Io non mi sono mai posto il problema, ovviamente perché ancora non ho nessun libro cartaceo all'attivo. Però rileggo i file decine di volte a distanza e devo dire che è logorante trovarvi ogni volta aspetti da cambiare...la rilettura finisce quando ciò non accade più. Credo che farei la stessa cosa anche con il cartaceo, sia perché se proprio è necessario, (tipo per una colossale svista), possiamo modificarlo ad una eventuale ristampa, sia perché l'imperfezione non è una brutta cosa. A dirla tutta quando leggo un romanzo altrui, mi piace proprio cercare le parti più incerte, dove l'autore si vede che ha faticato e dove emerge tutta quell'umana imperfezione che caratterizza ognuno.
Morale della storia, credo che la reticenza a rileggere un romanzo pubblicato derivi dal sapere che potrebbe non appartenerci più o [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]mancare di qualcosa che [/font]ora aggiungeremmo, che l'ideale prodotto finito possa essere turbato da un errore-orrore ...mentre come ogni cosa, o forse di più, è soggetto all'entropia fisica e contenutistica.
Re: Leggere il proprio romanzo
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- dom apr 25, 2021 10:56 am
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