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Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

Fabioloneilboia ha scritto: Tra l’altro molti non riescono a pubblicare neanche con le piccole non a pagamento, perché i testi sono impresentabili, quindi o rinunciano o pagano qualcuno per correggerli e, tutto sommato, Brassotti è economica da questo punto di vista. 
Per chi può fare tutto da solo, ripeto, è meglio non contattarle proprio le agenzie. Questa o qualunque altra.
Dai, non esageriamo. Pubblicare con un piccolo editore free è alla portata di quasi tutti. Ci sono editori in crowdfunding che pubblicano TUTTI. Se poi i testi sono impresentabili, o da riscrivere daccapo, non credo proprio che bastino 600 euro di editing. Su testi che partono decenti, che senso ha pagare 600 euro per pubblicare con editori discutibili? Se si tratta di acquistare servizi, qual è la differenza con la EAP?

Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

@Fabioloneilboia

Il punto è questo: se a tutti i costi si vuole pubblicare, i modi ci sono, a prescindere. Scartando il Self e le EAP tradizionali, ci sono ad esempio le CE che usano il sistema della prevendita. Non è il massimo, ma meglio di niente, ed è gratis. Se si ambisce a qualcosa in più, allora può avere senso rivolgersi a un'agenzia, ma che sia un'agenzia qualificata che collabora solo con editori prestigiosi e irraggiungibili. Non si è mai vista un'agenzia di spessore che collabori allo stesso tempo con editori di serie A e di serie dilettanti. Se Brassotti fa pubblicare in 18 mesi con Rossini, o con Calibano, mi dici che senso ha? Tanto vale inviare direttamente a Rossini o Calibano, e in due mesi al 95% si raggiunge l'obiettivo senza sborsare nulla. Altri due marchi con cui collaborano, tal "Poetica" (sempre del gruppo Santelli) e S4M Edizioni, addirittura nei rispettivi siti si presentano chiaramente come due stampatori su commissione, quindi pubblicano TUTTI. Pathos Edizioni da la stessa impressione. Un altro marchio, tal Helicon Edizioni, non ha nemmeno un sito web. Siamo seri... Il vero motivo di chi si rivolge a Brassotti è un altro: l'autore viene sedotto dal vedere titoli di Newton & Compton o Piemme, senza capire che a quegli editori non ci arriverà mai, in quanto sono riservati soltanto a noti personaggi, come Max Cavallari, che sono testimonial dell'agenzia (e che sicuramente non pagano nulla). Lo stesso vale per La Corte, dato che gli autori pubblicati sono soltanto noti personaggi: Marina Rei e Stefano D'Orazio.  Quindi, l'esordiente paga Brassotti con il miraggio di N&C o di Piemme, o magari La Corte, e poi si ritrova ad essere pubblicato in 18 mesi da Rossini, Calibano, Poetica, S4M Edizioni, Helicon e Pathos Edizioni. Con tutto il rispetto, a me sembra un po' una presa per i fondelli. Mi sembra la stessa dinamica di chi spende 500 euro in gratta e vinci guidato dall'illusione di vincere un milione di euro, e poi nella migliore delle ipotesi vince cento euro. Se ci fosse un'agenzia che con 500 euro di editing desse la certezza di approdare a un editore di prima qualità, sarebbe una scelta persino ragionevole. Ma qui non c'è la benché minima certezza, anzi c'è la quasi assoluta certezza del contrario. Poi per carità, tutto può succedere, pure di vincere un milione di euro al gratta e vinci... ma questo non significa che non sia un gioco a perdere. 

Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

Fabioloneilboia ha scritto: Io credo che il punto della questione sia un altro, ovvero può un autore sconosciuto pubblicare con una casa di qualità da solo o con una qualsivoglia agenzia attraverso un invio? La risposta non devo darla io, ma le mille testimonianze qui e in altri lidi. Santelli, Rossini, Bertoni, Les Flaneurs edizioni e similari non vanno bene? Allora meglio prendere un’altra strada.
Ammesso che quegli editori vadano bene (per me, Santelli/Rossini no, Bertoni e Les Flaneurs nì), di fatto non c'è bisogno di un'agenzia per raggiungerli, in particolare i primi due. Inoltre, ci sono altre decine di editori che non saranno il top del top, ma sono più che decenti, e non c'è bisogno di nessuna agenzia.

L'agenzia dovrebbe entrare in gioco quando entrano in gioco editori che non accettano proposte in altra forma.
Fabioloneilboia ha scritto: Ma continuare a spendere centinaia di euro per ricevere picche e fantomatiche schede dalle tante agenzie presenti sul forum non mi pare un’idea migliore. 
Su questo sono d'accordo, ma nemmeno quest'altra è un'idea migliore. La cosa migliore e rimboccarsi le maniche e, se proprio si deve pubblicare con un editore senza infamia né lode, almeno farlo senza pagare.

Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

alechescrivestorie ha scritto: Ripeto che nessuna eap, né evidente né nascosta, sarà accolta da me e l'ho scritto sul contratto. Tra gli autori rappresentati ci sono editori assolutamente seri. 
A me sembra che gli editori seri sono soltanto quelli con cui hanno pubblicato i loro autori di grido che, più che altro, sono dei testimonial dell'agenzia.

Gli autori esordienti o sconosciuti si devono accontentare di editori come Santelli/Rossini, e non mi si venga a dire che è un editore quotato.

Il fatto che tu hai dichiarato di non accettare EAP o simili non farà altro che ritardare e complicare la tua pubblicazione. Una volta che loro hanno già guadagnato, che garanzia hai di pubblicare e di farlo con un buon editore?

Persino le agenzie prestigiose, che hanno grandi reti di contatti, a volte non riescono affatto a garantire la pubblicazione, e tu credi che pagando la situazione possa cambiare in meglio?

Mi auguro davvero che potrai smentirmi.

Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

Fabioloneilboia ha scritto: A quel punto non è meglio pagare per lavorare con un editor al proprio testo e poi venire rappresentati avendo la certezza di una pubblicazione?
A me l'unica certezza sembra la spesa. Per la pubblicazione con alcuni dei loro editori (tipo Rossini) non serve affatto l'agenzia, e questo tipo di editori pubblicano quasi tutti a prescindere, chiedendo spesso acquisto di copie (forse in questo caso non lo fanno perché si dividono i soldi dell'editing con l'agenzia). Ma diciamo vero che vale la pena spendere 600 euro per pubblicare con Rossini? E cos'è questa, se non EAP sotto mentite spoglie?

Poi le 600 euro saranno pure per l'editing, ma dato che questo editing viene propinato a tutti si tratta comunque di una spesa fissa. Leggo poi di fantomatiche quote di iscrizione all'agenzia, quindi comunque si paga per essere tra i loro autori.

Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

Fabioloneilboia ha scritto: Personalmente ho preferito fare tutto da solo e non firmare, ma ho visto di molto peggio.
A me sembra invece una delle peggiori sul mercato, dopo aver letto la testimonianza agghiacciante della pagina precedente. 
Finora, una testimonianza positiva non l'ho letta: nessuno che sia arrivato a pubblicare con un discreto (non dico buono) editore per loro tramite.

Le testimonianze convergono sul fatto di avere spillati tanti soldi per la vanità di essere "rappresentato/a", senza nemmeno sapere per chi e per cosa, e rischiando di avere proposti contratti con improponibili EAP, tipo la nota costola della Prospero Edizioni, o un altro editore scadente che ha scritto nel sito "cerchiamo agenti letterari", ovvero intermediari per trovare dei nuovi polli da spennare. 

Si tratta di un'agenzia che fa essa stessa contratti stile EAP: invece di remunerare gli autori con le royalties degli editori, sono gli autori a dover pagare agenti ed editori. Il ribaltamento totale delle dinamiche fisiologiche dell'editoria sana. Così come un editore a pagamento non ha spinta a promuovere l'opera, che motivo avrebbe un agente di guadagnare sulle royalties dell'opera, trovando un editore serio, dato che ha già guadagnato sull'autore?

Non si è mai vista un'agenzia di qualità che chieda soldi per essere rappresentati, non è uno scenario nemmeno immaginabile e rasenta il surreale. 

Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

Jack ha scritto: Al di là della cifra richiesta, mi domando: spendere somme del genere porta veramente a qualcosa? Perché con un editing fatto bene e la possibilità di approdare almeno in una casa editrice media, investire sul proprio testo potrebbe avere un senso. Ma, in caso contrario, spendere quasi mille euro per arrivare in una casa editrice piccola non mi sembra una cosa sensata. Ovvio che non si possa pretendere a prescindere di arrivare in una big, ma c’è da capire se agenzie come questa, che credo non possano essere annoverate tra le grandi, abbiano veramente la forza di portare un esordiente, e non un volto già noto per altri motivi, in una ce di livello.
Secondo me no, anche perché l'unica media CE che vedo nel sito è La Corte (un editore comunque molto selettivo e che pubblica solo alcuni generi). Il resto sono marchi big (per i testimonial dell'agenzia, tipo Cristina d'Avena) e piccoli editori (per gli esordienti), a cui l'autore può arrivare anche da solo. In mezzo a questi due estremi non vedo granché. La presenza di un editore a pagamento, poi, è un segnale inquietante. Così come non è un bel segnale che, nella pagina autori, gli stessi siano divisi in due distinte categorie: gli autori noti, quelli cioè che l'agenzia avrà cercato di procurarsi, e quelli esordienti, che pubblicano con i piccoli editori. Mi sembra palesemente un approccio a "doppio binario". 

Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

Fabioloneilboia ha scritto: Un'agenzia mi porterà ad una pubblicazione con una casa editrice a cui non potevo arrivare? Chi vivrà vedrà.
Questa è l'unica cosa veramente importante, e gli elogi delle agenzie (ben vengano se meritati, ma da prendere con una certa cautela, se si tratta di agenzie che vendono anche servizi editoriali) vanno commisurati soltanto a questo fattore. Questa agenzia sembra lavorare con editori di una certa importanza, e con altri piuttosto marginali. Difficile farsi un'idea del loro modus operandi. 

Re: [Agenzia] Brassotti Agency & Associati

Cacciugo ha scritto: Mi sembrò subito evidente che la lettura-valutazione gratuita fosse una specie di astuzia commerciale per attirare l'autore-cliente nell'area della vendita di servizi e invogliarlo all'acquisto. Ovviamente risposi con un secco rifiuto.
Non potrebbe essere che la tua opera aveva un qualche effettivo potenziale? La trovo in ogni caso una politica leggermente migliore rispetto a quella di chi fa pagare per la sola lettura, senza che ciò conduca mai ad alcuna rappresentanza. Che si debba pagare per un servizio editoriale ci potrebbe anche stare, se ciò non è fine a sé stesso, ma è finalizzato a un concreto risultato. Il problema piuttosto è un altro: questa agenzia collabora con alcuni editori (tranne Newton & Compton) che non sono ad un livello tale da consentire all'autore di recuperare quel possibile "investimento". 

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