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Re: La scelta

Bel pezzo, un racconto godibile da un punto di vista molto interessante; mi è piaciuto molto come il protagonista "vede" o crede di vedere il mondo e come se lo auto-rappresenta, dando a tratti la sensazione che lui stia descrivendo cose inesatte, e che si stia leggendo solo la sua percezione di chi e ciò gli ruota attorno.
La forma andrebbe un poco rifinita, molte frasi hanno pochissime virgole o potrebbero essere spezzettate in più segmenti per renderle più scorrevoli; potresti anche andare a capo più spesso, per evitare l'effetto "muro". In particolare andrei sempre a capo per i dialoghi, così da renderli più evidenti al lettore, complici anche le virgolette alte che usi e che a volte possono passare inosservate se non si presta troppa attenzione.
Sarano ha scritto: Matteo si alza con fatica dal letto: in piedi guarda la stanza spoglia
Non mi convincono troppo i due punti, consiglierei o un punto fermo o un punto e virgola, ma è una preferenza 
Sarano ha scritto: l’infermiera ha scelto la strada tracciata da altri, meglio raccontare la verità come gli hanno ordinato
Se non ho capito male la costruzione della frase, qui si sta parlando della infermiera, quindi ci andrebbe il le
Sarano ha scritto: Saranochiude la porta lancia il cuscino all’indirizzo della porta.
Porta ripetuto due volte a strettissimo giro, forse si potrebbe omettere la seconda menzione e usare un'altra forma, "all'indirizzo del legno" o "dietro di lei"
Sarano ha scritto: La clinica è un mare senza stelle, Alfonso il suo vicino di camera, però pare riconoscere la strada anche bendato, è la quarta volta in due anni che viene ricoverato: ogni volta tenta di suicidarsi tagliandosi le quattro vene dei polsi, ma fino ad ora non c’è mai riuscito, perché fondamentalmente, come lui stesso dice, vuole abituarsi a morire a tappe.
Prendo questa come frase d'esempio; secondo me è troppo lunga e con troppi concetti all'interno, dividerla o almeno "rallentarla" potrebbe aiutare il lettore. Ti consiglierei, evitando anche la ripetizione, una cosa del tipo: "La clinica è un mare senza stelle. Però Alfonso, il suo vicino di camera, pare riconoscere la strada anche bendato. È il quarto ricovero in due anni: ogni volta tenta di suicidarsi tagliandosi le quattro vene dei polsi, ma finora non c'è mai riuscito. Fondamentalmente perché, come lui stesso dice, vuole abituarsi a morire a tappe"
Sarano ha scritto: Matteo a parte un tempo dipingere sa fare ben poco ha vissuto solo per ritrarre non quello che vedeva ma quello che si immaginava, sciogliendosi il sangue in colore e ora che la sua mano destra dopo l’incidente in auto era rimasta lesionata è rimasto nudo in mezzo a gente che gli dà il terrore.
La prima riga della citazione è un po' complessa, e va riletta per essere compresa bene. Potresti provare: "Matteo, a parte dipingere, un tempo, sa fare ben poco. Ha vissuto solo per ritrarre non quello che vedeva, ma quello che si immaginava, sciogliendosi il sangue in colore. E ora, con la mano destra lesionata dopo l'incidente in auto, è rimasto nudo in mezzo a gente che gli dà il terrore"
Sarano ha scritto: si dipinge le labbra come se fosse rossetto poi se la spalma con attenzione sulle labbra
Qui non ho ben capito: "dipinge" le labbra con la marmellata e poi la spalma sempre sulle labbra? Non ho capito se l'azione di dipingerle viene fatta con un altro oggetto o se sempre con la marmellata, perché se così fosse sarebbe una ripetizione dello stesso concetto, che potresti sintetizzare. Se invece dipinge con qualcos'altro e poi ci spalma sopra la marmellata, sarebbe meglio specificarlo per evitare confusione 
Sarano ha scritto: il Direttore, un uomo di mezza età, mellifluo, con la voce stridula che facilmente diventa collerico
Pare che a "diventare collerico" sia la voce del direttore, sostituirei il "che" con una virgola, così da riferire la frase direttamente al soggetto 
Sarano ha scritto: Marina resta sulla porta, le lacrime gli fanno gli occhi più belli.
Se è Marina a piangere, "le fanno gli occhi più belli"; se è Matteo, andrebbe scritto prima, per evitare confusione 

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