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Re: Che libri hai sul comodino?

Ho da poco finito Almarina di Valeria Parrella, credo di avere apprezzato più temi e trame secondarie che la principale, abbastanza già vista e che ho trovato un po' artefatta (poi magari è fedelissima alla realtà e interpreto male io) e quasi idilliaca. invece la difficoltà di ricostruirsi da vedova, il "perdonare" il morto, i lavoratori del sociale con le loro contraddizioni mi sono piaciuti parecchio. La scrittura purtroppo non è tanto nelle mie corde: frasi costruite per essere "belle", similitudini, frasi allegoriche. Questione di gusti.
Ho letto un Arnaldur Indridason che mi è piaciuto meno di altri suoi, ma capita. In francese si chiama La pietra del rimorso, in originale e italiano lo ignoro.
Ho finito di divorare i  volumi già usciti de L'arabe du futur e sarà dura aspettare un anno per il prossimo tomo. Davvero ottimo e godibilissimo, e che capacità di fare letteratura e affresco socio-politico dei propri ricordi, anche dolorosi, d'infanzia, senza mai perdere l'ironia e uno sguardo d'insieme.
Ho appena iniziato I leoni di Sicilia: nonostante il mio antico amore per Verga e gli affreschi storici della Sicilia, al momento non mi "prende" per niente. Ma data l'ottima reputazione, aspetto a dare giudizi, ho letto solo una sessantina di pagine e so bene che il romanzo storico non è il mio genere preferito, anzi.

Re: Che libri hai sul comodino?

valsiwho ha scritto: Al momento sto leggendo "La caduta" di Camus,
Anche io ho da poco finito "La chute": era uno dei Camus che non avevo mai letto. Molto particolare.
Però sono di parte, Albert Camus resta uno dei miei più grandi amori letterari, senza tentennamenti.

E il signore delle mosche è un grandissimo romanzo. Riletto di recente anche quello, forse l'ho persino apprezzato di più ora, da adulta quasi disillusa :)

Re: Che libri hai sul comodino?

sergio l. duma ha scritto: @Bef Joe Hill è il figlio di Stephen King. Direi che buon sangue non mente. Comunque, ora ha lasciato quasi del tutto la letteratura e ha deciso di dedicarsi alle sceneggiature televisive e fumettistiche. 
sì, lo so, in effetti le sue ambientazioni, e forse anche alcuni personaggi, hanno una notevole affinità con quelle del padre, ma dato che ha cercato con volontà di affermarsi in quanto autore e non in quanto figlio di, non mi piace definirlo figlio di King :)
Però non direi che ha lasciato la letteratura: il fumetto è parte integrante e nobile della letteratura (anche se in Italia si ostinano a sminuirlo e disprezzarlo)  e sono anni che lui, come altri, scrive sia romanzi che romanzi grafici.

Re: Che libri hai sul comodino?

Sono andata in biblioteca per la prima volta da almeno un anno, dato che l'ultima volta ancora non c'erano né mascherine né pannelli di plexiglas tra personale e utenti (non è che in quest'anno non ho letto, ho letto libri acquistati in libreria, ci tengo a precisare ^^) e sono tornata a casa con una riserva di testi assai eterogenea:
  • NOS4A2 di Joe Hill, perché mi è capitato di vedere la serie tv ispirata al romanzo, zoppicante ma dalle idee di base interessanti, e perché volevo leggere qualcosa di suo: Romanzo di genere che più di genere non si può, ma davvero gradevole, molto tridimensionale, se posso esprimermi così, oltre alle immagini rende bene anche suoni e odori. incubi, paure, magia... tutti i crismi della narrativa del terrore, ma un qualcosa in più, forse la capacità di dipingere in modo realistico e vivido un'America che è meno rappresentata nella fiction, quella delle province rurali, famiglie molto lontane da quelle perfette dello stereotipo classe media bella, bionda, elegante. Un romanzo di puro entertainment davvero ben fatto, spero non mi deluda da qui alla fine.
  • La chute, di Camus. Un romanzo breve di Camus che non conosco, era mia intenzione rileggere La morte felice, ma ho trovato questo e mi ha incuriosito.
  • The plot against America di Philip Roth. Dei romanzi suoi che mi mancano questo era in cima alla lista, sono impaziente di colmare la lacuna. Tanto più che amo molto ucronie e distopie e che la penna di Roth non mi ha mai deluso.
  • I primi due romanzi della Trilogie des jumeaux, di Ágota Kristóf, che ormai è considerata un classico e non conosco.
  • Questo al momento è il mio comodino, con un paio di altre letture saltuarie che restano sullo sfondo, disomogeneo e lunatico come me.

Re: Che libri hai sul comodino?

nerinacodamozza ha scritto: gio gen 07, 2021 1:01 am A sangue freddo di Truman capote. Libro che non ha bisogno di presentazioni, manco l'autore.
Ho letto poche cose di Capote ma Colazione da Tiffany e A sangue freddo sono di sicuro tra i libri che più mi hanno colpito negli ultimi anni. Quando poi si pensa che A sangue freddo è il primo libro di quel genere, a metà tra documentario e romanzo, un lavoro giornalistico di inchiesta impeccabile, uno stile narrativo che non è invecchiato. Un mostro, Capote era un mostro di genialità.

Re: Che libri hai sul comodino?

In questo momento il mio comodino, che per fortuna non è un comodino ma le nicchie-biblioteca della testiera del letto, è alquanto carico.
In ordine sparso:
- A la recherche du temps perdu, di Marcel Proust (che mi annoia da morire e quindi non lascerà il comodino a breve, ahimè)
- Americanah, di Chimamanda Ngozi Adichie, di cui sono quasi a metà e mi piace molto. Sono rallentata talvolta dall'obbligo di cercare sul dizionario parole o usanze nigeriane, che ignoro totalmente, ma è una buona cosa uscire dal perimetro confortevole delle cose note.
- L'arabe du futur, vol. 2, di Riad Sattouf, che è splendido, in quanto fumetto, in quanto romanzo, in quanto autobiografia e spaccato ironico della storia internazionale degli anni 80. Sono al volume 2 ma arriverò presto, purtroppo troppo presto, alla fine dei 5 volumi già usciti e poi sbufferò aspettando il sesto, previsto tra un annetto o giù di lì.
- Le dictionnaire amoureux de l'inutile, perché è un regalo di Natale e perché è piacevole spulciarne le voci, ogni tanto, come si sgranocchiano chicchi d'uva.
- Il palazzo dei sette portoni, di #gab (cit.28)
Se questo è un uomo e Cyrano perché, per diverse eppur affini ragioni, ci sono sempre o quasi, sul comodino o a portata di mano.

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