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Re: Perché si scrive?

Wanderer ha scritto:
Te ne avrei dati almeno una ventina in meno...  :o
Una conferma che leggere (e scrivere) mantiene giovani a lungo. 
Ti ringrazio. Credo però che per mantenere un certo grado di efficienza fisica e mentale, nel mio caso, sia stata importante anche l'attività marinara e campagnola: il lavoro manuale, oltre che al fisico, fa bene alla mente.

Re: Perché si scrive?

Ho iniziato a scrivere per me stesso a quindici anni. A diciotto ho smesso perché dovevo darmi da fare per vivere e, dai ventuno, per mantenere una famiglia. Intorno ai quarantacinque, avendo intrapreso una libera attività che non mi imponeva orari, ho ripreso a scrivere, sempre per me stesso. Intorno ai cinquanta ho distrutto tutto, passato e presente, preso da un raptus. Intorno ai settanta ho iniziato a scrivere per essere letto, perché pensavo di avere qualcosa da dire che potesse interessare alla gente. Oggi, più vicino agli ottanta che ai settanta, ho un paio di pubblicazioni all'attivo e ne sto preparando una terza. Credo che continuerò, finché dura il mio tempo.

Re: Perché si scrive?

bestseller2020 ha scritto: almeno ci hai provato e mostrato le palle... considera poi che il risultati possono arrivare ai posteri  :D
Altro problema: gli sputtanati e sputtanandi sono più o meno miei coetanei, quindi lo sputtanamento sarebbe postumo anche per loro che, con mio disdoro, non saprebbero di essere stati sputtanati

Re: Perché si scrive?

Perché si scrive? Bah, ognuno ha i suoi motivi e possono essere considerati validi assumendo il suo punto di vista. A patto che, qualunque sia il motivo che lo spinge a farlo, sappia scrivere. Io scrivo perché mi va e solo quando mi va, e anche perché quando il mio tempo, come quello di qualsiasi essere vivente, sarà compiuto, qualcosa di me sarà rimasto nelle pagine dei miei libri, anche se a possederli saranno in quattro gatti. Cambiare il mondo? Non ci penso nemmeno, non ci riuscirei neanche se fossi Umberto Eco o Dante Alighieri. Testimonianza dei tempi che corrono o che furono, questo sì, testimonianze dal mio punto di vista, ovviamente, basate su quello che ho vissuto e sull'interpretazione che ne ho dato, simile a quella di alcuni, diversa o addirittura opposta a quella di altri. Il mondo è bello perché è avariato, dicono a Napoli, parafrasando il proverbio reale. E così è. 

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