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Re: [MI165] Il sassolino e le sue scarpe

Poeta Zaza ha scritto: (ad esempio, se gli abitanti dell'Inghilterra li chiamiamo inglesi, perché dovrei mettere la maiuscola iniziale agli abitanti del pianeta Sasso? 
@Poeta Zaza

Secondo me la maiuscola sarebbe utile soprattutto per distinguere visivamente i "sassolini" che stanno per terra, vale a dire la ghiaia, dal "nome proprio" che gli alieni conferiscono ai terrestri. So che riguardo alla questione vi è alternanza, ma io preferisco sempre distinguere l'etnico plurale, che scrivo regolarmente con la maiuscola, quindi gli "Inglesi" per continuare col tuo esempio, dall'aggettivo, sempre in minuscolo. Ti copio in proposito le osservazioni di Luca Serianni della Crusca: "Per i nomi di popoli (o etnici) bisogna distinguere: la minuscola è oggi obbligatoria se si tratta di aggettivi («le strade francesi»), decisamente preferita in riferimento a un singolo individuo («il greco aveva conservato fino allora un silenzio pregnante» P. Levi), mentre si alterna con la maiuscola nel plurale («e sì che i tedeschi non li batte nessuno in nulla» Fenoglio / «i Tedeschi lo avevano preso in seguito alla spiata di un qualche delatore» Morante).
Poeta Zaza ha scritto: ven apr 01, 2022 7:25 pmMa volevo spiegarti il mio.  :si:
Nel racconto, tu hai richiesto che "le scarpe, in senso fisico, ne siano parte integrante".
Ebbene, le scarpe spaiate, nel mio racconto, hanno fatto scegliere Wow da Terrino tra mille coetanei qui:

 e le scarpe spaiate, rappresentazione della "diversità", secondo me erano parte integrante, il fulcro e il messaggio della mia fiaba, insieme con le emozioni. Ne ero convinta, e così sono andata a costruire la mia idea.
Mai e poi mai avrei compreso che le "propaggini terminali" costituissero le scarpe: l'ho inteso come un modo vagamente contorto per intendere braccia e gambe del bimbo terrestre. Anche se le scarpe, in questo modo, appaiono un po' più che soltanto nominate, non arrivano comunque a strappare alle "emozioni" il ruolo preponderante che quest'ultime hanno nel racconto.
Il fatto, inoltre, che a un lettore (attento, come io credo di essere) non balzi subito agli occhi quel particolare, mi conferma del fatto che nel narrare sarebbe utile cercare di porsi in modo meno enigmatico. 
Poeta Zaza ha scritto: ven apr 01, 2022 7:25 pmPerché l'aggettivo "integrante" significa "fondamentale" e il suo contrario "accessorio".
Le scarpe spaiate di Wow io le ho ritenute fondamentali, al servizio del mio racconto.
Nell'economia del racconto la funzione delle "scarpe" continua a non sembrarmi fondamentale, bensì accessoria: le scarpe spaiate forniscono a mio avviso soltanto l'"aggancio", che si potrebbe sostituire con qualsiasi altra cosa senza che il senso del racconto, unicamente finalizzato a comprendere la natura e l'uso delle "emozioni", cambi di una virgola. 
Sempre piacevoli e costruttivi i nostri scambi, Mariangela. Per questo e per la stima che mi riservi, ti abbraccio e ti ringrazio.

Re: [MI165] Il sassolino e le sue scarpe

Carissima, eccomi al tuo racconto. 
Dunque: non mi ha convinta, e le ragioni sono sempre quelle di cui abbiamo avuto modo di chiacchierare più volte qui, nel nostro forum. 
Viene presentato come una favola, ma esso contiene delle "astrusità" che, a mio personalissimo parere, mal si adattano a una mente infantile. Né si può dire che sia una favola per adulti, essendo il tema, quello della "lettura" delle emozioni, più consono a un pubblico non smaliziato. Diciamo che, per essere letto, compreso e amato dai bambini, il tuo racconto dovrebbe, a mio parere, "srotolarsi" con più morbidezza; i dialoghi dovrebbero essere più ampi e lenti, le descrizioni meno asciutte, meno "elettriche". 
Non giova, inoltre, alla narrazione, la sequenza didascalica in cui si "spiegano" le emozioni. Oltre che del tutto inverosimile in bocca a un bambino, quelle righe, sempre a mio parere, irrigidiscono il fluire dei pensieri e lo rendono "sintetico". 
Il finale, invece, è tenero e grazioso: sul "la" di questo, rivedrei tutto il racconto. Esso, al netto della traccia, non centrata, è ricco di simpatiche potenzialità. 
Un saluto, @Poeta Zaza, e grazie. 
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 27, 2022 6:41 pmIl posto l’avevano chiamato “Sasso” e i suoi abitanti sassolini.
Il nome degli abitanti sarebbe più corretto scriverlo in maiuscolo a ogni occorrenza.
Poeta Zaza ha scritto: così chiamate in millanta gradazioni.
È vero che si tratta di una favola, ma "millanta" è termine a mio avviso esageratamente obsoleto.
Poeta Zaza ha scritto: Terrino
Avrei scelto per il piccolo alieno un nome diverso: non nego che all'inizio la somiglianza col termine "Terra" mi ha confusa.
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 27, 2022 6:41 pmnon per niente noi andiamo da loro per diporto e esplorazione, mentre loro non sanno neppure come scavalcare il loro sistema solare.”
Proverei a sostituire almeno una ripetizione di "loro".
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 27, 2022 6:41 pmtrova solo lo spazio piramidale col vertice in basso in cui si infila a scuola con la protesi mentale durante le interrogazioni, quando annaspa a salire cercando le risposte. 
Che idea carina (seppur non semplice da intuire).
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 27, 2022 6:41 pmTi ho scelto per farmi il tuo doppio, ma dentro tu sei un altro da me e dovremmo scambiarci la figura che siamo.”
“Non so se sei imbastito positivo o negativo…” risponde l’altro.
Il dialogo tra "bambini" mi sembra troppo contratto, e in verità non chiarissimo.
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 27, 2022 6:41 pmCapisco il tuo sconcerto ma sappi che nessuno ci vede adesso che sei con me”.
“Non mi piove in testa. Ho tanto di ombrello, io." (E lo agita.) "Se ti sei messo nelle mie scarpe, non ci hai camminato… Ah ah... hai una scarpa blu e una marrone! Acc…” s’interrompe il sassolino, arrossendo di colpo.
Quindi anche l'alieno ha le scarpe di colore diverso? Non mi è chiaro, inoltre, l'accenno alla pioggia.
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 27, 2022 6:41 pmCapisco perché prima mi babbiavano già da lontano…”
“Ah! Non lo fai perché sei con me adesso?”
“Scialla, Terrino. Tranquillo. Mi sembri uno sgammato, positivo. Non strafare.”
"Babbiare" è un verbo che non conoscevo. Essendo una favola, il lessico e la costruzione continuano a sembrarmi troppo difficili per i piccoli fruitori.
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 27, 2022 6:41 pmC’è in ciascuno di noi una cosa che si chiama coscienza, ed è la cosa più personale che esista.
Ci auto-giudichiamo con lei, in base al rispetto dei valori importanti nella vita che ci hanno trasmesso.
Le emozioni sono il linguaggio della coscienza. Sono comuni a tutti, ma ciascuno ne usa nella misura che crede e, soprattutto, le mostra o non le mostra agli altri.”
Forse sarebbe stato preferibile che Terrino spiegasse la questione a parole sue, invece che dire a memoria le parole del padre: l'effetto è eccessivamente didascalico, a mio avviso.
Poeta Zaza ha scritto: dom mar 27, 2022 6:41 pmTerrino si copre la faccia con le mani e si lascia cadere per terra. Wow si mette al suo livello e con premura gli separa le mani, gli accarezza la guancia. Mentre il sassolino terrestre gli sorride con gli occhi, una lacrima sconosciuta riga il volto dell’alieno.
Il finale è molto grazioso e spontaneo.

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