Non ho mai avuto contatti con l'editore in questione, quindi non ho alcuna esperienza personale da riportare.
Avevo però seguito con un certo interesse la discussione nel WD e mi ero stupito che un piccolo editore appena nato potesse ricevere - come scrive qualcuno - "solo lodi". Dov'è il trucco? - mi sono chiesto. O meglio: come fa un piccolo editore come questo a tirare avanti, senza chiedere soldi agli autori? Purtroppo, per i piccoli editori, oggi le alternative sono soltanto due: o chiedere soldi agli autori (in modo diretto o indiretto) oppure avere alle spalle un serio investimento economico (vale a dire un capitale sociale), che consente di essere competitivi sul mercato. Se un piccolo editore non ha un buon distributore, se non ha un promotore, se non ha un grafico di prima qualità, se non ha un addetto stampa, e altro, è impossibile che sopravviva senza chiedere soldi agli autori. Magari da parte di questo editore c'erano buone intenzioni a livello personale, ma queste purtroppo non sono sufficienti a fare vendere i libri. Quindi, non mi stupirei che l'editore chiuda per il semplice fatto che si è reso conto di andare in perdita. In generale, bisognerebbe diffidare dei piccoli editori che nascono come funghi, magari gestiti da una sola persona da casa sua, magari con una ragione sociale che è una Srls, ovvero senza un solido investimento economico.
Il rischio concreto è che chiudano bottega in fretta così come la aprono, anche con le migliori intenzioni del mondo.
Mi dispiace per @Cheguevara e gli altri autori che avevano pubblicato con loro, sperando che almeno i libri già pubblicati resteranno reperibili.
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- Argomento: [Casa editrice] Maratta edizioni
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- ven set 24, 2021 4:41 pm
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