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Re: Clausola editoriale sui premi letterari

ElleryQ ha scritto: È vero in parte. L'unico diritto cedibile all'editore è quello di sfruttamento economico dell'opera (e i relativi connessi). La partecipazione a un concorso non prevede alcuno sfruttamento economico in sé, neanche in caso di vittoria.
Ma se il premio consiste in denaro, e se il concorso è per opere già pubblicate, come fa a non configurarsi uno sfruttamento economico dell'opera, perlomeno in caso di vittoria dell'opera in questione? Si premia l'opera d'ingegno, certo, ma l'autore ne ha comunque un vantaggio economico... no?

Re: Clausola editoriale sui premi letterari

ElleryQ ha scritto: Posso comprendere il fatto di informare l'editore (che dovrebbe essere una cura spontanea dell'autore e non un obbligo contrattuale), 
Sul piano legale, siamo sicuri che non sia un obbligo implicito dell'autore, a prescindere se il contratto ne fa menzione o meno? Nella misura in cui l'autore cede i diritti di sfruttamento economico dell'opera - tra cui il diritto di noleggio e di esecuzione dell'opera - siamo sicuri che è libero di iscrivere l'opera a concorsi (o reading, o altro) senza il previo consenso dell'editore, e quindi senza sottostare alle sue condizioni? Io avrei qualche dubbio. Questo spiega anche perché, come hai ricordato, di solito è l'editore a iscrivere le opere ai concorsi, non l'autore. Ed è giusto che sia così, perché è l'editore a dover promuovere l'opera, compresa la partecipazione ai concorsi. 

@laura.gronchi 
Io non vedo niente di troppo scandaloso in quella clausola contrattuale (che può essere anche poco simpatica, ma di sicuro è lecita); ci passerei sopra e chiederei di modificarne altre, dato che probabilmente ci saranno altre clausole più indigeste. Poi bisognerebbe valutare il profilo dell'editore e il contratto nel suo complesso. Se dal contratto emerge che l'editore non ha intenzione di promuovere l'opera, e che l'autore deve farlo al posto suo, allora quella clausola potrebbe essere più antipatica. Se invece è un editore serio, che investe sulle opere, allora si può essere fiduciosi che sarà lui a partecipare ai concorsi, e quella clausola non sposta molto, anzi magari serve a porre un freno all'eccesso di iniziativa e di protagonismo dell'autore.

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