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Re: E... il mercato estero?

Raven ha scritto: @Francesco Avella trovo che i servizi che offri siamo molto interessanti, ti è capitato di offrirli anche in inglese e per il mercato estero? O conosci qualcuno che lo faccia? Non credo serva nemmeno un madrelingua, dal momento che si posta nei panni di uno scrittore italiano; certo non si può scrivere in inglese maccheronico, ma un B2 o un C1 potrebbero essere sufficienti
Ciao @Raven, tra i miei clienti c'è un compositore italiano noto a livello internazionale che è presente anche su Wikipedia in lingua inglese, per questo mi è capitato di tradurre alcuni post e nei suoi social ho pubblicato sia materiale in italiano che in inglese, mentre per gli scrittori al momento non ho fatto né traduzioni né sono stato assunto da autori stranieri, però in passato ho autopubblicato dei brevi ebook sotto vari pseudonimi pubblicandoli sia in italiano che in inglese, e alcuni ebook in inglese hanno venduto più copie di quelle in italiano.

Quindi, se vuoi testare il mercato estero, ti consiglio di autopubblicare in italiano e inglese un ebook breve da non più di 40-50 pagine (può essere un libro di self-help, oppure una raccolta di racconti brevi) sotto pseudonimo e senza promuoverli; pubblicandoli con le principali piattaforme self (tipo Youcanprint), verranno messi anche su Amazon e nei principali store e la semplice presenza negli store potrebbe far vendere delle copie (non ho mai pubblicizzato quelli che ho pubblicato, e alcuni hanno venduto più di 150 copie nel corso del tempo), così potrai vedere se lo stesso argomento vende più in Italia o all'estero; come hai scritto, "non si può scrivere in inglese maccheronico, ma un B2 o un C1 potrebbero essere sufficienti", e se hai una conoscenza accettabile dell'inglese scritto e ti aiuti un po' con ricerche o traduttori online, 40 o 50 pagine decenti dovresti riuscire a scriverle (per un romanzo, invece, conviene assumere un traduttore, altrimenti gli errori diventano troppi e quindi il risultato indecente).

Ad esempio, diciamo che ami l'horror e stai scrivendo appunto un romanzo horror; se metti da parte per un paio di mesi il romanzo e scrivi una breve raccolta di racconti horror e la pubblichi come suggerito, nel corso dei mesi potrai vedere se questo genere di raccolta vende più in versione italiana o in inglese, e questo potrebbe aiutarti a farti una prima idea sui risultati che potresti ottenere pubblicando in seguito il romanzo horror; si tratta di risultati superficiali, ovviamente, ma è sempre meglio di nulla.

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