Poeta Zaza ha scritto:Mi hai fatto venire in mente gli splendidi cori delle tragedie del Manzoni.
All’undici settembre,
attonita memoria del male che dilaga,
io da vent’anni penso
a te, lo sconosciuto
saltato verso il vuoto,
composto nei vestiti,
flessa una gamba all’altra,
le braccia lungo il tronco
- e a fermo fotogramma -
vedo
- lo credo da vent’anni -
la tua - la mia - la nostra -
la dignità dell’uomo,
in quelle braccia serrate,
nella figura e nell’anima
che a monito si staglia
sul male che dilaga
e che segna la Storia,
ma che non prevarrà
in uno spazio che
dilata il bene che si specchia
nel rispetto del valore di un uomo
che non si farà polvere
- mai -.
Vi è molta retorica nel tuo componimento, ma paradossalmente è "composta" e silenziosa come la figura che canti.
Grazie, @Poeta Zaza.