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Re: Le (dis)avventure di un'esordiente alla ricerca di una casa editrice

@Jawon non ho letto tutto, per cui è possibile che dica delle stupidaggini, nel qual caso ti prego di scusarmi.
Due cose mi hanno colpito: il fatto che tu abbia inviato a una trentina di editori senza ottenere un solo riscontro positivo e l'aspirazione a pubblicare con un piccolo editore.
Dando per scontato, e magari non corrisponde al vero, che i trenta invii siano stati fatti a piccoli editori, sono portato a pensare che il tuo romanzo abbia qualche problema di fondo: anche la piccola editoria fa selezione (la piccola editoria buona, s'intende, perché c'è anche chi è pronto a pubblicare l'elenco del telefono), però non può essere certo paragonabile a quella degli editori più prestigiosi.
Ora, questo non significa che il romanzo sia da buttare, i problemi possono essere molteplici: potrebbe necessitare di un editing troppo corposo, che molti piccoli editori non possono permettersi, potrebbe appartenere a un genere di nicchia che esclude già in partenza molte case editrici, potrebbe giovarsi di una trama interessante ma avere uno stile immaturo o, al contrario, potrebbe essere scritto con uno stile fresco e originale ma narrare una storia trita e ritrita... 
Impossibile "indovinare" quale sia il problema, però se al giorno d'oggi, in cui i costi per una prima tiratura di cento o duecento copie sono molto più contenuti di un tempo, nemmeno un editore su trenta ha manifestato interesse per l'opera... be', qualche problema strutturale deve esserci. A quel punto continuare a inviare in giro il romanzo così come sta credo sia fatica e tempo sprecato: probabilmente troveresti riscontri favorevoli solo da stampatori di elenchi telefonici.
Meglio investire tempo e risorse per farsi aiutare a renderlo appetibile a editori piccoli sì, ma seri.
  

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