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Re: Il presente di Brando

[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Ciao queffe.[/font]
Personalmente non amo molto le "istantanee di vita" con un solo personaggio perché rischiano di diventare ripetitivi, dovendo l'autore quasi elencare le azioni del protagonista ("Tizio fa questo, poi va lì, fa quell'altra cosa... ecc."), tuttavia devo dire che, al di là di questo che per me è un limite, il tuo racconto é scritto bene e ci sono anche alcune note interessanti. Una fra tutte: [font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]"...soffrire del male che fa meno male." Suggerisce una filosofia, un modo di guardare la vita e gli altri, che sarebbe interessante approfondire senza fermarsi alla descrizione di un personaggio patetico e passivo e del suo "qui ed ora". Voglio dire che apprezzerei una maggiore costruzione del personaggio, che ovviamente potrebbe essere anche solo suggerita attraverso frammenti di memoria della vita passata, delle motivazioni che lo hanno portato a finire in mezzo alla strada oppure un flusso di coscienza in prima persona, solo per fare degli esempi. Una serranda abbassata non basta, é qualcosa che mi aspetto... finire come Brando é un processo che va al di là del fallimento di un negozio. Forse c'entrano i rapporti famigliari? L'orgoglio? La malattia mentale (da cui l'ossessione per i pesci)?[/font]


queffe ha scritto: La superficie dell’acqua rifrange la luce e sul fondo la danza delle piccole onde è una cadenza che divide gli istanti, ma non li lascia distinguere uno dall’altro.
Anche qui é gusto personale... divagazioni semi-oniriche come questa tenderei ad evitarle, anche se io per primo a volte ci inciampo. Mi capita di scriverle "sperando" che il lettore senta quello che sento io perché ho scritto una cosa mega-profonda che solo le persone mega-sensibili riescono a comprendere... ma la verità é che il racconto procederebbe meglio senza. 




Ti segnalo: "Mc Donald's" invece di "[font="Open Sans", "Segoe UI", Tahoma, sans-serif]Mc Donald".[/font]



Aspetto di leggerti ancora! 



A presto,



Riccardo

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