La descrizione di quel che resta di un campo di battaglia dove non ci sono né vincitori né vinti è, nella sua crudezza, un monito alla inutilità della guerra. I lamenti dei morenti, uomini e cavalli, la polvere l’odore delle carni e del sangue sono descritti in modo impeccabile e viene il groppo alla gola leggendo. Quante giovani vite immolate senza un perché. 
Commovente la scena in cui i due tamburini si incontrano e quella borraccia ricavata da una zucca (ne aveva una mio nonno è me l’hai ricordata) contiene l’acqua più buona che abbiano mai bevuto. Trasparente e pura come i sentimenti di quei bambini che non conoscono il sapore dell’odio ma ne restano vittime. Complimenti.

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