La ricerca ha trovato 1 risultato

Torna a “[Casa Editrice] Porto Seguro Editore”

Re: [Casa Editrice] Porto Seguro Editore

Buongiorno,

rispondo a tutti brevemente, in quanto, comprenderete, non è compito di un editore controllare giornalmente ogni forum che ne parla. Chi ha necessità di avere risposte in merito al nostro modo di fare editoria, perché anche solo minimamente interessato, può scrivere all'email, o telefonare a una qualsiasi delle nostre sedi territoriali.
In un panorama editoriale in cui il 90% e forse più delle case editrici lasciano i propri autori a loro stessi a tentare di autopromuoversi, noi siamo fieri di dire che agiamo diversamente. Abbiamo aperto diverse sedi territoriali (e ne apriremo ancora) perché gli autori vanno seguiti, vanno aiutati a organizzare presentazioni, a inviare i libri per ottenere recensioni, a far uscire articoli, a creare i giusti post sui social media... Solo una minuscola parte degli autori emergenti è consapevole di come far sì che il proprio libro venga letto, ma la pubblicazione non è mai il punto di arrivo. Un libro ha senso se viene letto da qualcuno, altrimenti poteva tranquillamente rimanere nel pc dell'autore.
Ovviamente nessuno pretende che l'autore sia ufficio stampa di se stesso. Come la casa editrice interviene su editing, correzione di bozze, redazione dell'abstract, studio della copertina e impaginazione, interviene anche sulla creazione del materiale promozionale, sulla creazione di eventi, sulla diffusione del libro. Ma tutto ciò non si può fare senza l'autore. O meglio, si può fare, ma la ricaduta è parziale. La presenza attiva sul proprio territorio prima e su più larga scala successivamente, assicura una visibilità e una ricaduta infinitamente maggiore rispetto a un articoletto sul giornale locale. Ma se l'autore non è disposto a far presentazioni, se non gli interessa comunicare a chi gli sta intorno che ha scritto un libro, se dimostra lui per primo di non credere in quanto ha scritto, ma di voler solo inserire la pubblicazione a curriculum, perché dovremmo investire tempo e denaro su un libro le cui potenzialità sono affossate da chi lo ha creato? Penserete che la colpa è nostra, ma vi assicuro che a far parte un minimo di questo mondo, non è raro sentire di persone pubblicate anche dalle big e lasciate tragicamente a loro stesse, con un rendiconto a fine anno che sfiora le 50 copie. Pensate una po': quando esce un suo libro, persino Dan Brown fa presentazioni e reading in giro per il mondo. Chissà perché, però, l'utente medio in questo thread ritiene che la promozione non sia ANCHE suo compito.
Chiamatelo pure un test, ma se un autore mi dice che non sa come impiegare 50 copie (per altro mai imposte, ma consigliate e in una formula non onerosa), significa che il suo interesse è la pubblicazione e non che il suo romanzo venga letto. Se fate parte di questa categoria, il mio consiglio è di rivedere i vostri piani, perché non otterrete soddisfazioni. Scrivere, in questi casi, è e deve rimanere un hobby.
Figuriamoci poi se scegliamo gli autori in base alla bella presenza! Ma per favore! Va bene che la pandemia ci ha tutti impigriti, ma quando voi dovete aprire un conto in banca, chiedete di farlo in videocall? Credo sia essenziale per entrambe le parti incontrarsi, a maggior ragione per l'autore rendersi conto che c'è una redazione che lavora, avere un esempio della resa dei libri, parlare a tu per tu con il grafico se si hanno dei dubbi per la copertina, conoscere gli editor che eventualmente cureranno il proprio lavoro. Poi cosa c'entra, se la cura nella confezione del libro non interessa, se avere un esempio della stampa non è importante, Amazon Publishing è sempre un'opzione. Senza volermi dilungare, la bellezza di un libro la fanno anche la carta, l'impaginazione, il carattere scelto, tutte cose che, ahimè, indicano la passione e la cura per il proprio lavoro. Le condizioni, a chi ce le chiede, le forniamo anche prima dell'invio del manoscritto, sia per telefono che per mail, figuriamoci se è un problema di venire registrati (cosa che comunque si può fare anche di persona).

Venendo alla questione royalties, se ci sono stati ritardi in alcuni pagamenti, è situazione del tutto eccezionale. Vi invito a visionare la nostra contabilità: troverete ricevute, con tanto di ritenuta d'acconto pagata, con cifre anche importanti. Se non avessimo il desiderio di pagare i nostri autori, glisseremmo malamente anche sulla rendicontazione, che invece ha valore legale.

A questo punto, quello che mi chiedo io: che senso ha l'accanimento?
L'editoria è piena di editori, ognuno con caratteristiche diverse che possono rispondere a esigenze diverse. Se un editore non rispecchia le mie necessità, guardo e passo avanti. Commentare per il gusto di farlo, tra l'altro con palesi insulti nascosti dal barrato e falsità, nel tentativo di mettere in cattiva luce il lavoro degli altri, lo trovo sterile e piuttosto vuoto, sempre che non si voglia pensar male. In tal caso si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Infine, vi assicuro che gran parte degli autori che ci inviano il manoscritto e con cui ci ritroviamo a parlare, sono rimasti talmente scottati dall'editoria a pagamento, spesso e volentieri malcelata dietro incredibili formule, che sarebbe un insulto alla loro intelligenza definirci a pagamento, non limpidi o quanto da voi insinuato.

@B.B. Mutt  mi spiace sinceramente che tu non ci abbia trovati appassionati durante il colloquio, che non so se sia stato fatto online o in sede (mi pare di capire che sia capitato in piena pandemia). Normalmente lo siamo un bel po'. Probabilmente era una giornata no  :)

Torna a “[Casa Editrice] Porto Seguro Editore”