La ricerca ha trovato 5 risultati

Torna a “Titolo del libro”

Re: Titolo del libro

MissRibston ha scritto:In genere questo l'ho visto fare o con libri stranieri tradotti, oppure con libri (di solito fantasy) rivolti a un pubblico giovanile, in genere dai quattordici ai diciassette anni. Non è una pratica che mi sentirei di consigliare. In generale, il sottotitolo come mezzo comunicativo è da utilizzare con parsimonia e molta attenzione, perché il rischio dello "spiegone" in copertina è in agguato, assieme anche a una possibile deviazione del target di riferimento: magari il titolo intercetta un tipo di pubblico, il sottotitolo si rivolge a un pubblico completamente diverso, il che genera confusione e porta al rischio di non vendere né all'uno, né all'altro. E no, quando è così, non c'è pericolo di riuscire a vendere a entrambi. Il target deve essere preciso. Se non è preciso e lascia dubbi, il dubbio primeggia sempre.
Sì, in generale sono d'accordo sul fatto che è una pratica insidiosa. Il sottotitolo dovrebbe solo specificare meglio qualcosa del titolo, non dare un messaggio difforme rispetto al titolo né fornire "spiegoni". Nel mio caso, trattandosi di una raccolta di racconti, il doppio titolo è comune anche in italiano (se non altro per scrivere "12 racconti", o simili), ed è per questo che ho pensato sia ammissibile, anche adottando il doppio registro linguistico. 

L'autore comunque può solo proporre, ma trattandosi di un aspetto commerciale è l'editore a dover decidere la scelta più opportuna, che sia anche quella più adeguata al progetto grafico, con cui costituisce un tutt'uno. Ciò nonostante, trovare sin dall'inizio un buon titolo è sicuramente un miglior biglietto da visita dell'opera con lo stesso editore. Quindi - e qui mi rivolgo a @dyskolos - non trascurerei l'importanza di questo aspetto. 

Re: Titolo del libro


Miss Ribston ha scritto: Un libro italiano, scritto da un italiano, ma con un titolo inglese (o in altra lingua), invece, è facile che possa comunicare al pubblico – in primo luogo – una qual certa avversione per la lingua madre di riferimento, il che non è certo un bene per le vendite. 
Potrebbe comunicare un'avversione non per la lingua, ma per un certo provincialismo nostrano, specie se l'opera è influenzata da culture straniere e vuole assumere una connotazione più internazionale. Per ciò che concerne influenze anglosassoni, secondo me funziona un po' come nella musica di consumo. Sempre più spesso, i titoli di album di artisti italiani sono in inglese, nonostante siano cantati in italiano. Per i libri avviene più raramente, ma in generale è una tendenza che sta prendendo piede negli ultimi anni, a prescindere che lo si veda come un bene o come un male.

Ma sbaglio o proprio tu hai pubblicato un libro con un titolo in inglese?   :D

Comunque, una possibilità intermedia sarebbe di inserire un titolo in inglese e un sottotitolo in italiano, che è quello che sto provando a fare io.


Re: Titolo del libro

@Cheguevara @Alberto Tosciri 
Capisco verso che a volte l'esterofilia è eccessiva, ma ci sono interi generi e sotto-generi che sono esterofili, o comunque presentano un immaginario lontano dalla cultura mediterranea. Non ditemi che l'immaginario fantasy ha connotazioni italiche... in quanto all'epopea West, mutatis mutandis, come dimenticare che uno dei suoi principali artefici nel cinema - Sergio Leone - era un italiano? E vogliamo parlare dei romanzi di Salgari, ambientati dall'altra parte del mondo? 

Re: Titolo del libro

Ipotizziamo che "Burn The Witch" sia il titolo di un romanzo (o un film) straniero. In italiano quel titolo sarebbe stato tradotto "Brucia la strega"? Non è detto, nella traduzione italiana con buona probabilità sarebbe stato usato un titolo diverso, come spesso accade. Oppure sarebbe stato mantenuto il titolo originale. Nel caso in questione, "Burn the witch" ti suona meglio perché probabilmente è stata la tua scelta originale, quindi "Brucia la strega" suona soltanto come una traduzione letterale, e ha una sonorità molto diversa. Allora secondo me la questione non è se sia meglio "Burn the witch" o "Brucia la strega" (decisamente il primo, anche per me) ma se a prescindere sia opportuno adottare un titolo inglese o meno, in base a quelle che sono le caratteristiche del testo, in base al pubblico a cui si rivolge, ed eventualmente in base alle contaminazioni con la cultura anglosassone. 

Re: Titolo del libro

Nik3004 ha scritto: Principalmente vorrei sottoporvi un aspetto: ma il titolo del libro in lingua straniera secondo voi è penalizzante?
Sto completando un'opera che, essendo ispirata all'immaginario rock, ha un titolo anglosassone. Quindi no, non lo ritengo penalizzante, anzi in alcuni casi è indispensabile. Ma ovviamente deve essere appropriato alla tipologia di narrazione. Non fine a sé stesso, ma giustificato dalle forme e dai contenuti dell'opera. Inoltre, dovrebbe essere quanto più possibile immediato, e fare uso di parole che sono quasi di pubblico dominio. 

Torna a “Titolo del libro”