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Re: [Casa Editrice] Porto Seguro Editore

Cheguevara ha scritto: sab lug 24, 2021 4:28 pm Il problema, caro Cacciugo, è che la maggior parte delle piccole CE è costituita in Srls, con 1 Euro di capitale con cui rispondere ai creditori. Se invii una raccomandata, spesso ti torna indietro con la dicitura "sconosciuto all'indirizzo". Fare causa a chi non ha niente da perdere è due volte rischioso perché, in virtù del cosiddetto "obbligo di solidarietà" tra le parti, se l'editore, citato in giudizio e condannato, non paga le spese processuali, sarà l'attore a doverlo fare, salvo rivalersi. Inoltre, l'azione di pignoramento promuovibile dopo la sentenza, oltre a presentare ulteriori costi, ha un senso qualora il debitore perdente possieda qualcosa di pignorabile. E nelle società di capitali, persone giuridiche, non esiste una persona fisica patrimonialmente responsabile. E' un Far West: i piccoli editori, che spuntano come i funghi, se sono disonesti fanno come gli pare. E gli aspiranti scrittori, spuntati anch'essi come i funghi, che bramano di vedersi pubblicati a qualunque costo, alimentano questo tipo di mercato: così è, se vi pare.
Temo che tu abbia ragione, il quadro è desolante. 

Re: [Casa Editrice] Porto Seguro Editore

@TaoMao @Cheguevara Se hai un contratto (e più o meno tutti gli autori lo hanno) e il resoconto delle vendite (e questo in tanti casi le case editrici sono parecchio reticenti a fornirlo o lo forniscono dopo una snervante serie di solleciti in crescente tono d'incazzamento), allora la somma che tu autore hai diritto di ottenere è certa ed esigibile. Vero che dovrai anticipare le spese per l'intervento di un avvocato ma alla fine ti verranno rimborsate dall'editore inadempiente che sarà stato condannato in sede civile, insieme alla somma per i tuoi diritti d'autore che saranno maturati. Io credo che, anche senza bisogno di attivare una causa civile, non appena si vede arrivare la lettera di messa in mora da parte di uno studio legale, l'editore inadempiente comprenderà che è suo interesse pagare (magari pietendo una rateizzazione) quando deve all'autore piuttosto che vedersi trascinare in un giudizio che alla fine sarà per lui perdente e costoso. Comunque sì, anche io, da autore, ho notato quanto poco propense siano certe piccole case editrici 1) a dare puntuali, esatti e completi resoconti dell'andamento delle vendite e 2) a pagare i diritti all'autore.

Re: [Casa Editrice] Porto Seguro Editore

Manca un passaggio, sia nella "spiegazione" di questa CE e sia nella valutazione che ne è stata fatta per poi sbloccarla, ed è il seguente: vero che non è direttamente previsto l'obbligo di acquisto e neppure di presa in conto vendite delle 50 copie, ma la conseguenza è che in mancanza di acquisto o di presa in conto vendita di almeno 50 copie non ti pubblicano, in forza del ragionamento "se non interessa a te promuovere e vendere il tuo romanzo, come vuoi che interessi ai lettori acquistarlo..." E' un impostazione scorretta del rapporto editore-autore. A me  - in sede di colloquio presso una loro sede, fissata perché al telefono mi avevano detto che è loro prazzi "conoscere l'autore" - è stato chiesto prendere almeno in conto vendita una cinquantina di copie, e mi è stato detto che in caso contrario non mi avrebbero pubblicato.
A me non pare una CE limpidamente free.
Poi fate come volete, io ho riportato una esperienza.

Re: [Casa Editrice] Porto Seguro Editore

Alatriste ha scritto: Confermo quanto detto da @Cacciugo. Mandai loro un manoscritto in pieno lockdown e mi risposero dopo 3 (tre) giorni. Da non crederci... Combinammo un appuntamento in videochiamata e, dopo avermi assicurato (per voce del titolare della editrice) che avevano letto e valutato positivamente il manoscritto (dopo tre giorni) mi proposero l'acquisto "volontario" di almeno 50 copie a titolo di "garanzia" del mio coinvolgimento nel progetto editoriale.
Nulla di scritto, naturalmente, e alla mia domanda se quella dell'acquisto copie era una condizione necessaria per la pubblicazione, il titolare mi rispose di si. Vista la mia perplessità, loro non si sono fatti più sentire, tanto per dire quanto positivamente li aveva colpiti il mio manoscritto.
La mia sensazione è quella che questa editrice sia una sorta di franchising editoriale, con più sedi autonome in varie città che fanno riferimento a una casa madre. Per questo motivo sostengono di essere una delle editrici più prolifiche in Italia. Nulla da dire sull'operazione commerciale; ognuno di noi fa quello che vuole con le proprie opere, ma sarebbe più corretto, viste le testimonianze, collocarla nelle editrici a doppio binario.
Esattamente quello che accadde a me, proposta di acquisto "volontario" di 50 copie quale prova di mio coinvolgimento nel progetto editoriale e condizione essenziale perché mi pubblicassero. La cosa scorretta, a mio parere, è che questa parte della loro procedura di selezione dei testi che poi pubblicano è del tutto taciuta nel contratto editoriale. Te lo dicono a voce  durante il "colloquio per conoscere l'autore".

Re: [Casa Editrice] Porto Seguro Editore

B.B. Mutt ha scritto:   io rifiutai la loro proposta perché non mi fecero sentire speciale, l'impressione è stata che pubblichino davvero tanto, se non tutto. Detto questo, mi parlarono dell'acquisto di copie ma non era assolutamente obbligatorio, quindi credo rimanga tra le "Free".
Credo che la collocazione giusta per questa CE sia fra le "doppio binario". Non è solo free e non è solo a pagamento.

Re: [Casa Editrice] Porto Seguro Editore

Anche io a suo tempo mi sono rivolto a Porto Seguro Editore. Mi risposero dopo pochi mesi, una telefonata per invitarmi a un colloquio presso la loro sede. Andai e fu una delusione totale. La cosa che sembra loro interessare maggiormente – e che l'incaricata della casa editrice con cui parlai mi chiese espressamente – è che l’autore prenda (acquistandole oppure in conto vendita) almeno 50 copie del libro (sulle cento copie che per contratto vengono stampate come numero iniziale) per venderle direttamente nella sua cerchia dei conoscenti o in occasione di presentazioni che lui stesso organizzi. Rifiutai, non parendomi questo un corretto rapporto fra autore ed editore ma una situazione ibrida dove l’autore diventa una specie di agente di commercio dell’editore. Può darsi che sia giusto, e non critico chi accetti tale sistema, ma a me non piace. E ancor meno piace che a tale tipo di rapporto non si faccia assolutamente alcun cenno sul loro sito.

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