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Re: Che libri hai sul comodino?

MadTeacher ha scritto: Parlando di fortunate storie irreali, a me viene in mente l'esordio di Ilaria Tuti:
La Tuti mi manca ancora, e quanto dici in seguito non mi spinge ad affrettarmi a colmare la lacuna...  :(
MadTeacher ha scritto: sab gen 13, 2024 3:03 pmAllora il testo che sto revisionando ora dovrebbe essere di tuo gradimento
Perché no? Se esce in formato cartaceo fammi sapere, per quanto la mia coda di lettura sia vergognosamente lunga potrei anche essere attratto dalla storia...  :sherlock:

Re: Che libri hai sul comodino?

MadTeacher ha scritto: Ti faccio allora una domanda spinosa, visto che mi pari uno "del settore". Se trovi scontato l'ipnotista :o e poco credibili i i libri di Nesbo, come si spiega allora il successo planetario di questi autori?
:D Perché, sai, ognuno nei romanzi cerca elementi che soddisfino la propria curiosità intellettuale. 
Senza essere di quelli che denigrano i bestseller per partito preso (e molto spesso per invidia, se chi lo fa è a sua volta scrittore), mi capita abbastanza spesso di non condividere gli apprezzamenti per autori e/o romanzi super celebrati. Qualche esempio: trovo illeggibile James Patterson, che secondo le statistiche è l'autore di thriller contemporaneo più venduto al mondo; ho letto "Il suggeritore" di Carrisi appena uscito (ho fatto il libraio per trent'anni ed ebbi una copia speciale riservata ai librai qualche giorno prima del lancio in libreria) e me lo sono gustato fino alle ultime trenta pagine, perché quell'uomo ha la stessa facilità di scrittura di Follett; poi, una volta finito, ebbi l'impulso di scagliarlo dalla finestra, tanto la soluzione dell'intreccio è pasticciata e del tutto irreale. Ancora un esempio, più recente: "La verità sul caso Harry Quebert" di Dicker, che dire sopravvalutato è un eufemismo: solo tecnica e anche qui vicende irreali costruite al solo scopo di stupire.  
Che dire? Forse sono stato influenzato dal primo "Maigret", che mio padre mi regalò quando avevo otto anni... 
Di certo è quello il tipo di poliziesco che fa per me, dove il protagonista non è un genio alla Poirot ma una persona comune, con i suoi pregi e i suoi difetti, e dove la storia non è contorta all'inverosimile, ma semplice (dopo averla messa a nudo, s'intende), come semplici sono i motivi che spingono l'uomo a uccidere fin dai tempi di Caino: invidia, gelosia, denaro, vendetta e poco altro. Il vicino di casa, persona stimata e benvoluta, che si trasforma in serial killer e miete vittime a ogni pagina perché lo zio ha abusato di lui quando aveva sei anni non è il mio genere. 
Simenon e Mankell, per i motivi di cui sopra, sono gli autori di polizieschi che per i miei gusti non hanno rivali.
Tornando comunque al noir scandinavo, di cui sono un discreto conoscitore, mi sembra che in entrambi gli autori da te citati siano assenti le caratteristiche più genuine del genere: lo stile realistico, una narrazione lenta, spezzata da lunghe pause di riflessione, sentimenti come la tristezza (spesso vicina a sconfinare nella depressione), la bassezza morale spesso occultata dietro le pieghe del welfare sociale, e, più di ogni altra cosa, il rapporto con la natura, l'elemento che non può mai mancare in un romanzo scandinavo. Oggi a Stoccolma, nel profondo sud della Svezia, il sole è spuntato alle 08:36 ed è tramontato alle 15:14; ad Abisko invece, nella Lapponia svedese, è sorto alle 10:55 e tramontato alle 12:51: meno di due ore di luce. Questi elementi naturali influiscono in maniera determinante sulla vita delle persone, sui loro sentimenti, sui rapporti sociali e via dicendo; un romanzo nordico non può fare a meno, a mio avviso, di un confronto continuo con la natura: gli spazi enormi, la scarsa popolazione, la luce, la neve, le foreste, i laghi...

Re: Che libri hai sul comodino?

MadTeacher ha scritto: Avendo da qualche mese scoperto i Maestri scandinavi, attualmente ho tutta la collezione Jo Nesbo in edizione inglese, da buon anglofilo. :love3: 
Prima di lui, mi sono letteralmente bevuto tutti i capolavori di Lars Kepler, che personalmente ritengo mille spanne sopra tutti gli altri.
Uhm, secondo me devi ancora incontrare i veri scandinavi...   :bandiera:
Nesbø scrive bene, ma trovo i suoi romanzi assai poco credibili; dei coniugi "Kepler" ho letto soltanto "L'ipnotista", a cui devono la grande fama, che personalmente ho trovato noioso e molto scontato. De gustibus...  :angelo:
I "miei" scandinavi, di cui ho letto tutto ciò che è uscito in Italia sono: Mankell, Indriðason, Nesser, Gerhardsen, Edwardson, Ekman, Costin Wagner (tedesco in realtà, ma i suoi romanzi sono ambientati in Finlandia e la sensibilità non potrebbe essere più nordica). Un gradino più sotto Marklund, Fossum, i due Dahl, Adler-Olsen.
Senza dimenticare ovviamente il celebratissimo Larsson e i dieci romanzi della coppia Sjöwall-Wahlöö, capostipiti di tutto il genere dei polizieschi nordici. 

Re: Che libri hai sul comodino?

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Re: Che libri hai sul comodino?

Håkan Nesser: Gli occhi dell'assassino - Guanda
Quasi a metà (sono 528 pagine e ho pochissimo tempo); una storia sé stante, non legata ai suoi due protagonisti seriali, Van Veteren e Barbarotti.
Mi piace.
Poi sul comodino c'è "L'ultimo traghetto", il terzo romanzo di Domingo Villar, da cui mi aspetto molto. Chissà quando riuscirò a iniziarlo...

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