Cumulonembo ha scritto: Ho sbagliato a pagare per una scheda valutativa e una speranza? Forse. Ma, vorrei sapere quali sono le agenzie che leggono una (semi)esordiente (sì, mi sono sentita dire anche questo: ho già pubblicato, ma per alcuni sono una semi-esordiente. Se qualcuno conosce il significato di questa parole, prego, attendo lumi).Purtroppo, essere considerati "semi-esordienti" può essere più penalizzante che essere "esordienti".
E, come dice la favolosa Meryl Streep ne "Il Diavolo veste Prada": è tutto!
Se sei esordiente, potresti pubblicare il tuo esordio con un editore medio-grosso (c'è anche chi esordisce con Mondadori o GeMS).
Se sei semi-esordiente, e hai esordito con un editore piccolo e poco qualificato, invece è difficile rientrare negli standard della medio-grossa editoria.
Comunque, le agenzie che sulla carta valutano gratuitamente (a prescindere se si è esordienti o meno) sono:
Otago
Rita Vivian
Vicki Satlow
Gabriella Ambrosioni
Clementina Liuzzi
Ceccacci (i primi tre di ogni mese)
Inviando a queste agenzie gratuite, purtroppo, le possibilità di raggiungere un risultato sono bassissime, paragonabili all'invio diretto a un editore medio-grosso. Ma le possibilità sono altrettanto bassissime (se non persino inferiori) quando si richiede una valutazione a pagamento a un'agenzia che lavora con la medio-grossa editoria. In quest'ultimo caso, l'unica cosa per cui si veramente si paga è il fatto di ricevere una risposta (che le agenzie gratuite di cui sopra non danno). Allora la vera domanda è: due-trecento euro valgono una risposta, che al 99% sarà sempre e comunque negativa, con tutti i fastidiosi infingimenti del caso? Io direi decisamente no. Gli autori non dovrebbero più alimentare il mercimonio delle loro speranze. La regola aurea dovrebbe essere che l'autore non deve mai pagare per farsi pubblicare, e nemmeno per farsi valutare.