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Re: Pizza alla salsiccia

Ciao @Kikki 
Ho letto con piacere questa favola delicata e piena di sentimenti. Mi ha colpito molto la forma. Utilizzare frasi brevi nelle letture per bambini può essere di grande aiuto nella comprensione del testo. Ho anche apprezzato la scelta di un lessico semplice sempre nell’ottica di facilitare la lettura.
Ci sono tanti messaggi veicolati in questo testo oltre a momenti di pura commozione e poesia. 
Penso che la storia sia adatta anche a essere prolungata magari verso un lieto fine e un ricongiungimento con Tommi.
Di tutto ciò che hai scritto, la parte meno chiara è la motivazione dell’abbandono.
Perché questa scelta sofferta? Per le ferie? Perché il bambino si distraeva? Non ho capito e questa cosa mi ha lasciata un po’ sospesa. È un aspetto sul quale lavorerei ancora un po’.  A meno che tu non volessi sottolineare la cattiveria umana. Ma, anche in questo caso, la renderei più esplicita. La tristezza della mamma, secondo me,  non appare giustificata a sufficienza.
Kikki ha scritto: Tilli sta seduta accanto a lui con la lingua fuori
Questa immagine la trovo rappresentata perfettamente. 
Kikki ha scritto: Ma Tommi le mancherebbe troppo, così aspetta l'estate, quando partono tutti insieme verso il mare per andare a cercare nuovi odori.
Qui c’è qualcosa che non gira benissimo.  Quell’ “andare a cercare nuovi odori” la posizionerei prima.  
Ma Tommi le mancherebbe troppo, così, per andare a cercare nuovi odori, aspetta l’estate quando partono tutti insieme verso il mare.
Kikki ha scritto: mamma parla, parla, ma il suo tono non è quello di sempre. È preoccupata, è triste. Tilli non capisce il significato delle parole che dice mamma, ma il tuo tono è evidente come una scatoletta aperta.
A parte il refuso, il concerto è un po’ rifondante. Potresti alleggerire. 
mamma parla, parla… Tilli non capisce il significato delle parole che dice, ma il suo tono non è quello di sempre. È evidente come una scatoletta aperta che lei è preoccupata e triste.
Kikki ha scritto: ma Tilli non vcapisce cosa stia facendo.
Refuso
Kikki ha scritto: Sogna mamma che piange. Sogna un viaggio in macchina, si sente sballottata di qua e di là e riconosce il familiare borbottio del motore dell'auto di casa. Sogna papà che consola mamma, anche lui ha la voce triste. Cerca di avvicinarsi a loro per dargli una leccata, ma non riesce a raggiungerli. Li vede dietro una tenda di nebbia, come se non fossero reali.
Questa parte mi è piaciuta molto nella descrizione. Però, come ti dicevo all’inizio, qui mi sono fermata e ho riletto. Mi sfugge il motivo della scelta di abbandonare la bestiola. Nessuno sembra felice di farlo. E poi perché lasciarla in un luogo così ostile? 

Delizioso il passaggio dell’incontro con la formica. Qui è ben e evidenziato  il carattere gentile di Tilli. Molto commovente il fatto che lei riferisca che fino a poco tempo prima fosse con la “sua” famiglia. 
Divertente e quasi cartoonesca questa immagine
Kikki ha scritto: La formichina intanto si è liberata del muco che le è rimasto appiccicato addosso dentro al naso del beagle.
L’impatto con “la vita strada” è molto forte. È la crescita… quando ci si trova davanti a problemi a prima vista insormontabili e che si deve imparare a superare da soli. In questo caso ho trovato molto efficaci l’inconteo con i gatti e, soprattutto, quello col topo. 
Kikki ha scritto: «E chiedi aiuto a me?» sembra che il topo si stia divertendo un mondo, tutto il suo corpo è scosso dalle risate. «Per la strada ognuno pensa per sé, cavatela da solo, cane!» sentenzia il topo. Si infila di nuovo sotto ai cartoni e scompare.

Tilli si siede e rimugina sulle parole dell'animale. A quanto pare nessuno ha bisogno di lei e lei deve imparare a non aver bisogno di nessuno. Come fare?
In questo passaggio avviene la presa di coscienza. Non c’è più  una famiglia che ti risolve i problemi. Per sopravvivere occorre fare qualcosa, attivarsi.
Kikki ha scritto: La pizza se ne sta lì, sola e fumante, sopra una panchina. Incredibile. Le zampe di Tilli si stanno già dirigendo al bottino quando l'istinto le dice di frenare e dare un'occhiata in giro.
Il beagle ascolta il suggerimento a metà; senza fermarsi, guarda di qua e di là, ma senza perdere di vista la salsiccia. Con un ultimo balzo si getta sul pasto, azzanna la scatola tra i denti e corre verso gli alberi.
Anche questo passaggio è interessante e ben riuscito. Quando si è disperati è facile lasciarsi alle spalle i buoni principi e gettarsi sulla soluzione più semplice. Tilli, in cuor suo, sa che non sarebbe la cosa giusta da fare, si pone delle domande, ma i propri bisogni le fanno dimenticare la prudenza e la saggezza.  
Kikki ha scritto: Ma ora che il suo stomaco non la fa più da padrone, il senso di colpa che le suggerisce la testa la costringe a lanciare un nuovo sguardo all'uomo con i vestiti sporchi. Tilli manda giù il boccone che ha in bocca che le cade nello stomaco come una pietra in un laghetto.
Molto bella la similitudine della pietra nel laghetto. Tilli Sto arrivando! Di non essersi comportata bene. Forse è stata mal consigliata dal topo. Forse può esserci un compromesso e riuscire a condividere con gli altri la propria fortuna.

Introduci anche il tema dell’ emarginazione. L’immagine del senza tetto uomo e del senza tetto cane si compenetrano. In fondo non sono affatto diversi tra loro.  Entrambi hanno imparato a sopravvivere e a condividere anche se restano in sospeso tanti perché. 

Concludo rinnovandoti i complimenti e sperando che tu prosegua con un altro capitolo questa bella storia che, per la quantità di emozioni e argomenti messi in campo, merita una maggiore distensione.
🌼👏👏

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