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Re: [CC23] Nelle stesse tre o quattro strade - Spiderman

Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 12:40 pmVlad trascina i piedi in salita. Nella busta di plastica che gli ciondola al polso, le lattine di birra tintinnano le une contro le altre. Arrivato in cima al cavalcavia, strizza gli occhi nel buio. Sorride: Leo è già seduto al solito posto, sotto il lampione spento, le gambe a penzoloni nel vuoto tra le sbarre del parapetto. La brace della sigaretta tra le labbra gli rischiara appena la parte inferiore del viso.
Trovo questo incipit davvero ben riuscito. Le immagini sono nitide, si sente quasi il rumore dei passi che si trascinano, si vede la brace della sigaretta, si delineano con poche pennellate efficaci i personaggi. Chapeau.
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 12:40 pmSi scambiano un saluto, l’eterno triplo sfregamento di pugni sinistri di cui nessuno dei due ricorda l’origine.
Un altra chicca… un piccolo gesto e subito si capisce l’età dei protagonisti
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 12:40 pmNadia è incinta.» La voce è neutra, quella con cui avrebbe detto domani pioggia.
Vlad non risponde. Gli allunga una lattina dalla busta e ne prende una per sé.
a rischi di ripetermi, credo che questo sia un altro ottimo esempio di scrittura asciutta ma perfetta per comunicare emozioni e situazioni. 
Autor, non ti perdi, vai dritto al punto e lo fai con stile.
Sira ha scritto: dom feb 26, 2023 12:40 pmAnna freme dalla voglia di urlare. Dopo tutta la merda ingoiata negli ultimi anni, la ruota s’è infine decisa a girare. 
In questo punto sono stata costretta a tornare indietro nella lettura. Avevo memorizzato Nadia e immaginavo che la ragazza descritta fosse lei. Invece hai impostato una nuova scena che poi andrà magistralmente incrociandosi con la precedente nel finale. Avrei inserito una cesura per sottolineare il cambio di scena, proprio per facilitare la lettura.

Un racconto urban-dark non so se esista questo genere ma non trovo una definizione migliore. Fatto di atmosfere, di tensione. Un intreccio di cui si percepisce fin dall’inizio l’epilogo tragico ma che non indulge alla compassione: osserva la realtà nuda, cruda perfettamente plausibile e realistica.
Le scene di azione sono “filmiche” tanto che lo stridio dei freni mi ha fatto stringere nelle spalle…

Forse un po’ troppi personaggi, tanti nomi che si confondono e troppo breve la storia per far sì che le caratteristiche di ogni ragazzo si incidano nella mente del lettore. Ne risulta un panorama chiaro nell’ambientazione ma troppo sfumato nei protagonisti che più o meno si assomigliano.
Vlad, Leo, Nic, Alessio, Gaia, Nadia, Anna… un po’ troppi secondo me. Ma il racconto vale il prezzo del biglietto!

Chi c’è dietro la maschera? Per me sei tu aladicorvo 

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