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Re: Sogno americano n°1 - Alaska

La tua idea di un percorso poetico attraverso gli USA mi piace moltissimo. Secondo me hai raggiunto un livello piuttosto alto di sintesi: il testo si fonde con le immagini, che si fondono in modo perfetto con la musica. Ho visto varie volte il filmato e ogni volta notavo nuovi particolari che arricchivano il messaggio. Ecco, il "messaggio": mi viene da definirlo "puro", cioè pulito, limpido, autentico, perché non c'è ombra di didascalismo o narcisismo. "Puro" come lo sguardo che hai saputo conferire all'immagine dell'io lirico, vale a dire l'uomo, o come il sorriso della donna nella scena finale. Devo dire che mi ha colpito notare quanta affettività hai saputo mettere negli sguardi e nei sorrisi. 
L'inizio è misterioso come la natura che descrive: l'io lirico "si mette in viaggio" attraverso luoghi gelati (il Wild!), con un mezzo che paragona a un sottomarino. C'è molto dietro questo paragone: il sottomarino si usa soprattutto in guerra, sopporta pressioni potenti, naviga nel buio, nel freddo, senza "vedere" con gli occhi ma "sentendo" attraverso altre facoltà. Inevitabile il senso di pericolo, che si concretizza sia nella realtà della natura ostile sia nell'angoscia che proviene dalle proiezioni dell'inconscio.
In contrasto con il buio e il gelo poni un interno domestico e il calore dei ricordi: l'io lirico è seduto al tavolo di una cucina accogliente e attrezzata, circondato dalla dolcezza del cibo e delle mani che lo preparano. Ho notato, nella tavola che rappresenta la cucina, molti deliziosi particolari: le tendine ricamate, le maioliche dietro i fuochi, i piatti ornamentali alla parete, la bilancia vintage, le porcellane sulla mensola della cappa, la torta di mele sul tavolo e una porzione di essa sul piattino, quest'ultime protagoniste della maestosa tavola seguente. Accanto al calore del cibo, non può mancare il calore di una donna: in pochi tratti ne rappresenti la passionalità. 
Di nuovo si passa al Wild, alla ferocia degli inverni gelati, che fanno comprendere la vulnerabilità della vita e il valore di cose che sembrano scontate, quali una birra in compagnia e la capacità di se-durre attraverso una risata fatta col cuore. Piene di movimento le tavole conclusive, in cui inverti i punti di vista: al primo piano dell'uomo, posto sulla sinistra, contrapponi il primo piano della donna e del suo riso.
Mi complimento e ti saluto, @Bob66.

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