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Re: Pesciolini

confusa ha scritto: Al freddo le sembrava di essersi abituata e anche il buio le era quasi diventato familiare prima delle parole che la mamma le ha soffiato nell’orecchio.
Questa frase potrebbe girare meglio, sono inciampata leggendola. In particolare nell’uso del tempo verbale quando scrivi “prima delle parole che la mamma le ha soffiato nell’orecchio.”  (Prima delle parole che la mamma le aveva soffiato nell’orecchio)
confusa ha scritto: “Questo qui che si è seduto vicino a te da ora in poi è tuo padre; ricordatelo bene. Non fare storie e andrà tutto per il meglio. Hai già visto la sua faccia quando siamo salite sulla barca ma è meglio che, appena arriva la luce del giorno, te la ficchi bene in mente. Ti abituerai. Adesso non capisci. Capirai quando sarà il momento. Basta fare come ti diciamo. Vedrai, è facile. E non metterti a piangere adesso, come il tuo solito. Capito? Non piangere!”
Questa frase di dialogo mi ha fatto, emotivamente, stare male. L’atteggiamento della madre è così insensibile e ruvido che d’’acchito pensavo che la ragazzina fosse vittima di un rapimento. Solo più avanti nella frase, quando parli della barca, ho capito la collocazione. Perché un atteggiamento così nei confronti della bambina? La tratta come un’estranea. Quel “te la ficchi bene in mente” mi ha davvero disturbata.
Dal punto di vista della scrittura, a livello di dialogo, lo trovo comunque poco naturale e con troppe informazioni a uso del lettore. 
confusa ha scritto: Come se non bastasse il puzzo di quella donna davanti a lei
Anche questa frase genera qualche domanda. Perché dici quella donna? Detto così sembra che la bambina consideri la madre un’estranea. Invece credo tu volessi riferiti a una persona diversa. Quindi sarebbe meglio dire “come se non bastasse, il puzzo della donna davanti a lei ecc.
Comunque anche questo lungo periodo in cui elenchi i vari disagi non trovo che, a livello di costruzione, funzioni al meglio, manca qualcosa. 
confusa ha scritto: Lei ce l’ha già il suo posto migliore: casa sua, le sue amiche, suo nonno, le  sue cose di bambina di sei anni,
Questa descrizione idilliaca della vita della bambina proprio non mi convince. Se penso alle carrette del mare, non mi viene certo in mente che quelle persone lascino la propria terra perché stanno bene. Mi risulta difficile pensare a una bambina di sei anni che viva l’infanzia serena con tanto di nonno e amiche.
La trovo una nota stonata… 
Inoltre ti segnalo che, alla fine della frase, c’è una virgola al posto del punto fermo.
confusa ha scritto:
La mancanza di un padre non l’ha mai sentita. La sua amica Adeela ne ha uno ma lei non prova invidia. ha un nonno coi fiocchi; le racconta storie super forti e la culla e la fa ridere quando piange perché mamma la sgrida. 
Come ti ho detto sopra l’immagine di questo nonno non mi convince nel contesto. 
Dopo la parola invidia metterei due punti perché dai una soegazione. (E poi, dopo il punto, ci vuole la maiuscola.) 
confusa ha scritto: a un uomo piccolo,
Perché piccolo? 
confusa ha scritto: tutto arancione; le sussurra parole straniere.
non metterei il punto e virgola 
confusa ha scritto: L’uomo le sorride e la avvolge, come un pesciolino, in un lenzuolo dorato.
Questa frase, da sola, vale tutta la lettura del racconto. È davvero una immagine toccante e ben riuscita!

Ciao @confusa

Il tuo racconto ha il pregio di avere un finale molto molto riuscito che fa dimenticare in parte ciò che non fila al meglio nel testo precedente. Un po’ come quando alla fine di un pranzo che non ti ha soddisfatto appieno, ti servono un dolce che risolleva la cena. 
Adoro i racconti brevi in cui si riesce a percepire un mondo di situazioni ed emozioni con poche efficaci pennellate. Certo che, proprio per la brevità, si notano molto di più gli eventuali difetti. Quindi trovo il tuo un bel lavoro che può ancora migliorare con qualche aggiustamento.

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